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32 | 2025 - La Comparatistica, vent'anni dopo

Nel 2005, i dottorandi dell’Université Sorbonne Nouvelle hanno dedicato il primo numero della rivista di letteratura generale e comparata TRANS- all’esame critico dei «Comparatismi contemporanei». I 20 anni della rivista TRANS- ci offrono l’opportunità di ritornare sulla questione. La rivista invita quindi contributori e contributrici a una nuova mappatura dello stato della comparatistica contemporanea, le cui dinamiche ha cercato di riflettere dal 2005, tenendo conto della diversità degli approcci adottati dai giovani ricercatori e ricercatrici della disciplina, nonché dei programmi universitari, in Francia e all’estero. A quali ridefinizioni della comparatistica, delle sue metodologie e delle sue sfide stiamo assistendo? In che modo la nostra disciplina rinnova il pensiero dell’alterità, della relazione e dell’estraneità?

Questa call si inserisce innanzitutto nell’attuale riflessione epistemologica sugli apporti della comparatistica, accompagnata da una valutazione critica del gesto comparativo. Nel 2005, il primo numero della rivista TRANS- è stato pubblicato in un contesto di riorientamenti epistemologici della comparatistica, incoraggiato dalla necessità di prospettive globali nell'era della globalizzazione. Lo sviluppo degli approcci critici portati avanti dalla comparatistica ha infatti condotto a un cambiamento delle questioni che, per quasi mezzo secolo, si erano concentrate sulla «crisi» permanente della disciplina. Questo ha permesso in seguito di alimentare un dibattito sui fondamenti di una critica autenticamente comparatista. Così, mentre gli State of the Discipline Reports pubblicati ogni decennio dall’ACLA testimoniano dell’apertura crescente della comparatistica alle aree culturali extraeuropee, alimentata dagli apporti postcoloniali e decoloniali, l’ultimo rapporto pubblicato attira particolarmente l’attenzione, per via della sua dichiarata dimensione prospettica, aperta ai «futuri» della disciplina.

Questo numero vuole entrare in risonanza con i numerosi bilanci della disciplina, in Francia e all’estero, che negli ultimi anni hanno contribuito al rinnovamento dei suoi oggetti e metodi. I sei volumi di Le Comparatisme comme approche critique, pubblicati presso Classiques Garnier in seguito al XX congresso dell’AILC, testimoniano anch’essi la ricchezza degli ultimi apporti della letteratura generale e comparata, sia per quanto riguarda le relazioni con l’antichità o con l’alterità (attraverso le questioni della traduzione e dei transfert culturali), sia per quanto riguarda i rapporti della letteratura con i discorsi che la circondano (in particolare quelli delle scienze umane e tecniche). Questa pubblicazione, notevole per la sua ampiezza e ambizione, consente di valutare la diversità degli approcci comparatisti: i rinnovati riscontri sulla vitalità e pluralità degli approcci comparatisti ci sembrano inoltre riflettere le potenzialità politiche ed etiche della nostra disciplina, che implica un’etica dell’attenzione nei confronti delle espressioni straniere, nei confronti delle forme poetiche marginali e quelle emergenti, nonché verso la lingua come luogo di impegno. Il coraggio necessario al gesto critico non manca in questa riflessione: il discorso di Jean Bessière, presidente uscente dell’Association Internationale de Littérature Comparée, proponeva, ad esempio, una vera e propria difesa degli «approcci cognitivi aperti», prendendo posizione in favore di un’«indecidibilità dinamica», in grado di garantire la vitalità dei nostri approcci e l’estensione delle prospettive transdisciplinari sui suoi oggetti. Non c’è dubbio che, in un momento di frammentazione spazio-temporale del vivere insieme e della messa in discussione dei concetti di alterità e pluralismo, la comparatistica si imponga come un passaggio essenziale per comprendere le opere letterarie, ma anche il mondo le cui sfide si trova ad affrontare.

In risposta a questa call, le proposte di intervento potranno riguardare diverse direzioni di ricerca, indicate qui di seguito (la lista non è esaustiva):

- I saperi comparatisti, a partire da un approccio metacritico sull’apporto di nuovi strumenti di analisi (ad esempio digitali), i nuovi concetti proposti dai glossari teorici o riletture attuali di terminologie più antiche; più in generale, il ruolo delle analisi formali e tematiche all’interno della comparatistica intesa come pratica interdisciplinare. In che misura questi apporti teorici e critici consentono di rinnovare l’interpretazione di problematiche centrali dalla nascita della comparatistica, o che hanno alimentato i suoi sviluppi recenti (letteratura e politica, etica dell’interpretazione, incroci tra Gender Studies e letteratura, Subaltern Studies, ecc.)?

- Insegnamenti, diffusioni, mediazioni, inclusa l’iscrizione istituzionale ed editoriale delle nuove dinamiche di ricerca della disciplina (siti web, risorse, società accademiche e gruppi di ricerca, ecc.); interazioni della letteratura con le diverse espressioni e pratiche artistiche e culturali.

- La comparatistica nelle università e nei Paesi in cui è praticato. Si potrà riflettere, sulla scia dei dossier « Université invitée » promossi dalla rivista TRANS-, sulle diverse modalità di approccio alla disciplina fuori dall’Europa e negli spazi postcoloniali (Asia, America Latina, Africa), per cogliere le trasformazioni della comparatistica internazionale e degli strumenti adottati per decentrare le prospettive egemoniche. Si potranno anche considerare le riconfigurazioni della disciplina in Europa, in relazione al campo emergente dei Comparative European Studies. Si assiste a riunioni tra università e laboratori di ricerca nazionali? A divergenze all’interno dei discorsi comparatisti? Quali azioni intraprendere di fronte alla pluralità di atteggiamenti? Quale importanza riveste il fattore linguistico nell’omogeneità o diversità degli approcci comparatisti all’interno delle università? Inoltre, esistono aree culturali o linguistiche che sono ancora in un punto cieco degli studi comparatisti?

- Approcci critici ai transfert culturali e al cosmopolitismo. Quali potrebbero essere le nuove branche degli studi comparati alla luce della tensione tra la letteratura-mondo e la presunta «abolizione delle frontiere» da un lato, e le eredità culturali e le marche di identità composite dall’altro? Quali valori politici ed etici vengono implicati dalla disciplina? Questo asse di ricerca può anche abbracciare nuove prospettive critiche sul plurilinguismo e sulla traduzione, vista, in modo dinamico, come spazio privilegiato di transfert culturali e come zona di conflitti e tensioni.

Tenuto conto di queste riflessioni, il numero 32 della rivista TRANS- accoglierà anche una selezione di articoli che sviluppano ricerche di letterature comparate. Questi articoli, il cui tema è libero, saranno selezionati sulla base del rigore metodologico, arricchito da uno sguardo critico sul proprio approccio comparatista.

Le proposte di articolo (3000 caratteri), corredate da una breve bibliografia, devono essere inviate entro e non oltre il 15 novembre 2024 in formato .DOC o .RTF all’indirizzo lgcrevue@gmail.com. In un file separato, la collaboratrice o il collaboratore invierà la sua presentazione personale. Gli articoli selezionati dovranno essere inviati entro il 15 marzo 2025.

Ricordiamo che la rivista di letteratura generale e comparata TRANS- accetta articoli scritti in francese, inglese, spagnolo e italiano. Il Comitato valuta le proposte in base alla loro pertinenza alla call for papers, all’originalità del corpus, all’approccio comparatista o alla qualità della riflessione teorica sul tema proposto. Gli articoli già pubblicati (articolo, libro, capitolo di libro), anche in un’altra lingua, non saranno presi in considerazione

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