Marie-Claire Ropars-Wuilleumier, Le Temps d’une pensée. Du montage à l’esthétique plurielle
Marie Claire Ropars Wuilleumier, Le Temps d’une pensée. Du montage à l’esthétique plurielle, textes réunis et présentés par Sophie Charlin, Paris, Presses Universitaires de Vincennes, 2009 («Esthétiques hors cadre»), pp. 432.
Testo integrale
1Gli articoli presentati da Sophie Charlin riconsegnano la riflessione di Marie-Claire Ropars-Wuilleumier così come si è sviluppata tra il 1971 e il 2007. La studiosa elabora una teoria critica che, debitrice della riflessione post-strutturalista, rileva «une pensée de non-unité» (p. 154) fondata sul principio di pluralità. Le nozioni di frammento, montaggio e movimento sono al centro di una critica che mette il fuoco sull’associazione tra linguaggio cinematografico e letterario. Nella prospettiva di un «texte unique» (p. 11) non si delinea tanto un legame tra cinema e letteratura, quanto un sistema critico che attraversa i due regimi semiotici: «Le cinéma, comme la littérature, met en jeu l’écriture, ou du moins l’autorise; ce qui veut dire que l’écriture peut toujours relever d’une appréhension de mode filmique» (p. 255).
2Presentati in ordine cronologico, gli articoli sono ripartiti in quattro sezioni. La prima, «Écriture», comprende cinque scritti degli anni Settanta, quando Ropars-Wuilleumier analizza le nozioni di “lettura” e di “scrittura” alla luce del cinema d’avanguardia.
3Come testimonia la sezione «Intervalle», negli anni Ottanta la studiosa si interssa al concetto d’intervallo come garante di un principio di non-unificazione che, a partire da una ridefinizione di immagine in seno all’opera cinematografica, presiede ad un’estetica letteraria votata all’eterogeneità.
4Nella terza parte la teoria dell’immagine fa ormai costante appello alla scrittura: il film diventa testo e l’immagine parola. Sul filo delle opere di Alain Robbe-Grillet, Maurice Blanchot, Claude Simon et Jean-Luc Godard, l’incontro tra cinema e letteratura segue una logica de-figurante che evoca combinando le categorie di visibile/invisibile e leggibile.
5Infine, la sezione «Passage au dehors» mette in luce due principi fondamentali in seno al pensiero di Ropars-Wuilleumier: spazio e tempo. Prendendo le mosse dalla riflessione di Gilles Deleuze, s’istituisce una critica dell’immagine-movimento e dell’immagine-tempo che svela la natura della rappresentazione scissa tra «l’exigence de figurabilité et l’infigurable de la mobilité» (p. 343). Da un lato, a sostegno del progetto teorico che sancisce l’esplosione spaziale dell’immagine, s’impongono gli articoli Le Tout contre la Partie e Forme et Roman; dall’altro, a rendere conto del tempo dell’immagine, vi sono contributi che, trattando del rapporto tra ricordo, scrittura e immagine, inteso come arresto impossibile e fuga incessante, danno ragione dell’«interdiscursivité» (p. 266) critica: «Vu la totalisation hétérogène confiée à la forme du temps, le cinéma libérera l’écriture de la blessure hiéroglyphique, qui fait filer le sens sous le signe, et le diagramme sous la figure» (p. 343).
6A epilogo di un pensiero consacrato a ciò che nell’arte è costantemente in fuga, la curatrice pone un testo enigmatico, À l’insu du secret, che evoca il ricordo di una seduzione per immagine: «La leçon s’éclaire avec la reconnaissance de la fugitivité, celle […] de toute image» (p. 373).
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Elena Mazzoleni, «Marie-Claire Ropars-Wuilleumier, Le Temps d’une pensée. Du montage à l’esthétique plurielle», Studi Francesi, 162 (LIV | III) | 2010, 592.
Notizia bibliografica digitale
Elena Mazzoleni, «Marie-Claire Ropars-Wuilleumier, Le Temps d’une pensée. Du montage à l’esthétique plurielle», Studi Francesi [Online], 162 (LIV | III) | 2010, online dal 30 novembre 2015, consultato il 14 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/6440; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.6440
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