François Dosse, Les vérités du roman. Une histoire du temps présent
François Dosse, Les vérités du roman. Une histoire du temps présent, Paris, Les Éditions du Cerf, 2023, 676 pp.
Testo integrale
1L’analisi proposta da François Dosse si presenta come una ricognizione storica e sociale sulle sorti del romanzo contemporaneo.
2Partendo da una riflessione in merito al romanzo degli anni Sessanta, di stampo strutturalista, completamente distaccato dal mondo sensibile e volto ad una scrittura pura e minimalista, Dosse si interroga sull’inversione di rotta del romanzo contemporaneo e sul suo ritorno al mondo.
3La propensione del romanzo contemporaneo a quella che Dosse definisce “scrittura transitiva” ha dato origine a una serie di produzioni letterarie ibride, nate dal matrimonio tra la realtà sociale che esige di essere raccontata e le esigenze di finzione.
4La produzione letteraria contemporanea appare agli occhi dell’autore una vera e propria radiografia della società del suo tempo, considerazione che potrebbe far presagire la morte definitiva della finzione letteraria.
5Dosse spiega come, invece, la fecondità del romanzo ibrido contemporaneo non possa che rappresentare un ulteriore slancio verso una miglior comprensione e espressione del tempo presente.
6La letteratura francese contemporanea si confronta con il reale al punto da far uso di protocolli di indagine propri alle discipline umanistiche e storiche, in funzione della ricerca di una verità fattuale e, di pari passo, di un’implicazione della soggettività che non sminuisce l’efficacia del racconto, bensì la rafforza.
7Si parla di roman historien, secondo una definizione di Dominique Viart, per differenziare la narrativa contemporanea dal romanzo storico di stampo classico e dalla letteratura documentaristica. Questo genere di narrazione ospita un nuovo concetto di storicità che François Hartog chiama “presentismo” e che si traduce letterariamente attraverso un inedito rapporto con la temporalità. Nell’atto pratico, lo scrittore abbandona quelle caratteristiche che hanno dominato l’epoca strutturalista per darsi a una letteratura che mette in primo piano l’espressione del mondo.
8La tendenza dei romanzieri contemporanei a rappresentare le diverse facce della società partendo dall’esperienza personale avvicina lo scrittore alla figura di un etnologo, alla maniera di Annie Ernaux, anche se Dosse tiene a specificare la sua personale distanza dall’affermazione di un’indistinzione tra storiografia e finzione.
9Nella prima parte del volume («Littérature et histoire entre fait et fiction»), Dosse si concentra sulla relazione tra scrittura storica e scrittura letteraria, sulla porosità delle loro frontiere e sulle controversie sorte in merito alla possibilità che la finzione si faccia veicolo di indagine storica.
10Su quest’ultimo punto, gli esempi di Dosse sono molteplici; l’autore cita il caso di Les Bienveillantes di Jonathan Littel, la storia di un impiegato, Maximilien Aue, ex ufficiale delle SS, che racconta le barbarie perpetrate dai nazisti dal punto di vista di chi ne ha preso parte. Il fatto che il libro abbia vinto il premio Goncourt ha dato origine ad una serie di polemiche da parte degli storici che si sono sentiti defraudati delle loro competenze, nonostante Pierre Nora riconosca, in alcuni casi, la grande capacità e superiorità della letteratura nell’evocazione del passato.
11Un altro esempio citato da Dosse all’interno della prima sezione riguarda la diatriba tra il romanziere Éric Vuillard e lo storico Robert Paxton in merito al romanzo L’ordre du jour, narrazione romanzata dell’Anschluss, che ha valso a Vuillard il rimprovero di appropriarsi della storia senza conoscerla.
12Un’altra maniera, per lo storico, di raggiungere l’universo letterario è quello del racconto di filiazione. Dosse riporta l’esempio di Histoires des grands-parents que je n’ai jamais eus di Ivan Jablonka. Jablonka mette in scena il viaggio del narratore alla ricerca della storia dei suoi nonni, vittime dei nazisti, attraverso la rievocazione storica dei tragici eventi che hanno segnato la Polonia di quegli anni.
13Nella seconda parte del volume («La littérature. Une histoire du temps présent»), Dosse spiega come la letteratura francese contemporanea offra un quadro lucido del tempo presente.
14L’autore passa in rassegna vari esempi appartenenti al filone della letteratura d’inchiesta, che scruta la società, la osserva nel suo funzionamento, disvelandone i meccanismi.
15In principio fu il Nouveau Roman e le Éditions de Minuit, spiega Dosse, che raccoglieva tutti quegli autori segnati dal sentimento comune di una precarietà ontologica e dalla consapevolezza di vivere all’interno di storie prive di una qualsivoglia direzionalità. La letteratura che ne emerge rappresenta un tempo frammentato espresso mediante una percezione vissuta.
16La produzione di Jean Echenoz, presa ad esempio da Dosse, è particolarmente marcata dalla percezione del tempo sospeso, senza direzione e privo di una speranza collettiva, così come quella di Éric Chevillard, focalizzata sulla messa in scena dell’insolito che prende il posto del quotidiano al fine di sottolineare il carattere delirante della mentalità estremamente razionale.
17Anche l’opera di Michel Houellebecq, diventato icona della trasgressione letteraria dell’ultimo secolo, preso di mira da una parte della critica, ha invece rilanciato un tipo di scrittura romanzesca che affonda la narrazione nei liquami della società, al fine di rivelarne i malesseri con una precisione critica e, talvolta, caustica.
18In conclusione del volume, Dosse illustra l’esempio di Annie Ernaux la cui opera, definita un’autosociobiografia, è interamente consacrata al racconto dell’io, alla memoria personale che diventa memoria del tempo presente. La scrittura di Ernaux è, da questo punto di vista, in completa aderenza al presentismo, una scrittura che non ha mai cessato, attraverso la rievocazione di frammenti di vita, di rintracciare le connessioni tra esperienza individuale e esperienza dell’altro, tra il particolare e l’universale, tra storia personale e memoria collettiva.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Luana Doni, «François Dosse, Les vérités du roman. Une histoire du temps présent», Studi Francesi, 201 (LXVII | III) | 2023, 747-748.
Notizia bibliografica digitale
Luana Doni, «François Dosse, Les vérités du roman. Une histoire du temps présent», Studi Francesi [Online], 201 (LXVII | III) | 2023, online dal 01 mars 2024, consultato il 07 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/56177; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.56177
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