Jérôme Meizoz, Coulisses du nom propre (Louis-Ferdinand Céline)
Jérôme Meizoz, Coulisses du nom propre (Louis-Ferdinand Céline), Lausanne, BSN Press, 2021, 141 pp.
Testo integrale
1L’annuncio, da parte di Gallimard, del progetto di pubblicare nella «Bibliothèque de la Pléiade» i pamphlets antisemiti di Céline non cessa di suscitare polemiche ed è proprio da questo annuncio – sebbene la pubblicazione sia stata sospesa – che prende le mosse il saggio di Jérôme Meizoz. L’autore intende dimostrare il forte intreccio esistente tra estetica e ideologia, nonché tra il piano biografico e quello finzionale, nell’intera opera di Céline. Per la sua analisi Meizoz considera determinante la scelta effettuata dallo scrittore francese di servirsi di uno pseudonimo. Una scelta, questa, interpretata come funzionale alla costruzione di un’identità biografica spacciata per vera mentre sarebbe solo il frutto di un’operazione artatamente congegnata (capitolo 1). La disamina dell’autore vuole essere dissacrante e volta a decostruire quelli che egli considera dei luoghi comuni, a cominciare dall’immagine dello scrittore povero sin dall’infanzia, costretto a lavorare per sopravvivere. L’autore afferma, invece, che Céline aveva avuto accesso all’istruzione anche grazie a corsi privati e che i genitori pensavano di fornirgli una formazione nel campo del commercio di oggetti di lusso. Tuttavia, poco dopo che il giovane Louis Destouches era stato assunto in una gioielleria, lo scoppio della Prima guerra mondiale sconvolge i piani della famiglia. Nel 1919, dopo aver ottenuto il baccalauréat in una formula ridotta espressamente riservata agli ex combattenti, egli si iscrive a Medicina e ottiene il diploma di laurea nel 1923. Il fatto che non abbia frequentato il liceo tradizionale spiega, secondo Meizoz, l’acrimonia dello scrittore nei confronti di coloro che sono stati scolarizzati in quelle che egli considera istituzioni borghesi e benpensanti. Di fatto, l’autore vuole dimostrare come Céline abbia costruito il suo personaggio avendo cura di apparire come un uomo del popolo. Questa postura proletaria, che innerva tutta l’opera di Céline, passa innanzitutto attraverso lo stile, in particolare attraverso la scelta di una lingua popolare, perfino volgare, una lingua che, tuttavia, non sarebbe stata praticata realmente dall’autore nella sua infanzia e giovinezza, bensì, per così dire, studiata a tavolino, ancora una volta in opposizione al linguaggio raffinato degli scrittori borghesi (capitolo 2). In questa dinamica, i confini tra realtà e finzione appaiono molto labili, come dimostrano le vicende editoriali della tesi di laurea, pubblicata ora sotto il cognome Destouches ora con lo pseudonimo Céline, come se si trattasse di uno dei suoi romanzi. Del resto, l’obiettivo dello scrittore è sempre stato quello di rappresentare se stesso come medico dei poveri, proiettandosi nella figura di Semmelweis, al cui studio aveva dedicato la tesi di laurea, entrambi incompresi e perseguitati. Céline instaura con Semmelweis una “relazione biografica” (p. 71): come Semmelweis è stato un medico incompreso, così Céline, già medico, è stato uno scrittore incompreso (capitolo 3). Meizoz insiste molto sulla resa espressiva ed enunciativa dell’ideologia céliniana, come dimostra la prevalenza dello stile orale, parlato, rispetto al quale lo scrittore ha preso come modello letterario Jules Vallès (capitolo 4). Fra gli autori ai quali lo scrittore si sarebbe ispirato, secondo Meizoz, ci sarebbe anche Chrales-Ferdinand Ramuz, nonostante la critica non abbia mai sufficientemente sottolineato questo aspetto (capitolo 5). Infine, Meizoz tesse un paragone tra Céline e lo scrittore contemporaneo Richard Millet, ritenendo che quest’ultimo riattualizzi la postura céliniana, sullo sfondo dell’ideologia razzista (capitolo 6).
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Michela Gardini, «Jérôme Meizoz, Coulisses du nom propre (Louis-Ferdinand Céline)», Studi Francesi, 199 (LXVII | I) | 2023, 187-188.
Notizia bibliografica digitale
Michela Gardini, «Jérôme Meizoz, Coulisses du nom propre (Louis-Ferdinand Céline)», Studi Francesi [Online], 199 (LXVII | I) | 2023, online dal 01 juin 2023, consultato il 16 février 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/studifrancesi/53075; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/studifrancesi.53075
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