“Le Courrier balzacien” 54
“Le Courrier balzacien” 54, Printemps 2021, 58 pp.
Testo integrale
1Questo numero del “Courrier balzacien” è centrato pressoché esclusivamente su due figure che, per la loro vita e con la loro opera, hanno segnato la formazione di Balzac per la loro capacità di incarnare l’energia dell’uomo nella sua tensione verso l’assoluto. Ci riferiamo a due tra gli esempi più rilevanti di quella che alcuni critici hanno definito come l’evoluzione nel mito letterario di due «personnages réels» profondamente ancorati nella storia e nella cultura del proprio tempo: Napoleone e Dante.
2Beth Gerwin (Révision et subversion: Balzac et le mythe de Napoléon, pp. 5-37) studia il carattere complesso e, non di rado, contraddittorio, delle rappresentazioni di Napoleone nella Comédie humaine. In diversi testi balzachiani è possibile notare una tensione costante tra la costruzione del mito napoleonico e il racconto storico all’interno della quale «la tentative de s’éloigner de l’histoire en faveur du mythe […] est dangereuse» (p. 14). In romanzi quali Une ténébreuse affaire, Le Médecin de campagne o Le Colonel Chabert, Balzac affida al tipo dell’ex soldato imperiale il compito di assicurare, attraverso i racconti di vita militare vissuta a stretto contatto con l’Imperatore, la pregnanza storica del mito napoleonico. Tuttavia, sovente la testimonianza storica resiste all’astrazione del mito: benché Chabert, ad esempio, conservi inalterata con orgoglio e passione l’immagine idealizzata di Napoleone, egli, divenuto ormai, nel presente, un sopravvissuto, intende rivendicare con forza la verità referenziale del proprio passato storico. Chabert, scrive l’A., «est devenu une sorte de témoin malgré lui de la nature artificielle du mythe de Napoléon» (p. 33). In conclusione possiamo affermare che, nella Comédie humaine, ritroviamo «au moins deux Napoléons: le Napoléon abstrait, le phénomène de la volonté, l’être mythique qui séduit à travers sa seule présence, matérielle ou virtuelle, et le Napoléon qui est la cause de faits personnels et historiques, comme les traumatismes individuels, la force qui a dévasté ses plus fidèles partisans, tout cela pour finalement préparer sa propre annulation dans la Restauration» (p. 36).
3Maxime Prévost (Écrire la voyance: la présence de Dante Alighieri dans “Les Proscrits” de Balzac, pp. 40-52) concentra la sua attenzione sulla rappresentazione di Dante nei Proscrits dalla quale emerge «une ontologie implicite de l’activité littéraire» (p. 45). Nella figura e nell’opera del poeta italiano, Balzac vede prioritariamente l’espressione di un misticismo attraverso cui l’artista dà forma e coerenza alle proprie visioni. Come La Divina Commedia, anche La Comédie humaine dovrebbe farsi portavoce, nelle intenzioni di Balzac, non soltanto delle istanze storico-sociali ma delle tensioni mistiche e visionarie che caratterizzano una determinata epoca.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Marco Stupazzoni, «“Le Courrier balzacien” 54», Studi Francesi, 201 (LXVII | III) | 2023, 708.
Notizia bibliografica digitale
Marco Stupazzoni, «“Le Courrier balzacien” 54», Studi Francesi [Online], 201 (LXVII | III) | 2023, online dal 01 mars 2024, consultato il 15 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/55770; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.55770
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