Pierre de L’estoile, Les belles figures et drolleries de la Ligue
Pierre de L’estoile, Les belles figures et drolleries de la Ligue, édition critique avec introduction et notes par Gilbert Schrenck, Genève, Droz, 2016, 414 pp.
Testo integrale
1Studioso del Rinascimento e autore di una serie di lavori su Pierre de L’Estoile, Gilbert Schrenck pubblica ora una raffinata edizione de Les belles figures et drolleries de la Ligue di Pierre de L’Estoile, diarista rinascimentale fra i cui scritti e attività letterarie, come lo stesso Schrenck dichiara nell’introduzione, quella relativa a Les belles figures non è certo la più nota agli addetti ai lavori del xvi secolo francese. Nonostante si tratti di un’«œuvre marginale sans doute, car circonscrite dans le temps court contrairement au volumineux journal qui va de 1574 à la mort de l’auteur en 1611, le recueil des Drolleries consigne pourtant des événements politiques majeurs de l’histore de France entre l’assassinat d’Henri III et la reconquête du royaume par son successeur. Au cours de cette période marquée par la violence et le fanatisme, Les belles figures offrent un somptueux panorama de pièces d’actualité parue entre 1589 et 1594, lorsque la Ligue activa ses presses en faveur d’une propagande pamphlétaire exceptionnellement intense contre Henri de Valois» (p. ix). Si tratta di quarantasei fogli in cui L’Estole inserì, incollati su entrambe le facciate, centocinquanta libelli che diventano qui oggetto di studio e di interesse critico soprattutto per la commistione del discorso iconografico con quello letterario, commistione confluita in quest’opera definita da Philippe Benedict, in un lavoro ripubblicato in versione francese nel 2012 (Le regard saisit l’histoire. Les guerres, massacres et troubles de Tortorel et Perrissin, Genève, Droz), vera e propria œuvre d’histoire graphique. Se da un lato, quindi, Les belles figures offrono importante materiale per un’indagine di estetica, al crocevia fra arte e letteratura, dall’altro questa edizione è particolarmente significativa rispetto alla questione che pone come centrale per la ricostruzione storico-contestuale: il problema cioè relativo alla circolazione e alla ricezione di questa stessa opera nella Parigi e nella Francia dell’epoca. Problema che si salda con una seconda questione, quella concernente l’amplificazione, per non dire la deformazione della realtà evenemenziale consapevolmente trasformata dalla rappresentazione iconologica e dal discorso poetico in virtù di un orientamento di senso manipolato per ragioni di propaganda politica. Pertanto si apre con Les belles figures et drolleries etc. – come avviene per qualsiasi scritto di propaganda – tutta una questione di ermeneutica discorsiva, particolarmente complessa e delicata, sul valore simbolico e, si potrebbe dire, meta-discorsivo, cui questo genere di opere rimandano proprio in una prospettiva di analisi storiografica e scientifica. Di fatto, anche attraverso questa raccolta di testi e immagini si diffuse all’epoca, verosimilmente, un senso di inaudita violenza fra parti inconciliabili come quelle politicamente e confessionalmente rappresentate dalla Ligue da una parte e dai difensori di Henri IV dall’altra (di cui L’Estoile diventa significativo portavoce) rispetto a ciò che in prospettiva socio-politica rappresentavano agli occhi dei parigini e dei francesi Henri III e gli ultimi anni del suo regno. Anche per questa ragione l’edizione critica di Schrenck acquisisce valore scientifico, poiché se da un lato le stampe messe insieme da L’Estoile testimoniamo con originalità di dati proprio di tale violenza, dall’altro sono certamente – sottolinea l’A. – uno dei massimi esempi, numericamente parlando, di un discorso propagandistico intorno alla morte dei Guise a Blois e all’assassinio di Henri III che offre nuova materia di studio, ponendosi come tassello ulteriore e rilevante per la ricostruzione storica, politica e contestuale di un’epoca. Si delinea in questo senso un vero asse focale di interesse sapientemente discusso da Schrenck, il quale giustamente sottolinea il ruolo di L’Estoile e parallelamente l’interesse in chiave storica de Les belles figures et drolleries etc. proprio per la sovrabbondanza di elementi socio-politici, iconografici e letterari che fanno di quest’opera un luogo di osservazione privilegiata in cui «le mémorialiste identifie des séries d’événements intelligibles, délimite des séquences temporelles cohérentes et repère des unités spatiales homogènes. Avec une perspicacité égale, il établit des liaisons transversales dans l’hétérogénéité des épisodes narratifs en unifiant les situations opposées grâce à des fructueuses analogies. Les focalisations à foyer multiple sur la conjoncture politique donnent ainsi naissance à des chaînes spéculatives susceptibles d’éclairer le présent, de lire l’actualité et d’interpréter l’instantané» (p. xiii) al punto che L’Estoile finalizza questa sua raccolta a scritto di testimonianza che intende «monstrer et descouvrir les abus, impostures, vanités et fureurs de ce grand monstre de Ligue» (p. xxiii). Così, attraverso lo sguardo di L’Estoile, si delinea uno scenario da théâtre de la cruauté, interessantissimo per lo storico, per lo storico dell’arte e per lo studioso del Rinascimento. Ciò grazie a questa solida e rigorosa edizione critica, filologicamente accurata per i chiari e dotti rimandi interni e per il ricco apparato di annotazioni, come per la preziosa accuratezza della disposizione e presentazione delle immagini e per l’ampia bibliografia che ne fanno un ottimo strumento di lavoro.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Michele Mastroianni, «Pierre de L’estoile, Les belles figures et drolleries de la Ligue», Studi Francesi, 182 (LXI | II) | 2017, 347-348.
Notizia bibliografica digitale
Michele Mastroianni, «Pierre de L’estoile, Les belles figures et drolleries de la Ligue», Studi Francesi [Online], 182 (LXI | II) | 2017, online dal 01 août 2017, consultato il 21 janvier 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/9924; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.9924
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