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Parte III. Urina e altre fluidi

Osservazioni su alcune raccolte di signa ualetudinum in urina

Remarques sur quelques recueils de signa ualetudinum in urina
Considerations on some collections of signa ualetudinum in urina
Maurizio Baldin
p. 171-187

Résumés

Le petit traité de urinis, transmis par le codex Monacensis 16487, se situe dans le sillon des traductions/remaniements d’œuvres hippocratiques et galéniques. Il s’agit d’une liste de signa ualetudinis qui se déduisent de l’urine, et qui sont intéressants en comparaison avec certaines ɶuvres présentes dans l’édition Kühn (Galeno adscriptus liber de urinis; Galeni de urinis compendium ; de urinis ex Hippocrate, Galeno et aliis quibusdam) et avec quelques textes du Corpus Hippocraticum (Aforismi – ou mieux – les deux courtes parties consacrées à l’urine des sections IV et VII ; Prognostico ; Prorretico et Κωακαὶ προγνώσεις). Avec ceux-ci le texte concerné présente des points de contact mais aussi de considérables différences et, en se rattachant à d’autres traités de urinis, témoigne d’un intérêt pratique pour le sujet.

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Texte intégral

  • 1 Lamagna, 2003, p. 53-73.

1Fra il XIII e il XIV secolo Giovanni Zaccaria Attuario nel De urinis, che costituisce «il capolavoro assoluto in materia della letteratura di Bisanzio» e che, con la breve storia dell’uroscopia presentata all’inizio dell’opera, «ci permette di osservare lo sviluppo nei secoli della scienza περὶ οὔρων da un punto di vista privilegiato, quello del massimo livello conseguito»1, affermava:

  • 2 Ioan. Actuar. urin. 1, 7, 5-6 (II, p. 11 Ideler). L’opera dell’Attuario si legge ancora in Ideler, (...)

Τοσοῦτο δὲ ἀσφαλέστερόν τε καὶ πρόχειρον ἐν τοῖς οὔροις μέθοδος τῆς ἐπὶ τοὺς σφυγμοὺς καθέστηκεν, ὅσον ὑπὄψιν μὲν αὕτη τὸ πᾶν ἐκτίθησιν, ὑπὸ ἁφὴν δὲ ἐκείνη προστίθησι. Τὸ μὲν οὖν ὄψει κρίνειν καὶ τὸ μὴ πάμπαν ἀκριβῆ τὴν γνῶσιν, ῥᾴδιον ἴσως2.

2Ambrogio Leone, medico nolano stabilitosi a Venezia, così traduceva:

“Tutior et promptior disciplina de urinis quam quae de pulsibus est […]. Namque de urinis disciplina omnia sub oculos exposuit: illa [disciplina de pulsibus] uero rem omnem tactui commisit. Et forte facilius est uisu quam tactu iudicare, et prorsus exactam cognitionem capere.”

che poi, in traduzione italiana, diventa:

  • 3 Ambrosius Leo, 1563, p. 19 (la prima traduzione dal greco era uscita a Venezia nel 1519); la traduz (...)

“La scienza delle urine è più sicura e più rapida [per la formulazione di una diagnosi] che quella del polso, poichè essa pone tutto sotto i nostri occhi, mentre il polso è interamente subordinato al tatto. Ed è evidente che è più facile giudicare in base a ciò che noi vediamo, che non in base a ciò che tocchiamo.”3

  • 4 Lamagna, 2003, p. 53. Una rapida panoramica della storia dell’uroscopia in Stratta, 2005, p. 1-4.

3Ed effettivamente l’uroscopia, la scienza che permette di diagnosticare le malattie e di prevederne il decorso grazie all’osservazione delle urine del paziente, è molto praticata in età bizantina4.

  • 5 «Ciò che nelle malattie non è evidente appare chiaro grazie ai segni dell’urina». Qui e altrove, do (...)

4In termini non molto diversi da Attuario si era espresso l’anonimo compilatore di un breve testo presente nel codice Vat. Barb. 160, scrivendo che omnia quae in aegritudinibus absconsa sunt, per urinae indicia patefiunt5; e la stessa sentenza (con variante ortografica inditiae) si legge nel prologo del Liber gallieni de urinis del cod. Sangallensis 751. In questo contesto si inseriscono alcune compilazioni qui prese in esame, relative ai signa ex urinis.

5Già per la medicina ippocratica l’urina era uno strumento privilegiato di diagnosi, ma soprattutto di prognosi, pur non essendo presente nel Corpus una precisa definizione di urina «sana».

  • 6 La traduzione è quella di Vegetti, 1965 (19762).
  • 7 Per una definizione di urina «ottima» di uomini sani cf. Ps.-Gal., ur. Hipp. Gal., 2 (XIX, p. 615 K (...)

6Certo si trova in Prognostico 12 (II, p. 138-140 L), il capitolo che, come si riconosce, segna l’inizio della scienza uroscopica, la definizione di urina ottima: τὸ δὲ οὖρον ἄριστόν ἐστιν, ὅταν λευκή τε ὑπόστασις, καὶ λείη, καὶ ὁμαλὴ παρὰ πάντα τὸν χρόνον, ἔστ᾽ ἂν κριθῇ νοῦσος: σημαίνει γὰρ ἀσφάλειάν τε καὶ νούσημα ὀλιγοχρόνιον ἔσεσθαι («Urina ottima è quella che lascia un sedimento bianco e uniforme e omogeneo per tutto il tempo della malattia, finché venga a crisi: significa infatti guarigione e malattia di breve durata»)6. Siamo comunque sempre nell’ambito della malattia7.

  • 8 Sorgia, 1997, p. 35-42.
  • 9 Mazzini, 1997, II, p. 243.

7In Galeno e Ps. Galeno è possibile riscontrare una serie di conoscenze (o convinzioni) relative all’urina più avanzate, prima fra tutte che l’urina, attirata nei reni dalle vene emulgenti (vene renali), attraverso l’uretere raggiungeva la vescica8. Inoltre l’osservazione a fini diagnostici e pronostici aveva finito per dilatare enormemente la gamma delle possibili qualità riconoscibili nell’urina malata9.

  • 10 Beccaria, 1956, p. 24-41.

8È noto che i trascrittori latini dei secoli tardi hanno manifestato una netta predilezione per le riduzioni di carattere pratico e di poca mole, spesso di scarso valore scientifico, come il raggruppamento sulle virtù delle erbe e degli animali, sulle malattie acute e croniche e, come nel nostro caso, sulle urine, per cui, accanto alla grande fioritura di traduzioni di opere greche, si affianca e si sovrappone una letteratura di raffazzonamenti, di transunti, di estratti messi insieme da ignoti compilatori, che a volte hanno affidato a un nome famoso la valorizzazione della loro modesta fatica. In questi lavori non di rado, iniziando l’esposizione, si afferma che il testo è tradotto dal greco o redatto su libri greci. In realtà povertà scientifica, pregiudizi e superstizioni si abbinano in essi ad una esposizione pratica, rispondente alle esigenze elementari dell’arte medica del tempo con una preferenza evidente per le composizioni brevi. Una delle forme più in uso, come è noto, è l’Epistula. Questo genere ricorre con frequenza, dando luogo a composizioni pseudonime attribuite ad Ippocrate e a Galeno, che presentano gli argomenti più diversi, pur dominando nel campo della sintomatologia gli scritti sul polso e sulle urine10.

  • 11 Sull’importanza del signum nella medicina antica (soprattutto ippocratica) si rinvia a Fausti, 2008 (...)
  • 12 Sul meccanismo dell’auctoritas vd. De Lucia, 1999, p. 450 e 453. Sulla ‘sacralizzazione’ di cui ha (...)

9Va comunque ricordato che le numerose compilazioni che si inseriscono nella Fachliteratur, a prescindere dal loro valore letterario o scientifico, offrono la possibilità di percorrere proficue linee di ricerca, soprattutto in campo linguistico e socio-culturale. In questo ambito sembrano rivestire una certa importanza anche gli opuscoli qui considerati, una serie di prontuari attenti soprattutto ai signa desumibili da particolari qualità dell’urina, soprattutto il colore11, e tràditi variamente sotto il nome di Ippocrate e di Galeno, proprio per dare loro credibilità, poggiando su auctoritates indiscusse12.

  • 13 Vd. Beccaria, 1956, ma anche i più recenti repertori.
  • 14 Ringrazio ancora una volta Klaus-Dietrich Fischer, dalla cui segnalazione ha preso avvio questa ric (...)
  • 15 Beccaria, 1956, p. 39; p. 361-362 per la descrizione. Si tratta di un cod. membr., 243x193 mm, p. 2 (...)

10Compilazioni relative ai signa ex urinis — come è noto — si ritrovano in numerosi manoscritti13. In questa sede saranno confrontati e descritti, sia pur sommariamente, alcuni opuscoli sull’argomento, prendendo le mosse da una compilazione presente in un codice latino di Monaco, Monacensis 16487, XV sec., segnalatomi da Klaus-Dietrich Fischer14 (siglato M), il cui testo appare vicinissimo a quello Einsidlensis 313, vergato in minuscola della fine del secolo X (siglato E)15.

11Di seguito gli incipit dei due testi:

Monacensis 16487
Hipp: medicin_ | oraculum | Liber Hypocratis | De Vrinis
Vrina si extra solitum candida fuerit et fellis colorem habuerit et mo<r>dax his uero de ieiun<i>o talem urinam esse significat.

Einsidlensis 313
Incip Liber Yppocratis De Vrinis
Vrina si extra solitum candida fuerit et fellis colorem habuerit et mordax his uero de ieiunio talem urinam esse significat.

  • 16 Beccaria, 1956, p. 39. Per la descrizione ibid., p. 372-381. Vd. anche Leisinger, 1925, p. 24-30.
  • 17 Beccaria, 1956, p. 324-331. Si tratta di un grosso volume formato di varie parti, in minuscola bene (...)
  • 18 Università di Glasgow; fondo William Hunter 1718-1783; Titolo: De intellectu urinarum; vd. Leisinge (...)
  • 19 Halm, et al., 1876, p. 16. Si tratta di un cod. membr. in 8°, sec. XIII. 86 fol.; Ypocratis epistol (...)
  • 20 London, British Library, Harley 4346, f. 62v-64r.; cod. della seconda metà del XII sec. Per la desc (...)
  • 21 Practica de urinis ypocratis Galieni et Constantini medicorum grecorum. Vd. Leisinger, 1925, p. 43- (...)
  • 22 London, British Library, Sloane 1313, f. 39v-40r. Nota bene de urinis secundum galienum et ad signa (...)

12I due testi (o forse sarebbe meglio dire il testo dei due mss.) presentano singolari affinità con opuscoli che trattano lo stesso argomento attribuiti a Galeno, tràditi da una serie di codici verso i quali – all’inizio degli anni Venti del secolo scorso – prima Wentzlau, poi Leisinger hanno mostrato interesse. Particolarmente importante risulta l’opera di Hermann Leisinger, Die latenischen Harnschriften Pseudo-Galens, Zürich/Leipzig, 1925, intrapresa su incoraggiamento di Sigerist, che pubblica la trascrizione di sette compilazioni latine pseudo-galeniche dedicate all’urina, presenti in codici che vanno dal X al XV sec. Essi sono precisamente il Cod. Sang. 751, del sec. X (siglato S), giudicato da Beccaria un «laborioso sforzo di un seguace inesperto ed incolto, italiano a quanto sembra, che dopo un gruppo di scritti malamente riprodotti ha voluto cimentarsi nel duplice abbozzo di una enciclopedia medica rudimentale con una accozzaglia di trattati, di estratti e di ricette»16; il cod. Vaticanus Barberinus 160 (siglato B), in minuscola beneventana del sec. XI (anch’esso già menzionato)17; il cod. Hunterianus T. 4. 13, del sec. IX/X (siglato H)18; il cod. Monacensis 11343, del sec. XIII19; il cod. Harleianus 4346, del sec. XII20; infine due compilazioni del sec. XV, tràdite dal cod. Monacensis 50521 e dal cod. Sloane 131322.

13Ci troviamo quindi di fronte a un cospicuo gruppo di manoscritti, simili per il tipo di selezione fatta; è del tutto secondario, ai nostri fini, che dichiarino di essere traduzioni di Ippocrate o di Galeno.

14A seguire alcune informazioni sulla struttura dei testi presi in esame:

  • 23 Al f. 397 si ritrovano altri sette signa, inseriti in una miscellanea di ricette ed estratti (f. 37 (...)
  • 24 Il testo è edito da Keil, 1970, p. 47-72.

15Sang. 751
ncipit liber gallieni de urinis
. Ad una trattazione abbastanza ampia e dettagliata (f. 324-332) relativa alla formazione dell’urina, alle sue qualità, alla quantità, ai colori, segue un elenco di 81 signa (incipit liber de urinis uel quanta signa ualitudinum in urina cognoscuntur23) che sintetizzano, in forma quasi di aforisma, quanto detto distesamente in precedenza. A titolo di esempio si propongono i signa 25 e 26, corrispondenti ai §§ 58-59 del testo24:

58. Inquo de urina qui se in febres effundet cui et dolor capitis grauis est et conmotio grauioribus signis praecedentibus contractione significat, quod spasmo dicunt, id est ut qui hoc patiuntur contrauntur. 59. Inquo de urina subito effunditur amplius mingat, et diu perseuerant et diu se mutant, sedem permanentibus signis frigus subitaneo significat corporis uenturum et qua se fecit etiam solutio egritudinis de febribus se cum dolore urina non bono aut spissa quae in febre acuta uenit et frequentius egesta erit cum dolore non ingerit.

25. Vrina in febribus constricta, dolor capitis si fuerit, spasmum significat.


26. Vrina satis aquata frequenter se mutans in acutis febribus frigorem cretica die significat in febre et sudantem hominem sanari.

  • 25 Sia Leisinger, 1925, p. 6-23 che Keil, 1970, p. 47-61, presentano le due compilazioni affiancate; i (...)

16Barb. 160
Galieni doctissimi uiri liber de urinis incipit. Al prologo seguono 21 capitoli, più o meno ampi, relativi alle qualità dell’urina (ciascuno inizia con De urina + agg. [carnosa, rufa, spissa, non spissa, aquosa…]) cui seguono, senza soluzione di continuità, 43 signa. Il testo è molto simile a quello del Sang. 751 nella successione degli argomenti e nel lessico25.

17Hunterianus T. 4. 13
Incipit liber galieni de intellectu hurinarum uel racione nebularum. Ad un breve prologo seguono 44 Signa horine per diuersis coloribus que proueniunt ut cognoscamus eorum racionem. La compilazione presenta forti analogie, soprattutto nella parte relativa ai signa, con il testo del Sangallensis e del Barberinus. Si propongono gli incipit dei tre opuscoli (sono evidenziate in corsivo, qui e nelle tabelle seguenti, alcune evidenti analogie fra i testi).

Hunterianus T. 4. 13

Sangallensis 751

Barberinus 160

Inter omnia que de febribus scripta sunt nihil tam utilem nobis necessarium est inquirendum doctrina quam hurinarum indicia uel desessiones signa cognoscere. Nam auctor galienus prudencie armatus in hanc uirtute quod greci pronosim degnoscunt…

Inter hominibus que de febribus scripta sunt vel inter omnibus utile ad necessaria nihil bis demonstrari quae ex orinae indicia, ut recognuscas futura scilicet discensionis signa non solum rem u est etiam ante rem quod graeci pronosim et dianus dixerunt.

Inter cetera quae scripta sunt nichil tam utile aut necessarium mihi uisum est demonstrare quam ex urine inditio emanare cognoscas futurae scilicet discensionis signa. Non solum in re uerum etiam ante rem quod greci prognoscin et dianoscin dixerunt id est intellectum ante se.

  • 26 Vd. Leisinger, 1925, p. 37.
  • 27 Per il codice vd. Rose, 1893, p. 362-368. Si veda anche Beccaria, 1956, p. 201. Il cod., della prim (...)

18Monacensis 11343
Incipit epistula galieni de urinis. Breve prologo cui seguono 60 signa (ma almeno due sono indicazioni terapeutiche: alla qualità dell’urina non segue cioè il corrispondente signum patologico e/o prognostico introdotto da significat: 1. Vrina si est nigra patefacta, purgare illum oportet per qualecumque ingenium potueris et sepius balneo cum oleo uti et iterum urinam colligere. 2. Si uideris hominem macilentum egrotare et habet uenas plenas roseas et urina eius sinopidi similis, sanguinis causa est et scias illum sine febre. Flebotomabis eum in brachio sinistro et liberabitur26). Presenta analogie con il testo del Sangallensis, soprattutto nella parte relativa ai signa; nel breve prologo è descritta, come nell’Harleianus, la modalità di raccolta dell’urina per effettuare l’uroscopia, presente anche nel cod. Phillips 179027.

Monacensis 11343

Harleianus

Phillips 1790

oportet enim post pullorum cantum urinam in calice uitreo colligere et residere faciat usque ad horam secundam. Tunc contra radium solis aspicere et intelligere omnia necessaria [Leisinger, 1925, p. 37]

oportet enim post galli cantu urinam in calice uitreo albo colligere et residere faciat usque hora secunda et tunc contra radium solis aspicere et intelligere omnia superiora dicta [Leisinger, 1925, p. 42]

Post pullorum canta post una calicem colligis et sic serves usque in hora diei quarta et suspicis…

19Harleianus 4346
Epistola galieni de urinarum specie. È una compilazione molto breve che, soprattutto nell’incipit, si avvicina al testo del Monacensis 11343.

Harleianus 4346

Monacensis 11343

Epistola galieni de urinarum specie
quod greci pronosim deagosin uocant, id est intelligentia, ut per speciem urinarum propriam et futuram, initium et cogmentum, statim et declinationem probare possis et periculum infirmitatis uel sine periculo laborantis.

Incipit epistula galieni de urinis
Epistula galiene de urinarum speciebus quod greci pronosticon uocant id est intelligentia ut per urinarum species probare possis periculum infirmitatis aut sine periculo laborantes.

  • 28 Vd. Ferraces Rodríguez, 2006, p. 219-252.

20Segue un elenco di 11 signa, che costituiscono l’ultima parte del capitolo secondo di Curae quae ex hominibus fiunt28.

  • 29 Vd. Keil, 1970, p. 143-149. A questi codici vanno aggiunti alcuni frammenti presenti nel Cod. Phill (...)

21Monacensis 505
Practica de urinis ypocratis, Galieni et Constantini medicorum grecorum. Organizzata in 10 sezioni, ciascuna delle quali presenta una serie di signa. I più interessanti, ai nostri fini, risultano i signa delle rubriche De iudicio urine (25 signa) e De pectoris uel thoracis dolore (14 signa)29.

22Sloane 1313
Nota bene de urinis secundum galienum et ad signa urinarum cognoscenda. Presenta 24 signa (ma 4 sono ripetuti, per la precisione i nn. 4; 7; 8; 9).

  • 30 In ambito greco di notevole interesse appare uno Ps. Gal., De signis ex urinis edito da Moraux, 198 (...)

23A queste compilazioni, tràdite sotto il nome di Galeno30, vanno aggiunte quelle analoghe che si presentano nei codici come ippocratiche.

  • 31 Vd. supra, n. 15.

24Einsidlensis 31331
Incipit Liber Yppocratis De Vrinis. Senza alcun prologo, presenta 51 signa.

  • 32 Vd. supra, n. 14; d’ora in avanti, se non diversamente indicato, M = Monacensis 16487.
  • 33 Tuttavia Monacensis ed Einsidlensis presentano una significativa divergenza nella successione di al (...)

25Monacensis 1648732
Liber Hypocratis De urinis. Non presenta prologo; in generale è uguale al testo dell’Einsidlensis 313 nella successione e nelle proporzioni del testo. In entrambi i mss. le compilazioni sono precedute dal commento agli aforismi Lat A33.

  • 34 Il codice è dell’anno 1464 («Scriptum per me Johannem Schureissen in famosissimo studio Padue anno (...)

26Vaticanus Palatinus Latinus 1098
Ai f. 63r-64r presenta una serie di 33
signa, in forma di epistula (Incipit epistola Ypocratis de signis urinarum), che in più punti si avvicinano significativamente sia alle compilazioni ps.ippocratiche sia a quelle ps.galeniche sopra nominate34.

27Un esempio di come le varie compilazioni, pur autonome, siano in relazione tra loro e di come possano giovare l’una alla comprensione dell’altra ci è offerto dal signum 12 dell’Einsidlensis e del Monacensis, confrontato con lo stesso signum presente nel testo di altri codici:

Einsidlensis 313

Monacensis 16487

Barberinus 160

Sangallensis 751

12. Vrina alba pura cum pruritum in corporis et grauedinem significat in renibus habere.

12. Vrina alba pura cum pruritu corporis et grauedine significat in renibus habere.

Vrina alba cum pruritum corporis et grauedine significat in renibus pus habere.

Vrina alba pura cum perditum corporis et grabitudinem in renibus pus habere significat.

  • 35 Cf. Hipp., aph. 4, 75 (IV, p. 530 L): Ἢν αἷμα πῦον οὐρέῃ, τῶν νεφρῶν τῆς κύστιος ἕλκωσιν σημαίν (...)
  • 36 Si veda anche il testo dell’Hunterianus (signum 9): Vrina alba et pura cum proritum [sic] corporis (...)

28Nel testo dell’Einsidlensis e del Monacensis il signum risulta incomprensibile, mancando l’oggetto di significat. Esso diventa chiaro con l’integrazione di <pus>35, presente nel Barberinus e nel Sangallensis36.

  • 37 Leisinger, 1925, p. 59; vd. anche Riddle, 1974, p. 157-184.

29Tornando al contenuto complessivo, rispetto ai testi ps. galenici il testo dell’Einsidlensis e del Mon. 16487 appare molto ridotto: si nota la mancanza di una sia pur breve trattazione teorica relativamente alle funzioni dell’urina e alla sua formazione; poco presente appare anche lo stretto legame urina/umori, che riveste invece un ruolo primario nelle opere del Corpus ippocratico e di quello galenico. L’attenzione è rivolta esclusivamente a signa ben visibili e identificabili, la corrispondenza signum / «cosa significata» è immediata. Come ha rilevato Leisinger «la letteratura medica medievale degli inizi non voleva lunghi saggi o trattazioni teoriche, ma sobri fatti tratti dall’esperienza»37.

30Ciò che contraddistingue queste brevi compilazioni (in particolare quelle dell’Einsidlensis 313 e del Monacensis 16487), oltre al fatto di entrare immediatamente in medias res (sono spesso prive, come si è visto, di prologo), è il fatto di concentrarsi in ampia misura sull’aspetto delle urine rilevato in situazione febbrile (sono infatti ben 30 su 51, cioè circa il 59%, i signa relativi all’urina in febribus) e, secondariamente, sul colore, senza un particolare ordine: nei signa 16-21, 23-26, 29-33, 35-37, 39, 41-49, 51 la prognosi riguarda l’urina in febribus; nei signa 1-15, 22, 27, 34, 38, 40 la prognosi si basa sul colore.

31È dunque significativo che le tipologie febbrili siano minuziosamente elencate nelle loro varie caratteristiche: si va dalla semplice febris (senza qualificativo) alla febris acutissima / acerrima, passando attraverso varie tipologie.

E / M

SIGNUM

Vrina in febribus

17, 25, 29, 30, 41, 43, 46, 48, 51

Vrina in febribus acutis

21, 24, 31, 32, 33, 36, 37, 43, 44, 45

Vrina in febribus acutissimis

23, 26, 47

Vrina in febribus causomicis

19, 20, 35, 39, 42, 49

Vrina in febribus acerrimis

18

32Nel testo del Sangallensis i signa relativi all’osservazione dell’urina nei malati febbricitanti (anche qui la febbre può essere indicata senza qualificativo, oppure può essere acuta, acutissima, ardente, lunga; non si rilevano casi di febris acerrima) sono 51 su 81 (circa 63%).

33Grande importanza viene attribuita al colore delle urine; sono presenti almeno 20 gradazioni comprese tra il bianco (urina candida) e il nero (urina nigra). L’elenco delle varie tonalità non segue un ordine. Per quanto riguarda il colore (in M e in E), l’urina può presentarsi:

COLORE

SIGNUM

Candida

1

Malum colorem

6

Vino similis

9

Alba

12, 25, 26, 34, 35, 36, 37, 39, 43, 47

Subcolorata

14

Crocei coloris

15

Nigra

17, 22

Non ualde nigra

22

Rubicunda

20

Olei colorem

23

Epatis colore

27

Rubei coloris / rubea / rubra / ruffa

5, 33, 40, 50, 38

Subrubea

14

Nigra (similis erugine) / quasi nigra

41, 42, 49

Lactea

44

Fellis coloris / fellitam

1, 16, 22

34Relativamente alla densità l’urina assume valore prognostico nei seguenti casi:

DENSITÀ

SIGNUM

Aquata

3, 7, 14, 28, 29, 30, 31, 34, 35, 39, 47, 49, 50, 51

Tenuis

3, 13, 22, 28, 29

Spissa

11, 33, 37, 47

Subaquata

13

35Altre qualità dell’urina, utili a fornire diagnosi e/o prognosi, sono inerenti

36– al suo aspetto, per cui essa può presentarsi:

Turbida

47

Turbulenta

24, 47

Spumosa

43, 26

Sincera

8

37– alla sua quantità e, quindi, può essere:

Frequens

3, 14

Inhabundans

7

Intemperata

5

38– al suo odore:

Cum fetore

4

39– ad altre qualità:

  • 38 Sang. (23): Vrina in febribus satis infecta dolorem uenturum significat.

Mordax / Submordens

1 / 4

Inflecta / effecta / inflexa38

6 (E), 27 (E), 6 (M)

Indigesta

13

  • 39 Cf. Ps-Gal., ur. comp., XIX, p. 606 K.

40Infine, in accordo con la dottrina galenica39, sono contemplate urine con nebula (νεφέλη):

Monacensis 16487

Einsidlensis

Sangallensis

17. Vrina in febribus nigra habens nebulam non equaliter sed in superficie constitutam dolorem renum significat

17. Vrina in febribus nigra habens nebulam non equaliter sed in superficie est constitutam dolorem renum significat

11. Vrina in febribus nigra in superficiem habens nebulam non equaliter laborem significat

41– con enaeorema (ἐναιώρημα); (oltre alla lezione di Monacensis ed Einsidlensis si riporta quella di Sangallensis e Barberinus, ove il lemma appare sfigurato):

Monacensis 16487

Einsidlensis

Sangallensis

Barberinus

34. Vrina aquata et alba in medio habens alborem natantem quam dicunt Neorema fiscici ipsam urina si freneticus est soluit frenesim.

34. Vrina aquata et alba in medio habens alborem natantem quam dicunt neorma fiscici ipsam urina si freneticus est soluent frenesim.

29. Vrina aquata alba in medio habens alborem natantem, quam dicunt in ebro marens ipsam urina freneticum soluit.

34. Vrina aquata et alba in medio habens alborem natantem quam dicunt inorisma et fecem habuerit, frenesis est.

42– con ypostasis (ὑπόστασις); (anche in questo caso la lezione del Sangallensis appare sfigurata):

Monacensis 16487

Einsidlensis

Sangallensis

18. Vrina in febribus acerrimis subnigram hipostasim habens et quasi fecem in fundo freneticum esse significat.

18. Vrina in febribus acerrimis subnigram ypostasin habens et quasi fecem in fundo freneticum esse significat.

13. Vrina in acutis febribus nigram sputasim abens in fundo frenetico significat.

43La diagnosi ex urinis, nelle compilazioni esaminate, riguarda, come detto in precedenza, soprattutto le patologie febbrili (e in misura minore quelle derivanti da discrasia). La maggior parte dei signa di M e di E è relativa a un pericolo generico. Meritano comunque attenzione alcune patologie relative al rene, quali la calcolosi:

M 11 Vrina spissa non se dimittens per horas multas posita in calice significat calculosum et si grauitudinem circa renes sentit id est pondus et in tibiis significat lapidem in renibus esse;

o la suppurazione renale:

  • 40 Cf. supra, n. 35. Per i reni sofferenti per pus o calcoli cf. Hipp., int. 14 (VII, p. 202 L).

M 12 Vrina alba pura cum pruritu corporis et grauedine significat in renibus <pus> habere. 40

44Altre patologie diagnosticate anche ex urinis sono artrite:

M 25 Vrina in febribus alba si totum corpus doleat et articuli ex ipsa egritudine arteticum futurum esse significat.

– scotoma:

M 13 Vrina tenuis id est subaquata et indigesta […] scothomiam cum angustiis fieri significat

  • 41 Per S cf. n. 23. Nell’ottica medica viene definito «scotoma» la riduzione della sensibilità visiva (...)

scotomiam cum angustiis E | scomiam cum angustiis B | scisma angustia S | contumacia corum agnossere H | scutomaticum agnuscas S (f. 397)41.

– mal di testa:

M 22 Vrina tenuis et nigro colore in fellis colore mutata dolorem capitis futurum significat.

– frenite:

M 35 Vrina in causonicis febribus ante creticum diem alba aquata freneticum significat.

– la transizione di una febbre violenta e persistente in febbre terzana:

  • 42 Keil, 1970, p. 67: Vrina in acutis febribus tota turbulenta <et> posita non se depurat ut uel imo sedea</et> (...)

M 24 Vrina in febribus acutis turbulenta et posita non se purget ita ut nec in imo uel in superficie se suspendat in tertianas febres ipsas mutandas esse significat42.

45Un esempio di discrasia (disfunzione della bile) è quello del signum M 15 (= E 15; H 15; B 14; S 8):

Vrina crocei coloris cum dolore corporis significat abundantiam fellis.

  • 43 Negli esempi sono state riportate le lezioni del signum di altre compilazioni oltre ad M ed E.

46Nei vari signa, dunque, le qualità dell’urina, combinate tra loro, danno luogo a una gamma complessa di situazioni da cui il medico, tramite l’attenta osservazione, può formulare la prognosi (per lo più negativa, talora infausta)43:

M / E 23 Vrina in febribus acutissimis olei colorem habens freneticum significat et mortem.

S 19 Vrina in acutis febribus oleum habens frenesim cum morte significat.

B 24 Vrina in febricus acutis simile olei habens freneticum significat aut mortem.

M 19 Vrina in febribus causonicis cum lingue duricie habendo et uomit quasi eruginem et ipsa urina nigra sit mortem significat.

H 38 Vrina in febre et in lingua duricia abentem et uomet quasi erugine et ipsa hurina nigra sit mortem significat.

47La struttura di ciascun signum è per lo più ripetitiva: urina + qualità + eventuali specificazioni (p. es. in febribus) + patologia diagnosticata/pronosticata + significat.

48Si va da una formulazione minima, come:

Vrina epatis colore infecta dolorem in uentre significat M 27: Vrina epatis in febribus effecta dolorem in uentre significat E

a formule via via più complesse:

Vrina aquata et tenuis febrem adijciens [febre adiciente E] periculum significat M 28 [due qualità dell’urina];

Vrina tenuis et nigro colore in fellis colore mutata dolorem capitis futurum significat M 22: et in fellis colore; dolore ipatis significat H 18] [tre qualità];

Vrina in febribus acutissimis olei colorem abens freneticum significat et mortem M 23: in febribus acutis simile olei habens B: in acutis febribus oleum habens frenesim cum morte S [una qualità + in febribus];

  • 44 Il signum più esteso risulta essere M 6: Vrinam si satis inflexam habent et grauedinem corporis et (...)

Vrina in febribus acerrimis subnigram hipostasim [ypostasin E] habens et quasi fecem in fundo freneticum esse significat M 18: Vrina in febribus acutis subnigra et quasi fecem in fundo significat freneticum H 37: Vrina in febribus acutis subnigram habens ypostasin et quasi fecem in fundum significat freneticum B: Vrina in acutis febribus nigra sputasim habens quasi in fundo frenetico significat S 1344.

49Un’ultima considerazione: nessuno dei signa di M e di E presenta suggerimenti terapeutici: i compilatori sono interessati esclusivamente alla patologia, al sintomo complessivo o, meglio, alla prognosi desumibile dall’osservazione delle urine in una determinata situazione. Non viene mai trattata la malattia in quanto tale: l’interesse è piuttosto rivolto alla sua evoluzione e alla sua durata.

50Una ricognizione cursoria su alcune opere del Corpus Hippocraticum che sembravano poter presentare qualche corrispondenza con i signa presenti nelle compilazioni prese in esame (Aforismi – o meglio – i due brevi blocchi dedicati all’urina delle sezioni IV e VII; Prognostico; Prorretico e Κωακαὶ προγνώσεις – soprattutto 7, 34 = V, p. 712-720 L – ove sono minuziosamente esaminate le varie tipologie di urina) non ha evidenziato coincidenze palmari, così come quella su alcune opere del Corpus Galenicum (Galenus adscriptus liber de urinis; Galeni de urinis compendium; De urinis ex Hippocrate, Galeno et aliis quibusdam).

  • 45 Sull’urina nera cf. Voswinckel, 1993. Sull’interpretazione del colore dell’urina cf. Touwaide, 2002 (...)

51In queste opere dei due corpora compaiono certo i colori dell’urina (ben definiti in Galeno: οὖρον λευκόν alba, ὠχρόν pallida, ξανθόν flaua, πυῤῥόν rufa, ἐρυθρόν rubra, μέλαν nigra, con le loro gradazioni45), la sua densità (λεπτόν tenuis, παχύ crassa, σύμμετρον mediocris), la descrizione della materia in essa presente (παρυφιστάμενον = contentum, a sua volta distinto in νεφέλη = nubecula in superficie; ἐναιώρημα = suspensum in medio; ὑπόστασις = sedimentum in fundo): elementi che, combinandosi variamente tra loro permettono, attraverso l’osservazione attenta, la prognosi. Non si trovano mai, però, definizioni perfettamente coincidenti con i nostri testi: tuttalpiù si possono rinvenire coincidenze di singoli sintomi o gruppi di sintomi (comunque utili per la comprensione dei testi) e in contesti non esattamente sovrapponibili.

52Solo qualche esempio:

M 28 Vrina aquata et tenuis febrem adijciens [febre adiciente E] periculum significat.

  • 46 «… urine sottili e acquose sono segni sospetti» (le traduzioni parziali riguardano le parti in cors (...)

Ἀπὸ κοιλίης ὑποπέλια, ταραχώδεα, καὶ οὖρα λεπτά καὶ ὑδατώδεα, ὕποπτα, Hipp., prorrh. 108 (V, p. 542-544 L)46.

M 34 Vrina aquata et alba in medio habens alborem natantem quam dicunt Neorema fisici ipsam urina si freneticus est soluit frenesim.

  • 47 «Urine acquose che hanno in sospensione sostanze bianche e variegatamente candide e gonfiori dietro (...)

ἦρά γε καὶ ὑδατώδεα οὖρα ἐναιωρεύμενα λευκοῖσι, καὶ ποικίλως ἔκλευκα, δυσώδεα, ποιέει τὰ παρ᾽οὖς; Hipp., prorrh. 163 (V, p. 570 L)47.

M 35 Vrina in causonicis febribus [in febribus causominis E] ante creticum diem alba aquata freneticum significat.

  • 48 «Orina trasparente, incolore, è cattiva. Essa è così soprattutto nei casi di frenite»; tr. Malato, (...)

Ὁκόσοισιν οὖρα διαφανέα λευκὰ, πονηρὰ· μάλιστα δὲ ἐν τοῖσι φρενιτικοῖσιν ἐπιφαίνεται. Hipp., aph. 4, 72 (IV, p. 528 L)48.

M 4 Vrina fetorem extra solitum habens submordens in summitate uirge significat humores putrescere in corpore.

  • 49 «Urina maleodorante significa putrefazione…».

Τὸ δυσῶδες οὖρον τὴν σῆψιν δελοῖ καὶ τῆς φύσεως νέκρωσιν. Ps.-Gal, ur. 30 (XIX, p. 591 K)49; De urinis commentatio (II, p. 315, 18-20 Ideler);

  • 50 «Cosa significa urina maleodorante? putrefazione…».

Τί δελοῖ τὸ δυσῶδες; σῆψιν καὶ νέκρωσιν τῆς φύσεως. Ps.-Gal, ur. Hipp. Gal. (XIX, p. 625 K)50.

  • 51 «Se l’urina ha cattivo odore, significa che tale urina deriva dalla putrefazione degli umori». Il L (...)

Malum igitur odorem si habeat urina, ex putredine humorum talem urinam esse significat. (Liber Athenagorae de urinis, Ferraces Rodríguez, 2013, p. 753).51

  • 52 Vd. Iorio, Lamagna, 2014. Gli autori accostano il passo del Prorretico ad aph. 7, 34 (IV, p. 586 L) (...)

53Un altro esempio può essere fornito partendo da Hipp., prorrh. 1, 113 (V, p. 546 L), che sembra indicare una forma avanzata di sindrome nefrosica, nella fase terminale della quale possono evidenziarsi degli spasmi52:

  • 53 «Grandi raffreddamenti del collo e della schiena, ma che sembrano di tutto il corpo e urine schiumo (...)

Καὶ αἱ τραχήλου καὶ μεταφρένου καταψύξιες, δοκέουσαι καὶ ὅλου τοῦ σώματος, ἐν τούτοισι δὲ καὶ ἀφρώδεες οὐρήσιες, ἅμα ἀψυχίῃ καὶ ὀμμάτων ἀμαύρωσις, σπασμὸν ἐγγὺς σημαίνει53.

54Il testo di M, pur presentando ben cinque signa di spasmum, non si avvicina mai significativamente al dettato ippocratico:

M 30 Vrina aquata in febribus dolor capitis si fuerit et urinae constrictio [urine est strictio E] spasmum uenturum significat.

M 41 Vrina in febribus quibus in toto corpore est dolor [dolor in toto corpore est E] similis erugine nigra spasmum fieri significat.

M 45 Vrina in acutis febribus similis pueris et in corpore habens temperamentis [et corpore temperatum E] et angustias patiatur et oculis non satis videat et modicum sudet spasmum significat.

M 46 Vrina in febribus equalis [equalibus E] ut non addat aut minuat si capitis dolorem patiatur et modicum sudet constricta urina spasmum esse significat.

M 47 Vrina in acutissimis febribus aquata et spissa ab initio [aquata et in ipso spissa initio E] et alba et turbida ut est limen uel limus [limum E] non habens [habentem E] in imo feces et sexantis faciunt ut non sentiant conficere id est ut illum pertranseat si non dormiat spasmum significat et periculum mortis.

(cf. anche S 44 Keil Vrina in acutissimis febribus aquata et inicium spissa alba et turbida non habens nimia fece, et sic faciat ut continere non possit, spasmum significat et mortis periculum).

  • 54 Ideler, 1841-1842, II, p. 286-316 e p. 323-327.

55Analogo esito ha dato il confronto con alcune opere dedicate all’urina presenti nel II volume dei Physici et medici Graeci minores54. Anche in questo caso si possono rilevare alcune affinità:

M 23 Vrina in febribus acutissimis olei colorem habens freneticum significat et mortem.

  • 55 «Urina torbida simile ad olio significa morte».

Οὖρον τεθολωμένον ἐοικὸς ἐλαίῳ θάνατον σημαίνει. De urinis secundum Syros (II, p. 304, 22 Ideler)55.

  • 56 Su Teofilo e il De urinis vd. Angeletti et al., 2009.
  • 57 Keil, 1970, p. 97-135. Veloci controlli (con esito negativo) sono stati effettuati anche sul cod. C (...)

56Infine, il confronto fra i signa di M (e di E) con il De urinis di Teofilo Protospatario56 (e con una sua traduzione latina: Incipit liber urinarum: a uoce Tehophili57 [sic]) ha dato risultati analoghi. Anche in questo caso si riportano alcuni esempi:

M 4 Vrina fetorem extra solitum habens. submordens in summitate uirge significat humores putrescere in corpore.

  • 58 «Urina di cattivo odore e pungente significa putrefazione degli umori».

Οὖρον κάκοσμον καὶ δακνῶδες ὑγρῶν σῆψιν σεμαινει58. Theoph., de urin. (I, p. 281, 29-30 Ideler).

Vrina mali odoris et mordax humidorum putredinem significat. Theoph. Lat., de urin. (p. 117, Keil).

M 13 Vrina tenuis id est subaquata et indigesta cum abundantia [cum abundantiam E] et dumtaxat nocte collecta et humeros habens constrictos cum grauedine capitis scothomiam [scotomiam E] cum angustiis fieri significat.

  • 59 «Urinae tenues et candidae iis qui obtorto collo sunt, caput etiam et humeros gravatis, caligatione (...)

Οὖρα λεπτὰ καὶ λευκὰ τετραμμένοις τράχηλον καὶ κεφαλὴν καὶ ὤμους βαρυνομένοις σκότωσιν καὶ λειποθυμίαν σημαίνει59; Theoph., de urin. (I, p. 265, 32-34 Ideler).

Vrine tenues et albe lesis collum et caput et humeros grauatis scotosyn et lipothomiam significant (Theoph. Lat., de urin., p. 101 Keil).

M 33 Vrina in febribus acutis rubea et spissa et morbida [turbida E] et fortitudinem habens paciens et colliget uiscerum freneticum aut ictericum ante septimum diem febris significat.

  • 60 «Simili etiam modo talis urina in talibus febribus sine sedimento proiecta, cum surditate et capiti (...)

ὡσαύτως καὶ τὸ τοιοῦτον οὖρον ἐν τοῖς τοιούτοις πυρετοῖς ἀκατάστατον οὐρούμενον μετὰ κωφώσεως καὶ κεφαλῆς ὀδύνης, τραχήλου τε καὶ ὑποχονδρίου, ἴκτερον ἔσεσθαι πρὸ τῆς ἐβδόμης σημαίνει60; Theoph., de urin. (I, p. 270, 18-21 Ideler).

Similiter autem huiusmodi urina in talibus febribus turbulenta paulatim mincta cum surditate et capitis dolore et colli et ypocundriarum yctericum fore ante diem septimum significat (Theoph. Lat., de urin., p. 106, Keil).

57L’indagine, condotta a partire dal Monacensis 16487 e che richiede ulteriori approfondimenti, ci ha permesso di esaminare, sia pur sommariamente, una serie di opuscoli latini anonimi sullo stesso argomento e precisamente: Monacensis 16487; Einsidlensis 313; Vaticanus Palatinus Latinus 1098; Sangallensis 751; Vaticanus Barberinus 160; Hunterianus T.4.13; Monacensis 11343; Harleianus 4346; Monacensis 505; Sloane 1313, attribuiti variamente a Ippocrate e a Galeno. I testi, pur variando per estensione e qualità del dettato, presentano numerosi punti di contatto, soprattutto nell’esposizione dei signa, che ci permettono di cogliere utili informazioni relativamente ad aspetti linguistici e ai meccanismi di compilazione.

  • 61 Leisinger, 1925, p. 68.

58Inoltre, da quanto si è visto appare chiaro che non è possibile risalire a un determinato autore: siamo di fronte a «letteratura di passaggio anonima61», come la definì Leisinger. Il confronto, però, è interessante, in quanto mostra quanto diffusi e amati fossero questi scritti sull’urina e come essi compaiano nelle più svariate combinazioni. Interessante, inoltre, appare il fatto che dello stesso materiale venga indicato come autore ora Galeno ora Ippocrate.

  • 62 Leisinger, 1925, p. 68.

59Si può forse dire che questi testi, che contengono parti dello stesso testo, non lo stesso testo, rappresentano libere rielaborazioni di un trattato greco, composte ad hoc per la pratica quotidiana al capezzale del malato. Le diverse versioni sono gli anelli di una catena il cui inizio, per ora, sembra essere sconosciuto. La tendenza a indicare un’autorità come autore per favorire l’introduzione di un trattato ha portato all’indicazione ora di Galeno ora di Ippocrate. Le loro opere dovevano essere note agli autori di queste compilazioni, ma il materiale è stato rielaborato individualmente. Come affermava Leisinger, quasi un secolo fa, «attraverso questa via sono giunti al primo medioevo beni antichi62»; scritti che rappresentano gran parte della letteratura sull’urina di questo periodo.

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Notes

1 Lamagna, 2003, p. 53-73.

2 Ioan. Actuar. urin. 1, 7, 5-6 (II, p. 11 Ideler). L’opera dell’Attuario si legge ancora in Ideler, II, 1841-1842, p. 3-192.

3 Ambrosius Leo, 1563, p. 19 (la prima traduzione dal greco era uscita a Venezia nel 1519); la traduzione italiana è di Armocida, 1993, p. 86.

4 Lamagna, 2003, p. 53. Una rapida panoramica della storia dell’uroscopia in Stratta, 2005, p. 1-4.

5 «Ciò che nelle malattie non è evidente appare chiaro grazie ai segni dell’urina». Qui e altrove, dove non si diano indicazioni diverse, la traduzione dei testi antichi è di chi scrive.

6 La traduzione è quella di Vegetti, 1965 (19762).

7 Per una definizione di urina «ottima» di uomini sani cf. Ps.-Gal., ur. Hipp. Gal., 2 (XIX, p. 615 K).

8 Sorgia, 1997, p. 35-42.

9 Mazzini, 1997, II, p. 243.

10 Beccaria, 1956, p. 24-41.

11 Sull’importanza del signum nella medicina antica (soprattutto ippocratica) si rinvia a Fausti, 2008, p. 258-278 e alla relativa bibliografia.

12 Sul meccanismo dell’auctoritas vd. De Lucia, 1999, p. 450 e 453. Sulla ‘sacralizzazione’ di cui ha goduto la figura di Ippocrate nella medicina tardoantica e bizantina (anche sulla scia della lettura di Galeno) cf. Ieraci Bio, 1999, p. 455-465.

13 Vd. Beccaria, 1956, ma anche i più recenti repertori.

14 Ringrazio ancora una volta Klaus-Dietrich Fischer, dalla cui segnalazione ha preso avvio questa ricerca. Per la descrizione del codice vd. Halm et al., 1878, p. 70. Contiene: Hippocratis aphorismorum libri VII (cum commentario Iudaei cuiusdam). f. 72 Democriti Abderitis pronostica. f. 92. Hippocrates de urinis. f. 95 Herbarum nomina ex Gribaldo et aliis. f. 92 ‘Ista practica scripta est per istum Iudaeum qui commentatus est Aphorismos Hippocratis… Ratisponae inueni hunc librum, quem conscripsi. D. P(etrus) de Purckardis’. Vd. anche Keil, 1970.

15 Beccaria, 1956, p. 39; p. 361-362 per la descrizione. Si tratta di un cod. membr., 243x193 mm, p. 218 non numerate con l’aggiunta di alcuni carticini (16a, 92a, 160a). Varie lacune per la caduta di fogli. Minuscola della fine del secolo x, a linee piene, con qualche titolo in rosso. Bruckner, 1943, p. 183, lo elenca fra i prodotti dello scrittorio di Einsiedeln. Le manine inserite da Enrico di Ligerzia attestano la sua permanenza nell’abbazia. A p. 1 in carattere secentesco: 4. Numero 86 (corr. 313) B. V. Einsidlensis. Legatura antica in assicelle e in pelle bianca: il fermaglio è perduto. Vd. anche Lang, 2009.

16 Beccaria, 1956, p. 39. Per la descrizione ibid., p. 372-381. Vd. anche Leisinger, 1925, p. 24-30.

17 Beccaria, 1956, p. 324-331. Si tratta di un grosso volume formato di varie parti, in minuscola beneventana del sec. xi. Loew, 1929, II, p. 152 ne assegna la scrittura al tipo Bari, diffuso in Puglia e in Dalmazia. I f. 136r-138v contengono Galeno, Liber de urinis; vd. Leisinger, 1925, p. 7-23.

18 Università di Glasgow; fondo William Hunter 1718-1783; Titolo: De intellectu urinarum; vd. Leisinger, 1925, p. 31-36.

19 Halm, et al., 1876, p. 16. Si tratta di un cod. membr. in 8°, sec. XIII. 86 fol.; Ypocratis epistola id est intelligentia de his ualitudinibus infra scriptis, quae iussu Caesaris Romae de Graeco in Latinum sermonem translatae sunt. f. 2 Galieni epistola de urinis. f. 3 Athenagoras de urinis. f. 4. Galieni dogma ad Paternum. f. 5 Ypocratis pronostica. f. 10 Constantini Africani Cassinensis montis monachi Uiaticum; lib. I-VI et initium septimi. Il liber Athenagore de urinis dei f. 3r-4r, come ha dimostrato Ferraces Rodríguez, 2012, p. 87-103, è in realtà una delle tante versioni tardoantiche sulla semiotica dell’urina, analoga a quelle pubblicate da Leisinger prima e da Keil successivamente.

20 London, British Library, Harley 4346, f. 62v-64r.; cod. della seconda metà del XII sec. Per la descrizione cf. http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley_MS_4346.

21 Practica de urinis ypocratis Galieni et Constantini medicorum grecorum. Vd. Leisinger, 1925, p. 43-50.

22 London, British Library, Sloane 1313, f. 39v-40r. Nota bene de urinis secundum galienum et ad signa urinarum cognoscenda. Vd. Leisinger, 1925, p. 50-52; Keil, 1970, p. 33-34. I f. 79r-80v del codice presentano dodici matulae, ciascuna con i diversi colori dell’urina. Vd. anche Voigts, 1990, p. 26-57. Alle p. 66-67 Leisinger, 1925, pubblica anche Sinoche id est continue febres (Cod. Stadbibliotek Bern, 92, 27, sec. XI/XIi, f. 3v).

23 Al f. 397 si ritrovano altri sette signa, inseriti in una miscellanea di ricette ed estratti (f. 377-414).

24 Il testo è edito da Keil, 1970, p. 47-72.

25 Sia Leisinger, 1925, p. 6-23 che Keil, 1970, p. 47-61, presentano le due compilazioni affiancate; il secondo evidenziandone le fortissime analogie.

26 Vd. Leisinger, 1925, p. 37.

27 Per il codice vd. Rose, 1893, p. 362-368. Si veda anche Beccaria, 1956, p. 201. Il cod., della prima metà del sec. ix, ai f. 50r-50v contiene De intellectu urine uel signa dicta Yppocratis.

28 Vd. Ferraces Rodríguez, 2006, p. 219-252.

29 Vd. Keil, 1970, p. 143-149. A questi codici vanno aggiunti alcuni frammenti presenti nel Cod. Phillipp. 1790 della Biblioteca di Berlino, De intellectu urine uel signa dicta yppocratis; vd. Rose, 1893, p. 365; Beccaria, 1956, p. 199-202; Baader, 1966, p. 150–155.

30 In ambito greco di notevole interesse appare uno Ps. Gal., De signis ex urinis edito da Moraux, 1985, p. 63-74.

31 Vd. supra, n. 15.

32 Vd. supra, n. 14; d’ora in avanti, se non diversamente indicato, M = Monacensis 16487.

33 Tuttavia Monacensis ed Einsidlensis presentano una significativa divergenza nella successione di alcuni signa.

34 Il codice è dell’anno 1464 («Scriptum per me Johannem Schureissen in famosissimo studio Padue anno domini 1464»). Vd. Schuba, 1981, p. 36-42.

35 Cf. Hipp., aph. 4, 75 (IV, p. 530 L): Ἢν αἷμα πῦον οὐρέῃ, τῶν νεφρῶν τῆς κύστιος ἕλκωσιν σημαίνει («Sangue o pus nelle orine indicano ulcerazione dei reni e della vescica»; tr. Malato, 1994, p. 49).

36 Si veda anche il testo dell’Hunterianus (signum 9): Vrina alba et pura cum proritum [sic] corporis grauidinem significat in renibus. Si tratta forse della pielonefrite che, tra gli altri sintomi, si presenta con un dolore di tipo gravativo alla bassa schiena (cum grauedine); l’urina però risulta torbida e maleodorante (nei nostri testi alba <et> pura).

37 Leisinger, 1925, p. 59; vd. anche Riddle, 1974, p. 157-184.

38 Sang. (23): Vrina in febribus satis infecta dolorem uenturum significat.

39 Cf. Ps-Gal., ur. comp., XIX, p. 606 K.

40 Cf. supra, n. 35. Per i reni sofferenti per pus o calcoli cf. Hipp., int. 14 (VII, p. 202 L).

41 Per S cf. n. 23. Nell’ottica medica viene definito «scotoma» la riduzione della sensibilità visiva circoscritta ad alcune zone del campo visivo, dovuta a vari motivi, sia fisiologici che patologici.

42 Keil, 1970, p. 67: Vrina in acutis febribus tota turbulenta <et> posita non se depurat ut uel imo sedeat uel in superficiem suspendat in tercianas febres mutanda significat.

43 Negli esempi sono state riportate le lezioni del signum di altre compilazioni oltre ad M ed E.

44 Il signum più esteso risulta essere M 6: Vrinam si satis inflexam habent et grauedinem corporis et in facie malum colorem cum stercore non solito et lassitudine corporis et pruritum Ictericum futurum significat certe si cum febre grande et dolore lateris dextri hoc fuerit manifestum est signum.

45 Sull’urina nera cf. Voswinckel, 1993. Sull’interpretazione del colore dell’urina cf. Touwaide, 2002, p. 130-135.

46 «… urine sottili e acquose sono segni sospetti» (le traduzioni parziali riguardano le parti in corsivo).

47 «Urine acquose che hanno in sospensione sostanze bianche e variegatamente candide e gonfiori dietro le orecchie producono urine maleodoranti»; tr. Fausti, 2008, p. 270.

48 «Orina trasparente, incolore, è cattiva. Essa è così soprattutto nei casi di frenite»; tr. Malato, 1994, p. 48. Cf. anche M 23 Vrina in febribus acutissimis olei colorem habens freneticum significat et mortem.

49 «Urina maleodorante significa putrefazione…».

50 «Cosa significa urina maleodorante? putrefazione…».

51 «Se l’urina ha cattivo odore, significa che tale urina deriva dalla putrefazione degli umori». Il Liber Athenagorae de urinis, come ha dimostrato Ferraces Rodríguez, 2012, risulta essere per gran parte traduzione di Ps.Gal., ur.; cf. anche id., 2013.

52 Vd. Iorio, Lamagna, 2014. Gli autori accostano il passo del Prorretico ad aph. 7, 34 (IV, p. 586 L): Ὁκόσοισι δὲ ἐπὶ τοῖσιν οὔροισιν ἐφίστανται πομφόλυγες, νεφριτικὰ σημαίνουσι, καὶ μακρὴν τὴν ἀῤῥωστίην ἔσεσθαι.«Nei casi in cui si formano delle bolle nelle orine, ciò significa che i reni sono affetti e che la malattia sarà lunga»; tr. Malato, 1994, p. 77.

53 «Grandi raffreddamenti del collo e della schiena, ma che sembrano di tutto il corpo e urine schiumose, perdita dei sensi e oscuramento della vista, indicano che uno spasmo è prossimo» [tr. Iorio, Lamagna, 2014, p. 3]

54 Ideler, 1841-1842, II, p. 286-316 e p. 323-327.

55 «Urina torbida simile ad olio significa morte».

56 Su Teofilo e il De urinis vd. Angeletti et al., 2009.

57 Keil, 1970, p. 97-135. Veloci controlli (con esito negativo) sono stati effettuati anche sul cod. Casinensis 97 (f. 26b-33a), che presenta una Epistula de pulsis et orinis così articolata: Prologus Galieni de pulsis et orinis, Incipiunt capitula libri Galieni de pulsibus et urinis (30 capp.), Incipit liber Galieni De pulsis et orinis; vd. Bibliotheca Casinensis, 1875, II, p. 365-368; Beccaria, 1956, p. 298-299; Iorio, Avagliano, 2004, p. 319-323.

58 «Urina di cattivo odore e pungente significa putrefazione degli umori».

59 «Urinae tenues et candidae iis qui obtorto collo sunt, caput etiam et humeros gravatis, caligationem et animi deliquium significant» [tr. Guidotius, 1703, p. 80-81].

60 «Simili etiam modo talis urina in talibus febribus sine sedimento proiecta, cum surditate et capitis dolore, colli etiam et hypochondriorum, morbum regium ante diem septimum futurum indicat» [tr. Guidotius, 1703, p. 94-97].

61 Leisinger, 1925, p. 68.

62 Leisinger, 1925, p. 68.

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Pour citer cet article

Référence papier

Maurizio Baldin, « Osservazioni su alcune raccolte di signa ualetudinum in urina »Pallas, 113 | 2020, 171-187.

Référence électronique

Maurizio Baldin, « Osservazioni su alcune raccolte di signa ualetudinum in urina »Pallas [En ligne], 113 | 2020, mis en ligne le 20 septembre 2022, consulté le 16 mai 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/pallas/24004 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/pallas.24004

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Auteur

Maurizio Baldin

Docente di Lettere latine e greche
Liceo classico “A. Canova” Treviso
baldinmaurizio61[at]gmail.com

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