Louise Labé, Œuvres
Louise Labé, Œuvres, éd. M. Clément et M. Jourde, Paris, Flammarion, 2022, 404 pp.
Testo integrale
1Dall’intreccio di due prospettive di analisi, scientifica e divulgativa, che tengono soprattutto conto del lettore cui questa edizione è rivolta, e seguendo ormai un criterio di modernizzazione del testo cinquecentesco sempre più diffuso – in questo caso giustificato dal pubblico cui les Œuvres di Louis Labé qui editate si rivolgono – i curatori precisano, già a partire dalla presentazione della loro edizione ma anche dalla presentazione delle scelte editoriali operate, che «en 1986, François Rigolot ouvrait la préface de sa belle édition publiée dans cette même collection en affirmant que l’œuvre de Louise Labé “méritait de quitter les bibliothèques des spécialistes pour atteindre le lecteur de bonne foi”. On peut considerer que ce processus est aujourd’hui accompli. En France, le nom de Louise Labé s’est joint récemment à celui des rares auteurs du xvie siècle (Rabelais, Montaigne, Ronsard, Du Bellay) que rencontrent les élèves des collèges et des lycées; il a été donné à des institutions scolaires ou culturelles et il a figuré en 2016 au registre des Commémorations nationales; ses œuvres ont été inscrites dans les années 2000 au programme des concours nationaux […] et aujourd’hui, l’idée que le genre (féminin ou masculin) soit le produit d’une construction sociale trouve facilement des échos dans un livre où une voix d’autrice ne cesse de s’approprier ou de questionner des codes masculins» (pp. 9-11). Ora, proprio secondo questa direzione di interesse, nella densa introduzione, i curatori seguono una via di analisi che, senza dimenticare la tradizione petrarchista e l’influsso di Petrarca in Louise Labé, si concentra su di un aspetto poco indagato. Si tratta di una esegesi testuale che fa emergere il tema della passione e dell’amore vissuti come totale abbandono di sé. Non la dimensione della tensione fra umano e divino è qui indagata ma il rapporto fra abbandono sentimentale e controllo di tale abbandono. Tensione e oscillazione dall’uno all’altro sentimento la cui dinamica spirituale, etico-emotivo e poetica, permea in particolare il Débat d’Amour et de Folie («le Débat illustre exactement cette tension entre Amour et Folie, entre la puissance de civilisation et d’ordonnancement qu’est Amour et la puissance de dérèglement qu’est Folie, puissance qui cependant “réveille les esprits de l’âme et les rend plus dispos à faire leurs naturelles opérations”», pp. 41-42).
2Petrarca e petrarchismo sono però superati – come mettono in luce gli editori – da un lato da una riflessione poetica che tende allo stoicismo, dall’altro da un richiamo all’epicureismo. L’edizione è accompagnata da un doppio apparato critico. Alla segnalazione delle varianti seguono annotazioni apprezzabili che chiariscono alcuni punti di difficile lettura, offrono importanti indicazioni storiografiche e richiamano scritti bibliografici recenti. Chiude questa bella edizione un ricco apparato (Dossier, pp. 295-374) che ripercorre alcuni momenti fondamentali sul dibattito intorno alla poesia del Rinascimento, permettendo di inquadrare ulteriormente l’opera di Louise Labé secondo una prospettiva critica e di storia dell’estetica del xvi secolo francese utile tanto allo studente quanto allo studioso.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Michele Mastroianni, «Louise Labé, Œuvres», Studi Francesi, 201 (LXVII | III) | 2023, 686.
Notizia bibliografica digitale
Michele Mastroianni, «Louise Labé, Œuvres», Studi Francesi [Online], 201 (LXVII | III) | 2023, online dal 01 mars 2024, consultato il 08 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/55460; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.55460
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