Maria Pia De Paulis, Corinne Lucas Fiorato, Ada Tosatti (a cura di), Luce d’Eramo, Un’opera plurale crocevia dei saperi
Maria Pia De Paulis, Corinne Lucas Fiorato, Ada Tosatti (a cura di), Luce d’Eramo, Un’opera plurale crocevia dei saperi, Roma, Sapienza Università Editrice, 2019, 416 p.
Testo integrale
1Il presente volume, curato da Maria Pia De Paulis, Corinnne Lucas Fiorato e Ada Tosatti, conclude i lavori del Convegno internazionale di studi, tenutosi presso l’Università Sorbonne-Nouvelle-Paris 3 dal 15 al 17 giugno 2016, sigillando ugualmente una collaborazione fruttuosa tra l’Università Sorbonne Nouvelle-Paris 3 e Sapienza Università di Roma, in particolare con l’Archivio del Novecento che ha sede nell’ateneo romano e che ospita l’archivio della scrittrice.
2Le ricerche del presente volume testimoniano un’apertura inedita degli studi su Luce d’Eramo verso “la materia” della sua scrittura, ovvero verso il processo di creazione-costruzione della lingua.
3La prima sezione, partendo dall’esaustiva analisi dell’archivio di Luce d’Eramo di Silvia Bernadini (“I documenti di Luce d’Eramo nell’Archivio del Novecento”), analizza gli elementi strutturali della scrittura deramiana con i contributi di Cecilia Bello Minciacchi (“La zia Edda e Una strana fortuna: dal manoscritto all’edizione a stampa. Prime osservazioni filologico-critiche”) e di Paola Cantoni (“Se la mia ipotesi è esatta vuol dire che”). Seguono gli interventi di Véronique Abbruzzetti (“Nucleo Zero, Si prega di non distrurbare,Ultima cena o dell’uso sovversivo dello stereotipo”), di Ada Tosatti (“L’eco delle lingue: plurilinguismo e ‘alienità’ in Deviazione”), di Barbara Zaczek (“What language do to Lithuanians speak? Exploring linguistic space in two versions of Luce d’Eramo’s story”) e di Daniella Ambrosino (“Intersezioni. Pluralità di prospettive nel linguaggio narrativo di Luce d’Eramo”), che penetrano con destrezza nelle strette maglie della lingua deramiana, sulla scia della tematica del linguaggio come elemento straniante e “straniero”.
4Nella seconda sezione, che si incentra sul ruolo della letteratura nella realtà culturale, sociale e politica contemporanea alla scrittrice, troviamo due begli interventi sul rapporto tra l’autrice e Ignazio Silone di Filippo La Porta (“Non ci sono uscite di sicurezza. L’alterità di Luce riflessa in quella di un ‘povero cristiano’”) e di Ikari Saito (“La nascita de L’opera di Ignazio Silone. Una simbiosi letteraria: diventare più siloniana di Silone?”), seguiti da due interessanti analisi di natura psicologico-esistenziale: quella di Adelia Lucattini (“Il 25 luglio. Aspetti psicoanalitici e linguistici del trauma di Luce d’Eramo narratrice e adolescente”) e quella di Viviana Agostini-Ouafi: “Verità narrativa e vissuto esistenziale nel ‘(meta)romanzo’ autobiografico Deviazione”. Terminano la sezione due contributi che mettono in luce il rapporto simbiotico dell’autrice con la Storia: “Dire il fallimento del ‘sogno della ribellione violenta.’ La poetica della discontinuità in Nucleo Zero” di Maria Pia De Paulis e “Il bambino che ride. Il male, la profezia e l’altrove, una lettura di Si prega di non disturbare” della giornalista Bia Sarasini. Restando sempre sulla tematica dell’alterità, la terza parte del volume ci presenta una serie di interessanti interventi di natura transdisciplinare: quello sul comico nel cosmico di Maria Vittoria Vittori (“Allegria, umorismo e comicità come forme di deviazione e di apertura dell’altro”), quello di Beatrice Laghezza sul rifiuto deramiano dell’antropormisfmo visto nell’ottica del concetto di postumano (“Per sconfinare dalla durezza umana. La critica all’umanesimo di Primo Levi e la deviazione postumana di Luce d’Eramo”), e quello di Corinne Lucas Fiorato sull’anti-antropocentrismo (“Uffa con l’antropocentrismo. Lo slancio degli umani verso l’ignoto”). Gli interventi a conclusione dell’opera, quello degli etologi Enrico Alleva e Daniela Santucci (“Animali e scrittura di fantasia”), quelli dei due fisici Giorgio Parisi (“Luce d’Eramo o il buon uso della scienza in letteratura”) e Marc Mézard (“Partiranno: crocevia tra i mondi della finzione e della scienza”), e quello di Adelin Fiorato (“La terra vista da Luce”), amico dell’autrice, si pongono come analisi sullo sconfinamento tra scienza e finzione.
5Altro merito del volume è quello di aver pubblicato, premessa alle tematiche affrontate in seguito, un racconto inedito di Luce d’Eramo, È tanto semplice.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Monica Venturi Delporte, «Maria Pia De Paulis, Corinne Lucas Fiorato, Ada Tosatti (a cura di), Luce d’Eramo, Un’opera plurale crocevia dei saperi», Narrativa, 43 | 2021, 294-295.
Notizia bibliografica digitale
Monica Venturi Delporte, «Maria Pia De Paulis, Corinne Lucas Fiorato, Ada Tosatti (a cura di), Luce d’Eramo, Un’opera plurale crocevia dei saperi», Narrativa [Online], 43 | 2021, online dal 01 novembre 2021, consultato il 05 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/narrativa/471; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/narrativa.471
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