Navigazione – Mappa del sito

HomeNumeri201 (LXVII | III)Rassegna bibliograficaOpere generali e comaratisticaLe désir de métamorphose, dir. Cr...

Rassegna bibliografica
Opere generali e comaratistica

Le désir de métamorphose, dir. Cristina Noacco et Corinne Bonnet

Luana Doni
p. 743-744
Notizia bibliografica:

Le désir de métamorphose, dir. Cristina Noacco et Corinne Bonnet, “Littératures” 87/2022, Presses Universitaires du Midi, 2023, 284 pp.

Testo integrale

1Il desiderio e la metamorfosi, protagonisti di questo volume, sono stati oggetto di numerosi studi. Dal concetto espresso nelle scienze naturali, alla trasposizione nel mito greco, la metamorfosi, così come analizzata nel volume, rinvia al passaggio, definitivo o transitorio, da una forma a un’altra, da una materia a un’altra, da un corpo a un altro, stimolando la riflessione sulle diverse forme e tecniche di rappresentazione della metamorfosi nella filosofia, nella letteratura, nel folklore e nelle arti figurative.

2La prima parte del lavoro («Imaginaire, savoir et pouvoir de métamorphose dans l’Antiquité gréco-latine»), si apre con il contributo di Valérie Visa-Ondarçuhu (Le Mélès dans les “Images” de Philostrate: enjeux poétiques d’une métamorphose, pp. 27-38) in merito al posto centrale occupato dalla metamorfosi di Meles all’interno delle Immagini di Filostrato. La particolarità del mito, secondo la rappresentazione dell’autore, risiede nell’accuratezza dello stile e della descrizione, densa di riferimenti omerici e di interventi da parte del narratore-spettatore che subisce, talvolta, la metamorfosi in personaggio.

3Lo studio prosegue con l’articolo di Hélène Vial (“Alterius […] rapi naturae […] amore”: le désir de se métamorphoser dans les “Métamorphoses” d’Ovide, pp. 39-52) incentrato sui principali passaggi delle Metamorfosi di Ovidio in cui viene manifestato il desiderio della metamorfosi. L’autrice sottolinea quanto la particolarità narrativa e simbolica di tali passaggi abbia il merito di far luce sul legame tra metamorfosi e desiderio, elemento che viene analizzato sotto una duplice prospettiva: desiderio di trasformazione al fine di fuggire da una minaccia e desiderio di trasformazione fine a ste stesso.

4L’analisi di Séléna Hébert, Désir de savoir, désir de métamorphose dans l’“Âne d’or” d’Apulée (pp. 53-62), si concentra sul desiderio dell’eroe dell’opera di Apuleio di accedere a tutti i saperi interdetti ai mortali profani attraverso un desiderio di metamorfosi. La trasformazione che subisce il protagonista si inquadra in un discorso più ampio, quello che vede l’intimo legame tra il desiderio di sapere e quello di metamorfosi che guidano la crescita personale del protagonista e la sua evoluzione intellettuale.

5Il contributo di Cristina Noacco (Désir de métamorphose et métamorphoses du désir dans quelques textes français du Moyen Âge central, pp. 65-81) apre la senconda sezione del volume intitolata «De l’instabilité du moi au désir de Dieu au Moyen Âge». L’autrice, sulla base di alcuni testi del xii e del xiii secolo, in cui il desiderio ontologico guidato dalla volontà di divenire se stessi mira a far emergere le componenti razionale e istintiva dell’individuo, divide e analizza tre tipologie di desiderio – erotico, politico e metafisico – come aspirazione massima dell’uomo alla liberazione dalle sue spoglie materiali per raggiungere la gloria dei cieli.

6La sezione prosegue con gli articoli di Joanna Pavlevski-Malingre e Quentin Vincenot (Femmes et ‘nuance’ animale dans la littérature médiévale et les contes populaires: désir de démorphose, désir de métamorphose, pp. 83-96) in merito al paradosso etico e narrativo della metamorfosi in forma animale dei personaggi femminili nella letteratura medievale e nei racconti popolari, e chiude con quello di Marylène Possamaï-Perez (L’appel de la métamorphose dans “l’Ovide moralisé”, pp. 97-110) sull’Ovide moralisé, traduzione e allegoria delle Metamorfosi di Ovidio, in cui l’autrice riflette sulle varie cause della metamorfosi delle eroine del racconto.

7In apertura della terza sezione della raccolta, «Le mouvement perpétuel aux temps modernes», troviamo la riflessione di Véronique Adam (La pierre philosophale et l’alchimie. Le désir de métamorphose à l’âge baroque, pp. 113-127) in cui l’autrice, attraverso lo studio dei trattati di alchimia risalenti al xvi e xvii secolo, esamina le forme lessicali e visuali per descrivere il fenomeno della trasmutazione, quel processo di trasformazione dei metalli che culmina con la creazione della pietra filosofale.

8Jean-Philippe Grosseperrin (Devenir Furie: un désir d’opéra, pp. 127-141) fa entrare il lettore nell’affascinante mondo dell’opera lirica; da Heandel e Vivaldi a Mozart, il desiderio di metamorfosi del personaggio si attua nelle risposte suscitate dal testo poetico nel compositore, mentre la performance mette in gioco il desiderio di metamorfosi nello spettatore di cui la voce dell’interprete si fa veicolo.

9Le Favole di La Fontaine (Olivier Leplatre, Figurabilité de la métamorphose chez La Fontaine, pp. 143-159), come Gli amori di Psyche e Cupido e Il sogno di Vaux, illustrano invece il modo in cui il motivo della metamorfosi, assunta talvolta come occasione talaltra come maledizione, influisce sull’opera dell’autore francese tanto da disegnarne lo schema strutturale e esplicativo.

10Geronimo Groh (La représentation d’un monde naturel protéiforme dans l’œuvre de Barthold Heinrich Brockers, pp. 161-175) riflette sull’opera dell’autore tedesco Barthold Heinrich Brockers, Irdisches Vergnügen in Gott, nella quale viene espressa una nuova relazione tra creature e Creatore. Il poeta propone di osservare i fenomeni naturali sotto diverse angolazioni, sviluppando una poetica della simultaneità; al centro del suo progetto letterario si trova la descrizione dello spazio naturale proteiforme come mezzo di comunicazione tra Dio e l’uomo.

11La terza parte del volume si chiude con l’articolo di Michel Delon (Du sopha au bidet, les meubles bavards du xviiie siècle, pp. 177-189) sulla tendenza, nella letteratura del xviii secolo, alla pubblicazione di racconti il cui tema principale sta nella metamorfosi degli individui in mobili e oggetti parlanti. Dai divani, i canapé e i bidet messi in scena da Crébillon, Fougeret de Monbron e Bret, alla letteratura fantastica di Cazotte, passando per l’alienazione economica e sessuale in Sade, tali produzioni risentono dei mutamenti sociali del tempo e dell’instabilità dell’identità e dei valori della fiaba tradizionale.

12La quarta sezione del volume dal titolo «Métamorphose du désir et perte d’indentité à l’époque contemporaine», è inaugurata dal contributo di Arnaud Despax (Diane, deux désirs: Actéon chez Klossowski et Frénaud, pp. 193-205) sul mito di Diana e Atteone secondo le rappresentazioni di Klossowski e Frénaud rispettivamente in Le Bain de Diane del 1956 e in Depuis toujours déjà del 1967.

13Patricia Sustrac (Max Jacob le camaléon, pp. 207-218) apre al lettore il mondo di Max Jacob per il quale la metamorfosi è elemento essenziale nell’opera e nella vita. Jacob è tormentato da un continuo interrogarsi sulla nozione di identità, che si realizza in un’esistenza vissuta nel dubbio e nella nientificazione dell’io che soltanto la conversione mistica è stata in grado di placare.

14L’ultima sezione si conclude con l’articolo di Vincent Souladié: Polymorphie des images filmiques, fictions plastiques de la métamorphose (Tourneur, Weerasethakul) (pp. 219-231). Che il cinema sia per natura uno strumento di trasformazione particolarmente adatto alla messa in scena della metamorfosi è una constatazione che i registi Jacques Tourneur e Apichatpong Weerasethakul rielaborano secondo una prospettiva personale nel loro modo di fare cinema.

15Nella sezione Varia del volume, Chunfeng Wu (Une poétique des traces dans la poésie de François Cheng, pp. 235-248) riflette sulla poesia di François Cheng mettendo in luce le preoccupazioni comuni al poeta e ai suoi modelli (Jaccotet, Bonnefoy): come dire un mondo in costante mutamento preservandone l’irriducibilità.

Torna su

Per citare questo articolo

Notizia bibliografica

Luana Doni, «Le désir de métamorphose, dir. Cristina Noacco et Corinne Bonnet»Studi Francesi, 201 (LXVII | III) | 2023, 743-744.

Notizia bibliografica digitale

Luana Doni, «Le désir de métamorphose, dir. Cristina Noacco et Corinne Bonnet»Studi Francesi [Online], 201 (LXVII | III) | 2023, online dal 01 mars 2024, consultato il 10 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/56142; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.56142

Torna su

Diritti d'autore

CC-BY-NC-ND-4.0

Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tutti agli altri elementi (illustrazioni, allegati importati) la copia non è autorizzata ("Tutti i diritti riservati").

Torna su
Cerca su OpenEdition Search

Sarai reindirizzato su OpenEdition Search