Tiziano Toracca, Il romanzo neomodernista italiano. Dalla fine del neorealismo alla seconda metà degli anni Settanta
Tiziano Toracca, Il romanzo neomodernista italiano. Dalla fine del neorealismo alla seconda metà degli anni Settanta, Palermo, Palumbo, 2022.
Testo integrale
1Il corposo volume di Tiziano Toracca è uno studio che si propone di mostrare come “una serie di romanzi italiani elaborati e pubblicati […] tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la seconda metà degli anni Settanta recuperino e ricalibrino il modernismo stabilendo una sua persistenza specifica” (p. 3). A questo obiettivo è dedicata prevalentemente la prima sezione del lavoro che si articola, in parte, nel definire una continuità tra modernismo e neomodernismo, e in parte nel delimitare gli elementi che con la tradizione precedente stabiliscono, invece, una frattura – ragione che fa sì che non si parli solo di persistenze del modernismo ma di una concettualizzazione a sé.
2La teorizzazione proposta vede nel prefisso neo un termine periodizzante e interpretativo poiché allude al senso di continuità col modernismo ma anche alla rottura e alla discontinuità con quest’ultimo. A caratterizzare la citata discontinuità sarebbe soprattutto l’attenzione verso la “sfera pubblica dell’esistenza” (p. 5) che, in concomitanza con la centralità dell’io tipica anche del modernismo, mostra “una torsione politico-sociale sconosciuta alle opere moderniste” (p. 304 in riferimento a Corporale di Volponi).
3L’autore, nel presentare le proposte di teorizzazione, muove da un dettagliato e accuratissimo lavoro sulle fonti (tanto che chi legge potrà trovare di sicura utilità il vasto richiamo alle teorie letterarie degli ultimi settant’anni), individua le problematicità centrali del discorso sul neomodernismo (che ha conosciuto solo di recente una cospicua attenzione critica) e sviluppa delle proposte di periodizzazione e concettualizzazione basate su alcuni specifici casi di studio. Il discorso si mostra, perciò, esteso e composito e nella seconda parte viene retto da un’attenta disamina dei fenomeni stilistici e formali che caratterizzano il neomodernismo (fenomeni che confluiscono in una scrittura che tende “a mostrarsi più che a mostrare”, p. 66).
4Nella terza e ultima parte il testo dà spazio a quattro specifici casi di studio – Corporale (1974) di Volponi, Horcynus Orca (1975) di D’Arrigo, Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976) di Consolo e Petrolio (1992) di Pasolini, opere che, a differenza di quelle analizzate in precedenza, rappresenterebbero “i vertici del neomodernismo italiano, ora perché estremizzano il peso dell’io […], ora perché estremizzano il peso della forma” (p. 12). Gli esempi disseminati in tutto il testo, infatti, vengono problematizzati e interpretati sotto una chiave che non sempre è completamente confacente all’ipotesi di neomodernismo, e presentano dunque delle problematicità; sono quindi i quattro testi elencati a essere portatori di quelle che sono le istanze del neomodernismo codificate da Toracca. Il volume si presenta, dunque, come ottimo strumento di studio per chiunque desideri ripercorrere le principali correnti letterarie degli ultimi settant’anni attraverso una chiave analitica mirata al fenomeno del neomodernismo.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Roberta Passaghe, «Tiziano Toracca, Il romanzo neomodernista italiano. Dalla fine del neorealismo alla seconda metà degli anni Settanta», Narrativa, 45 | 2023, 254-255.
Notizia bibliografica digitale
Roberta Passaghe, «Tiziano Toracca, Il romanzo neomodernista italiano. Dalla fine del neorealismo alla seconda metà degli anni Settanta», Narrativa [Online], 45 | 2023, online dal 01 décembre 2023, consultato il 16 mai 2025. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/narrativa/2909; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/narrativa.2909
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