Émilie Picherot, La langue arabe dans l’Europe humaniste. 1500-1550
Émilie Picherot, La langue arabe dans l’Europe humaniste. 1500-1550, Paris, Classiques Garnier, 2023, 471 pp.
Testo integrale
1Il volume di Émilie Picherot è dedicato all’emergere dello studio della lingua araba e ai primi tentativi di istituzionalizzazione di tale studio nell’Europa occidentale della prima metà del Cinquecento. Concentrandosi su alcune figure e opere fondamentali di area spagnola, francese e, in misura minore, fiamminga (Pedro de Alcalá e l’Arte para ligeramente saber la lengua arabiga, Guillaume Postel e la Grammatica arabica, Nicolas Clénard e il suo epistolario), l’A. si interroga non soltanto su aspetti relativi all’apprendimento e all’insegnamento dell’arabo in Occidente ma anche su questioni di carattere storico-culturale di portata più ampia, quali lo statuto della lingua araba nelle rappresentazioni occidentali, la definizione dei rapporti fra lingua araba e islam, o ancora il sospetto che grava sui locutori di una lingua indebitamente percepita come estranea al contesto socio-culturale europeo e, più generalmente, al mondo cristiano.
2La prima parte del volume («Deux tropismes anciens, l’Espagne et l’Empire ottoman», pp. 31-201) offre una sintesi sulla conoscenza dell’islam, sulle pratiche di apprendimento dell’arabo e sui primi progetti di insegnamento universitario di arabo tra Medioevo e prima Età Moderna in Europa, sottolineando come lo studio di tale lingua sia stato a lungo considerato essenzialmente come funzionale alla conversione dei musulmani. L’ambito del Rinascimento francese viene evocato in particolare nei capitoli «Hors de l’Espagne» (pp. 125-167) e «Guillaume Postel» (pp. 169-201), che ripercorrono la traiettoria dell’umanista inserendola nel quadro del programma diplomatico, politico e culturale perseguito da Francesco I. La seconda parte («Deux traditions grammaticales pour deux usages», pp. 205-294) propone uno studio comparato dell’Arte para ligeramente saber la lengua arabiga di Pedro de Alcalá e della Grammatica arabica di Guillaume Postel: si rilevano, da un lato, le caratteristiche formali e strutturali delle due grammatiche, con un’attenzione particolare per le fonti impiegate da Postel; dall’altro, le strategie pedagogiche privilegiate e le implicazioni politiche e ideologiche di tali imprese, che riflettono le specificità dei rispettivi contesti di elaborazione e compilazione. L’A. riconosce in Postel il primo arabisant le cui fonti, in materia di grammatica araba, sono radicate essenzialmente nel mondo ottomano; si tratta di un attore centrale, dunque, del processo di «orientalisation» della lingua araba che si compie nei primi decenni del secolo xvi, che viene così sintetizzato: «le destin de l’humaniste flamand [i.e. Clénard], mort avant de publier sa propre grammaire, la perte de la grammaire de Léon l’Africain, l’intervention politique de François Ier comme le travail idéologique de l’Espagne vieille chrétienne qui rejette toute origine sémitique hors des frontières de la Péninsule se rencontrent pour orientaliser définitivement la langue arabe dans les représentations de l’Europe occidentale. La source légitime est l’Empire ottoman et par conséquent, les informations sur la langue viennent de la tradition grammaticale orientale» (p. 205). La terza parte («Le statut de l’arabe en Europe occidentale», pp. 297-411) prolunga il confronto fra Alcalá e Postel, misurando la familiarità dei due autori con l’arabo classico e dialettale; analizzandone il discorso sulle possibilità e le modalità di apprendimento dell’arabo e sui rapporti fra arabo, ebraico, greco, latino e castigliano; presentando il lavoro di documentazione e di raccolta di manoscritti orientali realizzato da Postel a partire dalla metà degli anni Trenta del Cinquecento; infine, esaminando le diverse percezioni dei legami fra arabo e islam e le diverse soluzioni alla «questione della lingua araba» elaborate nel quadro dei progetti di conversione dei musulmani al cristianesimo.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Maurizio Busca, «Émilie Picherot, La langue arabe dans l’Europe humaniste. 1500-1550», Studi Francesi, 200 (LXVII | II) | 2023, 445-446.
Notizia bibliografica digitale
Maurizio Busca, «Émilie Picherot, La langue arabe dans l’Europe humaniste. 1500-1550», Studi Francesi [Online], 200 (LXVII | II) | 2023, online dal 01 août 2023, consultato il 07 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/54020; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.54020
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