Francesco Molteni, A Need for Religion: Insecurity and Religiosity in the Contemporary World
Francesco Molteni, A Need for Religion: Insecurity and Religiosity in the Contemporary World, Leiden-Boston, Brill, 2021, pp. 220.
Testo integrale
1Il libro A Need for Religion: Insecurity and Religiosity in the Contemporary World di Francesco Molteni tocca un tema classico della sociologia della religione, la secolarizzazione, discusso ormai da più di sessant’anni, e cioè a partire dai lavori di Sabino Samele Acquaviva, Peter Berger, David Martin e Bryan Wilson, solo per citarne alcuni. L’autore analizza il cambiamento religioso sia a livello sociale come anche a quello individuale, nel contesto di livelli crescenti di sicurezza umana all’avanzare del processo di modernizzazione. Avendo come filo conduttore da una parte la teoria della secolarizzazione e dall’altra la ‘teoria dell’insicurezza’, il libro sviluppa sia dal punto di vista teorico che empirico i collegamenti fra la dinamica religiosa a livello individuale (usando gli indicatori della religiosità) e il contesto sociale (applicando le variabili che descrivono le caratteristiche della sicurezza umana).
2Il volume si sviluppa in nove capitoli nei quali vengono affrontate le diverse dimensioni della teoria della secolarizzazione illustrando attraverso dati empirici di ricerca comparativa il rapporto fra sicurezza e religiosità. Nel primo capitolo Molteni fa riferimento e sviluppa criticamente le ricerche di Norris e Inglehart (Sacred and Secular: Religion and Politics Worldwide, Cambridge, Cambridge University Press, 2011) sul declino della religiosità e l’aumento della sicurezza nelle società agricole e industriali, sottolineando l’importanza di specificare le diverse dimensioni e i diversi livelli del processo di secolarizzazione. Due sono le domande fondamentali dalle quali l’autore parte: 1) se un Paese fosse più sicuro e sviluppato, sarebbe meno religioso? 2) Se le persone si sentissero più sicure sarebbero meno religiose? A tali domande viene data una risposta analizzando sia la dimensione statica del rapporto tra insicurezza e religiosità, sia applicando il metodo della ricerca longitudinale. Le due domande, in questa prospettiva, potrebbero essere quindi riformulate così: a livello nazionale, se la sicurezza contestuale crescesse, la religiosità diminuirebbe? A livello individuale, se la situazione di sicurezza personale di un individuo peggiorasse, questo peggioramento comporterebbe un aumento della sua religiosità?
3Il secondo capitolo presenta una ricca carrellata di riferimenti alle opere di Weber, Durkheim, Parsons, Bellah, Luhmann, Berger, Habermas ed altri, e interpreta i processi di razionalizzazione e di modernizzazione delle società occidentali mostrando i molteplici livelli del processo di secolarizzazione. L’autore sottolinea come le dinamiche del cambiamento religioso avvengono nell’interazione tra l’individuo e il contesto strutturale nel quale è inserito, evidenziando quindi l’importanza di tener insieme gli aspetti cognitivi, emotivi ed esperienziali dell’individuo con i cambiamenti sociali ai livelli meso e macro. L’analisi specifica dei diversi livelli è di importanza capitale per comprendere la correlazione tra gli aspetti sociali e individuali dei processi di secolarizzazione, e questo apre la strada alla necessità di sviluppare strategie di ricerca alquanto diverse da quelle utilizzate finora dagli studiosi. È all’interno di questa cornice che Molteni si propone di approfondire l’analisi di come «i meccanismi sociali hanno un impatto sulla religiosità individuale» (p. 28).
4L’ipotesi principale del volume viene introdotta nel terzo capitolo dove le strategie di coping e le forme di rassicurazione individuale sono messe in relazione con la crescita della sicurezza economica e sociale (considerando aspetti come lo sviluppo economico, il notevole miglioramento del sistema sanitario e dei servizi pubblici, e il welfare state in generale). Molto sinteticamente, l’ipotesi sostenuta da Molteni è che «più le persone si sentono insicure, più saranno religiose» (p. 29). Costruendo un quadro teorico che consenta l’analisi dell’insicurezza a livello macro, vengono analizzati cinque aspetti che in diversa maniera influenzano l’ambiente religioso a livello istituzionale. Tali aspetti comprendono le ‘funzioni religiose’ (che coprono questioni educative, politiche e assistenziali), i ‘processi sociali’ (incluse la differenziazione funzionale, la societalization, il disincanto), le ‘caratteristiche sociali’ (tra cui l’analfabetismo, la diffusione del pensiero scientifico, la razionalità), l’‘insicurezza’ (con povertà, disoccupazione, elevata disuguaglianza ed elevata mortalità) e le ‘alternative laiche’ (welfare state, sistema sanitario, istruzione pubblica).
5Per analizzare il ruolo dell’insicurezza a livello individuale (ansia, preoccupazione o stress personale), l’autore suggerisce di analizzare le funzioni della religiosità in termini di ‘ammortizzatore sociale’, ‘ammortizzatore economico’ e ‘ammortizzatore psicologico e cognitivo’. Con riferimento ai lavori di Bruce, Voas, Chaves, Storm ed altri, Molteni conclude questo capitolo con l’argomento che non sono solo le questioni di insicurezza a influenzare le strategie di coping individuali: «Sembra probabile che solo gli individui che hanno già alcuni elementi religiosi nella loro “cassetta degli attrezzi” siano in grado di implementarli in situazioni avverse» (p. 46).
6Ai primi tre capitoli, che come abbiamo sinteticamente descritto sono stati dedicati al quadro teorico e metodologico, illustrando criticamente la teoria della secolarizzazione e quella dell’insicurezza dal punto di vista sociologico, proponendo un modello di analisi empirico, fanno seguito cinque capitoli nei quali vengono analizzati i risultati di diverse ricerche condotte da riconosciuti istituti internazionali. Elaborando i dati della World value survey (Wvs), considerati longitudinalmente nelle sei edizioni che si sono succedute dal 1981, nonché vari indici basati sui rapporti sullo sviluppo umano del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), partendo dall’analisi delle singole nazioni, l’autore conclude che la religiosità individuale misurata con due indicatori (frequenza della pratica religiosa e importanza della religione) ha una correlazione negativa con diversi aspetti dell’insicurezza (indice di sviluppo umano, speranza di vita, istruzione scolastica). Inoltre rileva come un livello più elevato di reddito sia associato a una pratica religiosa inferiore e a una minore importanza riconosciuta alla religione. Tuttavia, come ammette lo stesso Molteni, quando si studiano le relazioni tra i livelli di insicurezza e i diversi processi di modernizzazione, è «molto impegnativo cercare di identificare quali siano i veri meccanismi in gioco» (p. 59). E questa considerazione, ovviamente, diventa ancora più importante quando le complesse dimensioni della modernizzazione e dell’insicurezza vengono collegate con le dinamiche della secolarizzazione.
7Basandosi sui dati della Wvs, nel quinto capitolo si illustra come la religiosità, definita in termini di partecipazione al culto e come importanza della religione nella propria vita quotidiana, influisca sul grado di soddisfazione della vita dell’individuo. I risultati suggeriscono che esiste «l’associazione tra l’importanza attribuita alla religione e la soddisfazione personale della vita» (p. 65) e che «la religiosità allevia l’effetto negativo dell’insicurezza individuale sulla soddisfazione nella vita» (p. 71). Questo capitolo e i seguenti vedono la religiosità sia nel contesto macrosociologico della disuguaglianza (povertà, livello di istruzione, aspettativa di vita nel paese considerato – capitoli 4 e 5) sia nel contesto microsociologico approfondendo la relazione fra l’insicurezza e la religiosità al livello personale (lavoro, salute, situazione finanziaria – capitolo 6). Più specificamente, i risultati empirici mostrano come «le persone non tendono ad essere religiose a causa di eventi negativi individuali. Ciò si riflette nei coefficienti rispettivamente vicini allo zero per cattive condizioni di salute, disoccupazione e vedovanza» (p. 73): in questo caso, sono gli elementi strutturali di insicurezza tipici dei vari Paesi ad avere un impatto più forte sulla religiosità degli individui.
8Come abbiamo già evidenziato, la variabile dipendente della religiosità individuale è concettualizzata attraverso l’appartenenza, la partecipazione e l’importanza della religione (capitolo 6), confrontando Gran Bretagna e Germania in una ricerca longitudinale. Mostrando che la perdita del partner è associata all’aumento della pratica religiosa e dell’appartenenza (nell’esempio del Regno Unito) e della pratica e dell’importanza della religione (in Germania), ma che una pessima condizione di salute non produce alcun cambiamento sulla religiosità, Molteni evidenzia anche la complessità dei nessi che si possono stabilire fra tali processi. Molto realisticamente e in maniera ineccepibile dal punto di vista scientifico, nel capitolo settimo l’autore sottolinea come «sia quasi impossibile argomentare in maniera robusta sui diversi meccanismi che stanno dietro ai processi di modernizzazione, ma sembra che esistano alcune specificità territoriali» (p. 112).
9E proprio applicando diverse strategie e metodi di ricerca, Molteni cerca di superare l’eccessiva semplificazione nell’illustrare il rapporto tra insicurezza e religiosità. In questa capacità di tenere insieme una grande mole di dati, gestendo la complessità delle ricerche empiriche con una puntuale, articolata e innovativa proposta teorica, risiede il pregio di questo volume, il quale si colloca al cuore del dibattito sociologico contemporaneo. I sociologi della religione che leggeranno le analisi di Molteni si renderanno conto di come sia complesso il campo di analisi con il quale si cimentano, affrontando criticamente le categorie di riferimento della disciplina.
10È proprio sul piano delle categorie di riferimento che il volume ci spinge a ulteriori riflessioni che vanno al di là del volume stesso, e che toccano il cuore dell’oggetto di indagine della sociologia della religione: per studiare il ruolo della religione nel mondo contemporaneo, compreso il processo di secolarizzazione e il rapporto tra religione e (in)sicurezza, è possibile fare esclusivo affidamento sugli indicatori di religiosità coniati da Charles Glock a metà degli anni Sessanta del secolo scorso? In altre parole, la pratica e l’appartenenza religiose, come anche l’importanza attribuita alla religione nella propria vita, sono in grado di misurare il rapporto delle donne e degli uomini del XXI secolo con il sacro? La natura mutevole e spesso ambigua della religiosità individuale, l’individualizzazione degli stili di vita religiosi, il nesso tra religiosità e spiritualità (Wuthnow, Heelas, Woodhead, Berzano, Giordan, Palmisano) sono elementi caratterizzanti il campo religioso contemporaneo e rappresentano una grande sfida per coloro che si cimentano a concettualizzarli e operazionalizzarli. I processi di modernizzazione e di secolarizzazione assumono significati diversi a seconda che vengano osservati attraverso le categorie di Glock o con un apparato teorico più articolato.
11C’è infine una questione contingente che Molteni senz’altro affronterà in quanto si colloca in asse con i suoi interessi di ricerca: la pandemia da Covid-19 come può essere interpretata applicando le categorie illustrate nel volume? Dai dati che iniziano ad essere raccolti, nella nuova situazione pandemica sembra che la pratica religiosa sia alquanto diminuita e questo non solo in Italia: che la pandemia abbia rappresentato un ulteriore passo verso una secolarizzazione misurata con l’indicatore della pratica religiosa? Oppure la pandemia rappresenta un fattore che accelera i cambiamenti già in atto nel campo religioso, e specificamente il passaggio da una ‘religiosità di chiesa’ a una spiritualità più personale?
12Il lavoro di Molteni offre degli spunti interessanti che ci rendono cauti nel giungere a conclusioni semplici e lineari di fronte a problemi complessi, e il suo apporto sarà senz’altro di riferimento per la ricerca futura su questi temi.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Giuseppe Giordan, «Francesco Molteni, A Need for Religion: Insecurity and Religiosity in the Contemporary World», Quaderni di Sociologia, 88- XLVI | 2022, 123-126.
Notizia bibliografica digitale
Giuseppe Giordan, «Francesco Molteni, A Need for Religion: Insecurity and Religiosity in the Contemporary World», Quaderni di Sociologia [Online], 88- XLVI | 2022, online dal 19 septembre 2022, consultato il 12 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/qds/4890; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/qds.4890
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