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Gli insetti e i vermi nei dialetti romanzi secondo i dati dell’Atlas Linguistique Roman

Les insectes et les vers dans les dialectes romans d’après les données de l’Atlas Linguistique Roman
Insects and Worms in Romance Dialects according to Data from the Atlas Linguistique Roman
Elisabetta Carpitelli

Résumés

L’Atlas Linguistique Roman est, avec l’Atlas Linguarum Europae, un atlas plurilingue interprétatif dont l’objectif principal est de cartographier les représentations de ce qui a été désigné et qui émerge dans les lexiques dialectaux romans. Les animaux font partie de cet « observable » que les communautés humaines doivent nommer. Trois volumes de l’atlas roman ont été consacrés au monde animal et les insectes y occupent un espace particulier. Les noms créés à partir des caractéristiques de la petite bête elle-même, ou de son habitat, de ses comportements ou des croyances que les communautés humaines ont au sujet des petits animaux, constituent un corpus très abondant et encore partiellement inexploité.

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Texte intégral

1. L’Atlas Linguistique Roman : un atlante motivazionale plurilingue

  • 1 Gli alfabeti utilizzati sono diversi secondo le tradizioni dialettologiche: negli atlanti di area g (...)

1Gli atlanti linguistici sono raccolte ordinate e sistematiche di carte sulle quali sono attestati dati dialettali ottenuti tramite inchieste sul campo, realizzate presso parlanti nativi in una rete di località, che rimane costante in ogni atlante e che viene sempre precisata all’inizio di ogni serie di volumi. I dati dialettali vengono riportati sul supporto cartografico in trascrizione fonetica1 o più raramente ortografica vicino ai codici numerici o alfanumerici situati sulle carte, ognuno corrispondente ad una località della rete investigata. I dati sono raccolti tramite questionari che tengono conto di aspetti diversi della cultura tradizionale di un’area: fra gli altri, il tempo atmosferico, il corpo umano, il lavoro dei campi, le piante coltivate e spontanee e naturalmente gli animali da allevamento e gli animali selvatici. Ogni carta d’atlante è dedicata ad un referente e presenta dunque i geosinonimi dialettali che lo designano in uno spazio determinato.

  • 2 https://www3.pd.istc.cnr.it/navigais-web/.
  • 3 https://alecman.web.uah.es/.

2Una parte degli atlanti linguistici copre aree corrispondenti ad un territorio nazionale — si parla quindi di atlanti linguistici nazionali — al quale si associano spesso aree limitrofe, nelle quali si parlano varietà linguistiche geneticamente omogenee rispetto al dominio linguistico principale: per esempio, le aree gallo-romanze di Francia, Belgio, Svizzera e Italia sono riunite nella rete dell’Atlas Linguistique de la France di Jules Gilliéron e Edmond Edmont ; le aree italo-romanze d’Italia e Svizzera sono associate nella rete dello Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz da Karl Jaberg e Jakob Jud2. Altre pubblicazioni riguardano invece aree più ristrette come regioni o gruppi di regioni: è il caso per esempio dell’Atlas linguistique et ethnographique de la Provence di Claude Martel e Jean-Claude Bouvier, dell’Atlas linguistique et ethnographique du Jura et des Alpes di Gaston Tuaillon e Jean-Baptiste Martin o dell’Atlas Lingüístico (y etnográfico) de Castilla-La Mancha di Pilar García Mouton e Francisco Moreno Fernández3 fra i moltissimi disponibili.

Fig. 1. Carta della cavalletta, ALE, pl. I.19 (R.I. Avanesov, V.V. Ivanov, N. Donadze) [télécharger pour zoomer]

  • 4 Si veda la bibliografia finale, dove ALiR compare senza autori, come avviene per decisione interna (...)
  • 5 Collaborano in particolare all’ALiR, oltre ai dialettologi di Grenoble che pilotano l’opera, quelli (...)
  • 6 Per quanto riguarda l’ALE, si deve però precisare che alcune inchieste sono state fatte ad hoc per (...)

3A partire dagli anni 80, comincia la produzione di un altro tipo di atlanti la cui rete di punti si estende su territori molto più vasti, nei quali sono rappresentate diverse famiglie linguistiche, come nel caso dell’Atlas Linguarum Europae (ALE), co-fondato da Anton Weijnen, Mario Alinei e Ludwig Erich Schmitt, o più gruppi di varietà appartenenti ad una famiglia linguistica omogenea, come quella romanza europea sulla quale si concentra l’Atlas Linguistique Roman (ALiR), co-fondato da Michel Contini e Gaston Tuaillon4. L’ALE e l’ALiR, che riuniscono un gran numero di linguisti europei, specialisti non soltanto di dialettologia5, non sono atlanti che presentano sulle carte i geosinonimi raccolti nel corso di inchieste specificamente svolte per queste pubblicazioni, ma sono atlanti interpretativi che utilizzano i dati già pubblicati o d’archivio, ottenuti nell’ambito degli atlanti nazionali e regionali delle aree coperte dalla loro rete6 per cartografarne appunto l’interpretazione lessico-semantica e motivazionale. Un commento accompagna le carte e ne spiega il contenuto.

4L’accento è posto in modo particolare sull’interpretazione motivazionale delle forme rilevate e cioè sulle rappresentazioni culturali del referente che il lessico trasmette nelle aree alle quali le pubblicazioni sono dedicate. Gli obiettivi degli atlanti di dati e di quelli interpretativi sono dunque fondamentalmente diversi come è stato sottolineato da Kruijsen (1983 : 215) a proposito dell’ALE. Quest’ultimo, non restringendosi entro i confini di aree linguistiche prestabilite, va al di là dell’interesse per i rapporti fra varietà geneticamente imparentate per spostare l’attenzione su aspetti interlinguistici e quindi sulla relazione fra varietà e famiglie che invece non sono imparentate.

Fig. 2. Carta della coccinella, ALiR 2c, (Rita Caprini) [télécharger pour zoomer].

5Alinei (1994 : 26) dal canto suo ha precisato il ruolo dell’interpretazione motivazionale e della nuova metodologia cartografica in un dominio linguistico geneticamente eterogeneo:

[…] la nouvelle méthodologie permet d’ignorer les différences formelles entre langues différentes, pour se concentrer sur l’identité ou la ressemblance des représentations idéologiques et culturelles, en contribuant à l’explicitation et à l’étude d’un métalangage motivationnel, commun à toutes les langues du monde. Il en est né ainsi un nouveau type de linguistique comparée, basé sur le niveau motivationnel, et une méthode particulièrement productive pour des recherches interdisciplinaires en contact étroit avec l’anthropologie culturelle, l’ethnologie, l’histoire des religions, la préhistoire, l’archéologie.

6Per esempio, la rappresentazione della farfalla come un « uccello », presente in numerose attestazioni riportate negli atlanti linguistici europei, appare come un motivo produttivo per varie designazioni europee dell’insetto, attestate in famiglie non imparentate, come nel votico lehtolintu « uccello-foglia » o nel frisone schrubfögel « uccello dei cespugli » (Contini 1997 : 165) ; l’antropomorfismo « nonno » invece è testimoniato anch’esso in lingue geneticamente e geograficamente lontane come nel caso del lituano diẽdas (uno slavismo) e del piccardo grand-père sauteur (Avanesov, Ivanov, Donadze 1983 : 149).

7Nell’ALiR lo spazio linguistico coperto è geneticamente omogeneo a livello della lingua « madre » ma i confronti sono ugualmente interessanti e cercano comunque di mettere in evidenza e di trattare convergenze fra sottogruppi di varietà dialettali più distanti.

2. Trattamento dei nomi degli insetti e dei piccoli animali nell’AliR

  • 7 Per quanto riguarda gli insetti, alcuni dati non sono stati pubblicati nell’ambito dell’ALiR ma han (...)

8L’archivio dell’ALiR conserva i dati di 50 referenti per quanto riguarda gli animali selvatici; una parte di questi materiali sotto forma di carte commentate sono stati pubblicati in tre volumi dell’opera (dal 2a al 2c). Fra gli animali trattati figurano alcuni insetti: ape, cicala, cimice dei letti, coccinella, farfalla, forfecchia, formica, grillo, grillotalpa, libellula, lucciola, mantide religiosa, moscerino, scarabeo stercorario, scarafaggio e tenebrione, tafano, vespa, zanzara), un aracnide (ragno), un miriapode (millepiedi), un crostaceo terrestre (porcellino di Sant’Antonio) e un anellide (lombrico)7. A questi sono stati associati tre concetti complementari per i quali sono stati ugualmente pubblicati carte e commenti (formicaio, tela di ragno, sciame). Gli altri commenti e le altre carte riguardano mammiferi, uccelli, anfibi e rettili. Nessuna selezione specifica né alcun criterio di raggruppamento dei diversi animali sono previsti tanto nell’ALiR come nell’ALE che pubblicano i contributi via via che le analisi sono ultimate. Nell’insieme, gli animali presi in esame sono quelli per i quali tutte le aree romanze europee possiedono almeno una carta nazionale o regionale.

9Oltre al lessico d’origine greca, latina o prelatina o anche ad alcuni prestiti da lingue non romanze, la cui motivazione generalmente è spesso opaca per i parlanti, emerge un gran numero di creazioni lessicali romanze che rinviano a diverse categorie motivazionali: aspetto fisico, comportamento (reale o presunto), stridulazione o ronzio caratteristici, habitat, credenze magico-religiose sull’animale, zoomorfismi (e quindi trasferimenti di nomi di altri animali) ed antropomorfismi sono espressi da designazioni semplici o composte.

Fig. 3. Carta del tafano, ALiR 2c (Lorenzo Massobrio) [télécharger pour zoomer]

10La carta delle designazioni del grillo fornisce un insieme significativo di alcune tipologie di risultati (Gargallo Gil e Veny 2001): ne seguiremo la falsariga per illustrare il tipo di motivazioni che più frequentemente operano come base della creazione lessicale zoonimica nelle parlate romanze europee, cercando di completare la documentazione e di incrociarla con quella di altri contributi dell’ALiR sugli insetti.

Fig. 4. Carta del grillo, ALiR 2a (José Enrique Gargallo Gil et Joan Veny) [télécharger pour zoomer]

  • 8 I questionari d’inchiesta spesso non includono distinzioni fra specie diverse e generalmente non ri (...)
  • 9 Un’altra interpretazione di questa forma è « coda di pera » che rimane più opaca.

11Se da una parte la predominanza dei continuatori semplici e suffissati dell’etimo GRĬLLUS o GRYLLUS o ancora, per gli esiti di area gallo-romanza e catalana, °GRĬLLIUS/ °GRĪLLIUS — necessario a giustificare le forme con articolazione della palatale all’interno della sequenza fonica — è evidente nell’insieme dell’area romanza (ma mancano le risposte per la maggior parte dell’area ibero-romanza), d’altra parte le rappresentazioni trasparenti sono molteplici. In alcuni casi, ad una designazione generica dell’insetto, per il quale le fonti atlantografiche non precisano la differenza fra le due specie più diffuse in Europa, l’Acheta domestica, che si trova nelle abitazioni, e il Gryllus campestris, presente nelle campagne e più scuro del precedente8, viene seguito da un elemento che rende conto di una caratteristica che contribuisce a differenziare l’insetto da altri spesso associati. Nelle forme in cui il tipo grillo — designazione anche della cicala (ma il grillo a sua volta si chiama cicalone in area italo-romanza méridionale e dacoromena: Allières 2009), della cavalletta (Avanesov, Ivanov e Donadze 1983), evidentemente del grillotalpa, e perfino del ragno nei dialetti moldavi (Médélice 2001) — compare come testa di un composto, il modificatore permette di precisare chiaramente di quale tipo di varietà si tratti: per esempio, il grillo che canta ([grˈillo hanterˈino] in area toscana), il grillo carnivoro (galiziano [χrˈilo karnisˈei̯ro]), quello notturno ([grˈillo de nˈɔtte] in Italia meridionale), quello marino ([grˈillo marˈino] in Italia centrale) oppure quello di colore nero ([grˈillo mˈɔro] nei dialetti centrali e meridionali d’Italia). Quest’ultimo è attestato anche in denominazioni diminutive in cui l’aggettivo si sostantiva (per esempio, l’italo-romanzo [murˈɛlla] o il francoprovençal [murʎˈe]). Il colore nero caratterizza anche altri insetti il cui nome viene utilizzato per il grillo: è il caso del sardo [koeβˈira] (letteralmente « cuoci-/matura-pere » : Rolla 1895: 229) che designa il cerambice (Cerambyx cerdo), un insetto che può emettere, come il grillo, una sorta di stridulazione intermittente, nel suo caso, per allontanare i predatori.

  • 10 La funzione di messaggero attribuita al grillo è legata a particolari credenze magico-religiose : « (...)
  • 11 Va precisato che San Martino nelle tradizioni popolari dell’Italia centrale è legato al commercio d (...)

12Come si osserva per altri insetti, e in particolare per la cicala, il canto del grillo è un tratto lessicogeno estremamente produttivo, trasmesso attraverso varie forme di tipo onomatopeico come [rrik] o [krikrˈi] dell’area gallo-romanza o ancora il sardo [pirripˈirri], ma anche, come già notato, con l’uso di deverbali da esiti di CANTARE, presenti in area galloromanza, mentre per la cicala derivati dallo stesso verbo sono attestati piuttosto in area italo-romanza e in Galizia (Allières 2009). Oltre a cantare, il grillo salta: sono ben presenti deverbali da SALTARE e SALIRE (saltarella, saltarottu, salup, salippo) e, in Italia centrale, forme composte con un esito dei precedenti e il nome Martino, come in [saltamartˈi]. Queste ultime, probabili residui di forme imperativali tratte da filastrocche infantili (come avviene per esempio anche per alcuni nomi della coccinella: fra i numerosi esempi citati da Caprini (2018), le forme gallo-romanze Paris-vole, Marivole, bolo-Paulo, quella portoghese Joaninha voa o l’italo-romanzo Maria volavola), sono utilizzate per sollecitare l’insetto a fare un balzo onde inviare un messaggio ad una qualche divinità dei campi (Bracchi 2009)10 com’è il caso di San Martino11. L’idea di animale che salta ritorna anche nell’immagine del « cavallino » del siciliano [kavaɖɖˈutʦu], un nome della cavalletta, insetto che presta altre denominazioni al grillo: si veda il caso dell’arumeno [ləkˈustə] e [karkaˈets], quest’ultimo prestato dall’albanese, del retoromanzo [ʦilˈɛp], del grico [stˈalaχo] che rivia al greco ἀττέλαβος. Altri trasferimenti di immagini di altri animali sono invece più stupefacenti come nel caso di nomi del bruco o addirittura della rana utilizzati per l’ortottero (ma per altri insetti si possono trovare frequentemente nomi di mammiferi).

13Una categoria motivazionale importante nell’ALE e nell’ALiR — che l’ALE in particolare ha privilegiato sottolineando il peso delle cosmogonie ancestrali nella zoonimia popolare europea — è costituita dagli antropomorfismi che si esprimono attraverso alcuni nomi di esseri magici o di divinità o di personaggi che amministrano i culti oppure anche di nomi di personaggi laici (compresi i nomi di lavoratori) o ancora di semplici antroponimi (Alinei 1997, Contini 2007).

14Nell’inventario dei nomi romanzi del grillo compaiono le figure del prete (con i tipi lessicali significanti « pope » e « pope zigano ») in dacorumeno (che rimane anche come semplicemente « zigano » in area moldava), ma anche personaggi che esercitano un potere sulla comunità, come il principe, o la regina in Galizia dove l’animale prende anche il nome di Alonso.

15La lista degli antropomorfismi è naturalmente molto più vasta. Il ragno per esempio figura evidentemente come una filatrice (per esempio, nel galloromanzo [filˈɛr] o nel retoromanzo [filˈɛunʦe]), ma anche come una strega (come nel galiziano [mˈei̯ha], nelle forme galloromanze [sorsjˈɛr] o [vodˈoi̯], nell’italoromanzo meridionale [magˈara]). Queste credenze, e in particolare il nome della strega, sono ben presenti per il bruco che è una stria in Italia settentrionale ma un « prete » nell’andaluso [kˈura] e nel dacorumeno [mˈɨʦa pˈopi] (Médélice 2001); anche per la mantide religiosa la visione è contraddittoria poiché viene chiamata Santa Maria in alcune parlate dell’area castigliana ma in altre della stessa area porta il nome di diablo, mentre in italo-romanzo centrale e meridionale è designata senza ambiguità come strega o masciara (García Mouton 2001).

16Uno dei personaggi più significativi di queste cosmogonie popolari, frequente negli zoonimi, e soprattutto nelle designazioni d’insetti, è la Vecchia, personaggio archetipico, talvolta protettrice e altre volte una fattucchiera o anche un animale-parente, sul quale, anche nell’ambito degli atlanti motivazionali, molto è stato scritto: si può rinviare fra gli altri a Rohlfs (1979: 79-103), Alinei (1988), Dalbera (2006b: 329-331). In Italia settentrionale e meridionale il tipo lessicale vecchia designa lo scarafaggio (Franconie 2009) ma si trovano anche designazioni relative alla nonna per esempio per la farfalla, come nel retoromanzo [mɐmɐdˈonnɐ] (Contini 2009).

17In altri casi, alcune appellazioni hanno lo scopo di attirarsi i favori di un animale altrimenti temuto per i danni che può provocare: si tratta di casi noti per animali selvatici che attaccano per esempio i pollai, come la donnola, ma si ritrovano anche per insetti come la formica che può essere chiamata con nomi a volte condivisi con certi mammiferi considerati come molto nocivi dalla popolazione rurale: in occitano si trova [bəlˈœta] “bellina” e [blˈũnda] “bionda” (come “bella ragazza amata”) (Tuaillon 2001).

3. Gli atlanti motivazionali e la ricerca etimologica

18Come è stato sottolineato da Dalbera (2006b), gli atlanti motivazionali non sono solo un repertorio di motivazioni ma permettono anche di orientare la ricerca etimologica: un motivo costante, benché trasmesso da lessemi diversi, può indirizzare verso ipotesi etimologiche plausibili nello studio di forme non ancora delucidate, a motivazione sconosciuta o opaca.

19Fra i nomi del lombrico, spesso designato da parole che rinviano a parti del corpo allungate come le viscere (per esempio, l’italo-romanzo centrale [vˈiskoli], un incrocio fra i continuatori del latino ESCA e del latino VISCUM, l’italo-romanzo meridionale [kasˈɛntaru] dal greco γῆϛ ἔντερον) o il cordone ombelicale (come nell’area occitana sud-orientale in cui si trova il tipo nombril per il lombrico), compare il tipo lessicale bodic, presente sulla costa atlantica, per il quale nessuna proposta etimologica è stata avanzata. Un rinvio alla famiglia di BOTELLUS con un ovvio cambiamento di suffisso (-ic è ben presente nella zona di diffusione del tipo in questione) meriterebbe di essere discusso (Carpitelli 2009).

4. Conclusione

20Questa breve ed incompleta illustrazione della tipologia dei materiali dialettali atlantografici relativi ai piccoli animali ai quali è stata dedicata la cartografia dei primi tre volumi dell’ALiR, aveva come obiettivo di mostrare il contributo potenziale dell’analisi motivazionale alla comprensione dei meccanismi di creazione lessicale. La molteplicità delle strategie di designazione riguarda l’insieme dell’area romanza e non è quindi possibile determinare un’areologia specifica di ognuno dei meccanismi rilevati. In particolare, gli atlanti motivazionali hanno messo l’accento sulla relazione tabuistica e totemica che lega l’essere umano all’animale, che soprattutto le designazioni popolari dei piccoli animali in particolare fanno trasparire in modo molto significativo: le strategie di designazione fondate su questo processo sono presenti in tutte le aree linguistiche rapprensentate nell’ALiR.

21Come suggerito da Dalbera (2006b), questi abbondanti materiali e le carte dell’Europa romanza che ne mostrano la diffusione areale dovrebbero anche contribuire in particolar modo a chiarire tanti problemi etimologici che restano aperti e ai quali sono state spesso fornite risposte rapide, con etimologie a volte ricostruite meccanicamente. Un caso di questo genere è quello delle abbondanti onomatopee che forniscono in molti casi una soluzione per difetto all’interpretazione dei nomi di tanti insetti ma anche di ornitonimi diffusi. Una risposta metodologica interessante è stata fornita dal contributo sulle designazioni dell’orbetto realizzata per l’ALiR (Dalbera 2001) che fornisce un modello convincente per una rianalisi di numerose risposte rimaste ancora senza un’interpretazione consolidata o per le quali quest’ultima non è stata sufficientemente problematizzata, come nel caso dei continuatori di ANATOLIUS e ANABULIO per questa lucertola senza zampe considerata spesso e soprattutto come cieca in tante zone del dominio romanzo (Dalbera 2006a).

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Bibliographie

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Médélice Jeanine, « Les désignations romanes de l’araignée » (carte et commentaire), Atlas Linguistique Roman, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, vol. 2a, 2001, p. 21-59.

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Notes

1 Gli alfabeti utilizzati sono diversi secondo le tradizioni dialettologiche: negli atlanti di area gallo-romanza, per esempio, le trascrizioni s’ispirano generalmente all’alfabeto elaborato da Jules Gilliéron et Jean-Pierre Rousselot per l’Atlas Linguistique de la France di Jules Gilliéron et Edmond Edmont (http://lig-tdcge.imag.fr/cartodialect5/#/), la prima pubblicazione atlantografica basata sui risultati d’inchieste sul campo.

2 https://www3.pd.istc.cnr.it/navigais-web/.

3 https://alecman.web.uah.es/.

4 Si veda la bibliografia finale, dove ALiR compare senza autori, come avviene per decisione interna all'ALIR quando si indicano i volumi in generale: la pubblicazione è collettiva e tutti i membri dei comitati sono autori a pieno titolo. Si noti che, contrariamente agli standard di RursuSpicae, abbiamo mantenuto l'indicazione delle case editrici per maggiore precisione, dato che ALiR ha cambiato più volte editore.

5 Collaborano in particolare all’ALiR, oltre ai dialettologi di Grenoble che pilotano l’opera, quelli di altre università e centri di ricerca francesi (Nizza, Brest, Lille, Corte) e di altre zone europee (Liegi, Neuchâtel, Lisbona, Santiago de Compostela, Barcellona, Madrid, Torino, Genova, Milano, Siena, Bucarest, Chișinău).

6 Per quanto riguarda l’ALE, si deve però precisare che alcune inchieste sono state fatte ad hoc per far fronte all’assenza di dati per alcune aree che ancora non disponevano, al momento della fondazione della pubblicazione, di materiale atlantografico, come l’area greca o le comunità zigane di alcune aree come i gruppi Kale in Finlandia, Sinti in Germania, Rom in Slovacchia, Lovari nei Balcani, Arlia in Iugoslavia, Romaitsia in Bulgaria, scelti dai redattori come rappresentanti di queste comunità. Una particolarità comune ai due atlanti è invece la struttura simmetrica delle reti dei punti in Francia, in Italia e in Galizia, costituite da griglie di caselle anziché da singole località; in ogni casella figurano più punti di atlanti nazionali e regionali, poiché si tratta di aree per le quali ne sono stati pubblicati più di uno (per esempio, due atlanti nazionali per l’Italia ed un atlante nazionale e più atlanti regionali per la Francia). Se in una casella figurano diverse risposte, l’autore della carta europea o di quella romanza decide quale sia la risposta da cartografare (una risposta unica nell’insieme dell’area o, al contrario, una risposta che metta in evidenza le concordanze dell’area con il resto del dominio linguistico).

7 Per quanto riguarda gli insetti, alcuni dati non sono stati pubblicati nell’ambito dell’ALiR ma hanno fatto o faranno parte di altre pubblicazioni: è il caso del maggiolino, della tignola, del calabrone, della cavalletta, della pulce, del pidocchio e del lendine. Per questi due ultimi casi, la pubblicazione nell’ALiR è stata esclusa poiché i dati romanzi disponibili sono interessanti essenzialmente per uno studio fonetico dato che non si riscontra variazione lessicale (Romano Antonio, « La fonetica sperimentale e gli atlanti linguistici: la sintesi romanza di ‘pidocchio’ e lo studio degli esiti palatali », in J. Dorta (a cura di), Temas de Dialectología, Tenerife, Instituto de Estudios Canarios, 2007, p. 178-204).

8 I questionari d’inchiesta spesso non includono distinzioni fra specie diverse e generalmente non riportano dati a proposito dell’eventuale competenza su tali distinzioni da parte degli informatori.

9 Un’altra interpretazione di questa forma è « coda di pera » che rimane più opaca.

10 La funzione di messaggero attribuita al grillo è legata a particolari credenze magico-religiose : « Il grillo viene invocato a uscire dalla sua tana: è un essere che vive nelle dimore sotterranee e che è a contatto con le potenze ctonie, pertanto si associa alla simbologia funeraria. In quanto infero, esso è in grado di profetare, dal ‘profondo’ […] » (Lavaroni Diego, De Savorgnani Zanmarchi Livia, Astori Roberta e Tonchia Teresa, Le parole divine dei cantori di strada. Con antologia di filastrocche friulane, Roma, Carocci, 2003, p. 105).

11 Va precisato che San Martino nelle tradizioni popolari dell’Italia centrale è legato al commercio di animali con le corna: nel giorno dedicato a questo personaggio, avevano e hanno ancora luogo mercati per la compravendita di bestiame (Baronti Giancarlo, Il buon uso dei santi. San Martino e sant’Anna: tradizione scritta e autonomia folclorica, Lecce, Argo, 2005).

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Table des illustrations

Légende Fig. 1. Carta della cavalletta, ALE, pl. I.19 (R.I. Avanesov, V.V. Ivanov, N. Donadze) [télécharger pour zoomer]
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Légende Fig. 2. Carta della coccinella, ALiR 2c, (Rita Caprini) [télécharger pour zoomer].
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Légende Fig. 3. Carta del tafano, ALiR 2c (Lorenzo Massobrio) [télécharger pour zoomer]
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Légende Fig. 4. Carta del grillo, ALiR 2a (José Enrique Gargallo Gil et Joan Veny) [télécharger pour zoomer]
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Pour citer cet article

Référence électronique

Elisabetta Carpitelli, « Gli insetti e i vermi nei dialetti romanzi secondo i dati dell’Atlas Linguistique Roman »RursuSpicae [En ligne], 5 | 2023, mis en ligne le 13 décembre 2023, consulté le 13 janvier 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/rursuspicae/2799 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/rursuspicae.2799

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Auteur

Elisabetta Carpitelli

Univ. Grenoble Alpes, CNRS, Grenoble INP, GIPSA-lab, 38000 Grenoble, France, elisabetta.carpitelli@univ-grenoble-alpes , elisabetta.carpitelli@gipsa-lab.grenoble-inp.fr. Professeur de "Dialectologie romane", elle enseigne à l'Université Grenoble Alpes et a précédemment enseigné à l'Université de Nice. Elle est actuellement membre du laboratoire GIPSA à Grenoble (équipe Systèmes Linguistiques, Dialectologie et Oralité). Elle est spécialiste des variétés dialectales de la Lunigiana et de la région apuane auxquelles il a consacré plusieurs études phonétiques et lexicales. Elle codirige l'Atlas Linguistique Roman, dans le cadre duquel elle a mené, avec les autres membres du projet, des recherches sur les zoonymes populaires, les phytonymes et les météoronymes.

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