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Aspetti della tradizione manoscritta di Coricio di Gaza (IV)

Paola D’Alessio
p. 199-212

Résumés

L’article vise à présenter, dans la première partie, deux manuscrits inédits de Chorikios, jusqu’ici inconnus des éditeurs. La seconde partie identifie les manuscrits utilisés par Frédéric Morel dans son édition du Patroclus (op. XXXVIII Foerster-Richtsteig) de 1606.

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Texte intégral

Desidero ringraziare vivamente Eugenio Amato (Université de Nantes / IUF), per i preziosi consigli elargiti durante la stesura del presente articolo. Un sincero ringraziamento va, altresì, all’amico e collega Matteo Deroma, per la sua costante disponibilità e collaborazione. Le prime tre serie si leggono, rispettivamente, in D’Alessio 2016, D’Alessio 2014, e D’Alessio 2014-2015.

Ad Eugenio

Quid dulcius quam habere quicum omnia audeas sic loqui ut tecum ! Qui esset tantus fructus in prosperis rebus, nisi haberes qui illis aeque ac tu ipse gauderet ?

Cicerone, Lael. 22

1La tradizione manoscritta di Coricio di Gaza si arricchisce di due nuovi manoscritti, finora sconosciuti agli editori : l’Esc. T II 9 ed il Vat. gr. 224, presentati e analizzati nella prima parte dell’articolo. La seconda parte del presente contributo verte sull’identificazione dei manoscritti che Frédéric Morel utilizzò per la sua edizione del 1606 del Patroclus di Coricio (op. XXXVIII Foerster-Richtsteig).

Due codici inescussi di Coricio

2Le ricerche che conduco da alcuni anni sulla tradizione manoscritta di Coricio di Gaza mi hanno permesso, tra l’altro, di ampliare la recensio dei manoscritti con la scoperta di due nuovi testimoni, conservati, rispettivamente, in Spagna e nella Città del Vaticano, finora del tutto sconosciuti agli studiosi coriciani : si tratta dei manoscritti Esc. Τ II 9 e Vat. gr. 224.

  • 2 Per la descrizione del manoscritto, ved. Miller 1848, 127 ; Revilla 1936, 474-4 (...)
  • 3 Tale il contenuto dei fogli, che riproduce, esattamente nello stesso ordine, quanto risul (...)
  • 4 Si tratta del volume Λιβανίου σοφιστοῦ μελέται λόγοι τε καὶ ἐκφράσεις, edito il (...)

3Il primo2 è un manoscritto cartaceo, della seconda metà del sec. XVI, formato da 329 fogli, che, ai ff. 69-2953, risulta essere copia dell’editio princeps di Libanio4.

  • 5 Revilla 1936, 476.
  • 6 Ved. Foerster 1903, 67 ; 69.
  • 7 Nessun riferimento è fatto, invece, al Rhetor di Coricio.

4Pur contenendo il Rhetor di Coricio (op. XLII F.-R.), il manoscritto era sfuggito agli editori del retore di Gaza. Eppure, già nel catalogo di Revilla del 19365, il codice era stato descritto nel dettaglio e, per i ff. 113-124, era stato indicato [Choricii rhetoris oratio] + Προθεωρία + Τῶ κατορθώσαντι πόλεμον… Μελετῶμεν τὸν ῥήτορα. Alcuni anni prima, nell’edizione libaniana curata dal Foerster nel 19036, il medesimo manoscritto era stato segnalato tra i testimoni di Libanio7 ed era stato esplicitamente indicato come ex editione Ferrariensi descriptus, ma nessun riferimento si era fatto allora allo scritto del Gazeo.

5È chiaro che il nuovo testimone non ha alcuna importanza ai fini della constitutio textus, essendo esso copia diretta di un’edizione a stampa. È, tuttavia, interessante il fatto che sia stata prodotta una copia di un testo stampato, il che testimonia la grande importanza che dovettero rivestire, nel corso del XVI secolo, le opere del retore di Antiochia e, dunque, molte delle opere di Coricio che a Libanio erano ascritte.

  • 8 Su Antonio Agustín (1517-1586), vescovo di Tarragona, filologo e bibliofilo, la cui ricch (...)
  • 9 Ved. Antonii Augustini archiepiscopi Tarraconensis Opera omnia […]. Volumen septimum, Luc (...)
  • 10 Il manoscritto, oltre alle opere di Libanio e di Coricio trascritte dall’edizione di Ferr (...)

6Il libro appartenne ad Antonio Agustín8, nella cui Bibliotheca manuscripta graeca risulta essere inventariato al no 2369 ed ivi così descritto : THEON ET LIBANIUS. Theonis Sophistae progymnasmata Rethorica, cum variis lectionibus. Libanii Sophistae exercitationes, sive declamationes ; orationes quoque atque ecphrases numero XXXVIII. Incerti de prooemiis Rethoricis. Joanne Doxopatris in Aphthonii progymnasmata. Postremi duo tituli descripti sunt ex antiquo codice Physicorum ARISTOTELIS supra num. 201. Liber in charta annorum LX forma folii10.

  • 11 Su Andronico Nuccio di Corfù, attivo prevalentemente a Venezia, dove trascrisse manoscrit (...)
  • 12 Resta non ancora identificata la mano che ha copiato i f. 158v l. 8 – f. 295.
  • 13 Ved. Vogel & Gardthausen 1909, 23 ; Gamillscheg et al. 1981, 13 ; 1989, 21 ; 1997, 22. Su (...)

7Probabilmente, la copia fu realizzata proprio per Antonio Agustín, detentore di una ricca biblioteca – poi confluita in quella del monastero de El Escorial –, della quale lo stesso vescovo fornì un inventario dei codici, con una descrizione sufficientemente accurata dei 272 manoscritti greci da lui posseduti. Il manoscritto fu copiato in parte (ff. 1-158v l. 7) da Andronico Nuccio11, in parte (ff. 297-328)12 da Andrea Darmario13, copista, quest’ultimo, di un consistente numero di manoscritti, che produceva in più esemplari destinati alla vendita.

  • 14 Per la descrizione del manoscritto, ved. Foerster 1904, 194-195 ; Mercati & Franchi de’ C (...)
  • 15 Al sec. XIV rimandano le differenti mani che hanno trascritto i fascicoli compo (...)

8L’altro testimone di Coricio, finora sconosciuto agli editori coriciani, è il Vat. gr. 22414, un cartaceo occidentale di 305 fogli, scritto per la maggior parte nel sec. XIV15, e costituito da differenti pezzi rilegati insieme, trascritti da copisti diversi.

  • 16 Ved. Foerster 1904, 194-195.
  • 17 Ved. D’Alessio 2016, 485 e n. 53.

9Sebbene segnalato nel secondo volume dell’edizione libaniana16, dove il Foerster aveva esplicitamente indicato l’incipit della declamazione coriciana (inc. [Πατρόκλου μελέτη] Ὤμην ὦ ἀχιλλεῦ), il manoscritto era poi sfuggito all’editore tedesco, in sede di recensio dei manoscritti di Coricio, esattamente come era sfuggita la presenza del testo del Patroclus nell’importante codice athonita Μον. Μεγ. Λαύρ. Ω 12317.

10Realizzato con carta spessa di colore giallastro e, dunque, di cattiva qualità, il manoscritto presenta molti fogli rovinati da blatte (soprattutto nei margini) e malamente ricostruiti con strisce di carta incollate.

  • 18 Tale il contenuto del manoscritto : Cleomede, De motu circulari corporum caelestium ; rip (...)

11Ai fogli 229-237v, esso trasmette il Patroclus di Coricio, inserito tra le declamazioni (nell’ordine) 33 e 3 Foerster di Libanio18.

  • 19 Su di lui, ved. Devreesse 1965, 10.
  • 20 Ved. Müntz & Fabre 1887, 339, e Devreesse 1965, 36.

12Nulla si sa della storia del manoscritto prima del suo ingresso in Vaticana ; la presenza nella Biblioteca Apostolica è attestata già dall’inventario dei codici redatto da Cosme de Montserrat19, sotto il fondatore della Biblioteca, Niccolò V (1397-1455), dove il libro appare descritto fra quelli matematici al no 350 : Cleomedis Metheora et Luciani et Libanii nonnulla, etc.20.

  • 21 Tali gli errori e le varianti proprie del manoscritto : p. 438 l. 1 ἀνελομένην ; l. 13 συ (...)

13Il codice non risulta di alcuna utilità ai fini della constitutio textus. Dalla collazione, infatti, è emerso che circa un terzo costituiscono errori propri del manoscritto o varianti, che non hanno alcun valore per la costituzione del testo del Patroclus21. Tali errori, omissioni e varianti, non ritrovandosi in nessun altro testimone di Coricio, sono prova del fatto che il manoscritto vaticano non ha generato alcun apografo.

  • 22 Per l’individuazione delle famiglie dei manoscritti del Patroclus di Coricio, ved. D’Ales (...)

14Per il resto, le sue varianti sono in comune ora ai manoscritti Chalc. S. Trin. 145 e Esc. Ψ IV 1 ; ora a Ambr. C 47 sup., Berol. 1598, Matr. 4679, Mon. gr. 429 ; ora a Μον. ῎Αγ. Διον. 342, Μον. Ἰβ. 186 e Par. gr. 2961 ; ora a Ambr. E 92 sup., Guelferb. 77, Laur. Plut. LVII.23, LVII.27 e LIX.30, Marc. gr. Z 422 e 440, Mosqu. Sinod. gr. 317, Par. gr. 3018, Par. Suppl. gr. 656, Vat. gr. 937 ; ora a Esc. Σ I 14, Mut. II D 7, Vat. Pal. gr. 154 e 275 ; ora, ma in misura gradualmente minore, a Jer. S. Sep. 107, Laur. Plut. LVII.21, Matr. 4755, Mon. gr. 96, Vat. gr. 940 e 1392 ; ora a Ambr. I 49 sup., Mut. III F 3, Par. gr. 3017, Vat. gr. 1429 ; ora a Ath. Μον. Μεγ. Λαύρ. Ω 123 e Matr. 4641 ; ora a Esc. Ψ IV 12 e Τ II 11, Neap. II E 19, Vallicell. F 14, Vat. Barb. gr. 220, Vind. Phil. gr. 8222.

  • 23 Ved. lo stemma codicum parziale pubblicato in D’Alessio 2016, 490.

15Tali analogie consentono di asserire che il codice discende dal cosiddetto ramo b23 della tradizione manoscritta del Patroclus e, vista la sua età, esso andrà posto nella parte alta dello stemma dell’op. XXXVIII F.-R. di Coricio.

16In conclusione, essendo l’Esc. Τ II 9 copia dell’editio di Ferrara ed il Vat. gr. 224 privo di varianti interessanti, non è al loro valore ai fini della restituzione del testo di Coricio che si guarderà. Piuttosto, segnalando la presenza di questi testimoni dell’opera coriciana, si potranno ben definire i rapporti tra questi e gli altri manoscritti di Coricio e si potrà illustrare il milieu culturale di cui essi sono espressione.

Le fonti manoscritte del Patroclus di Coricio nell’edizione libaniana di Fédéric Morel

  • 24 Cfr. Morel 1606.

17Nel 1606, l’officina tipografica parigina di Claude Morel diede alle stampe l’opera di Fédéric Morel, Libanii Sophistae Praeludia oratoria LXXII. Declamationes XLV et dissertationes morales24, dedicata ad Enrico IV.

  • 25 Tali, nell’ordine, i progimnasmi : Ι.1-3 ; ΙΙ.1-3 ; IV.1-2 ; V.1 ; VI.1-2 ; VII (...)
  • 26 Le declamazioni sono le seguenti : Libanio decl. 3-5 Foerster ; Coricio op. XXXVIII F.-R. (...)
  • 27 Le due orazioni sono, nell’ordine : or. 8 ; 6 Foerster.

18L’edizione contiene, oltre alla Vita di Libanio tratta dalle Vite di Eunapio, un gran numero di progimnasmi25 e declamazioni26 nonché due orazioni27 del retore di Antiochia.

  • 28 Morel 1606, 256-279 e 700-726.
  • 29 Ved. Boissonade 1846, 239 n. 1. La paternità coriciana del Patroclus viene confermata da (...)
  • 30 Cfr. Foerster & Richtsteig 1929, XXIV (altrove abbreviato F.-R.).
  • 31 Ved. D’Alessio 2016, 476 ; 478-479.

19Tra le declamazioni libaniane, figurano in realtà anche il Patroclus e il Rhetor28 di Coricio. Ciò non deve sorprendere perché, nei manoscritti, entrambe le opere di Coricio risultano ascritte a Libanio. Bisognerà aspettare il lavoro di Jean François Boissonade29 per vedere attribuito per la prima volta a Coricio il Patroclus (op. XXXVIII F.-R.), e quello di Richard Foerster30 perché gli sia ascritto anche il Rhetor (op. XLII F.-R.)31.

  • 32 Ved. Morel 1604.
  • 33 Cfr. Morel 1604, f. a III : « Certe non sine Palladio seu Hermathena Bibliothecae regiae, (...)
  • 34 Si tratta dei manoscritti Par. gr. 2959 (A), Leid. B.P. gr. 2C (M) e, (...)

20È un dato di fatto che Morel, per dare alle stampe le proprie edizioni di testi greci, si serviva di più fonti manoscritte. Così, ad esempio, per l’edizione di Dione di Prusa, pubblicata nel 160432, Morel utilizzò tre manoscritti, cui egli accenna vagamente nella prefazione della sua opera33, ma senza ulteriori specifiche indicazioni34.

21Analogamente, anche per l’edizione di Libanio, è pacifico che egli abbia utilizzato diversi testimoni manoscritti, la cui identificazione risulta, tuttavia, problematica.

22In questa sede, ci interesseremo all’individuazione dei manoscritti compulsati dall’editore parigino per gli scritti di Coricio.

  • 35 Boissonade 1846, 259 n. 8.
  • 36 Per la descrizione del manoscritto (sec. XIV / XV), ved. D’Alessio 2016, 513-516.
  • 37 Foerster & Richsteig 1929, XXV, n. 1.
  • 38 Per la descrizione del manoscritto, del sec. XIV, ved. Foerster 1909, 182-183 ; Omont, 18 (...)

23Secondo Boissonade35, il codice utilizzato dal Morel sarebbe stato il Par. gr. 301736, mentre, per Richard Foerster37, il Par. gr. 298838.

24Un’attenta collazione del testo edito dal Morel coi testimoni contenenti il Patroclus, consente di giungere a nuove e più precise conclusioni.

  • 39 Ved. Morel 1606, f. aVII.
  • 40 Ved. Foerster 1903, 68 n. 3.
  • 41 Il manoscritto, del sec. XIII, è attualmente conservato nella Skoklostersamlingen del Rik (...)
  • 42 L’esemplare di Schott fu utilizzato anche da Johann Jakob Reiske e da Richard Foerster. V (...)

25Nella prefazione Lectori φιλολιβανίῳ, Morel dichiara : « […] Ferrariensem macrum, μονόγλωττον, typorum maculis πιναρὸν, operarum mendis scatentem. Vah ! Dolent adhuc oculi ex tristi illius inamoenae, carae tamen, editionis lectione »39. Lo studioso, dunque, per la sua edizione ha avuto sicuramente a disposizione l’editio princeps delle Orazioni di Libanio, apparsa a Ferrara nel 1517 per le cure di Soteriano Capsali. Nella medesima prefazione, Morel sostiene di aver ricevuto l’esemplare dall’umanista e filologo francese Etienne Turnèbe – figlio del più celebre Adrien –, ma si tratta di un mero errore, come osservato già da Foerster40, giacché l’esemplare fu inviato al Morel dal gesuita André Schott (1552-1629) ; così attesta lo stesso erudito belga nella lettera accompagnatoria del codice libaniano Brahensis Skoklosterianus IV 9841, posta ad apertura del manoscritto : in Ferrariensi editione Declamationum : […] habet a me Morellus42.

  • 43 Ved. Foerster 1903, 67-68.
  • 44 Il manoscritto, realizzato nei primi anni del sec. XIV a Tessalonica da un unico scriba, (...)
  • 45 Per la descrizione del manoscritto, del sec. XIV / XV, ved. Portius, Inventarium Graecoru (...)
  • 46 Per la descrizione del manoscritto, un cartaceo del sec. XIV, ved. Jackson 2006, 34 ; 37 (...)

26Foerster, nella sua edizione libaniana del 190343, era dell’opinione che il Morel avesse utilizzato per la sua pubblicazione, oltre all’editio Ferrariensis, anche i manoscritti Vat. Pal. gr. 28244, Vat. gr. 93945 e Par. gr. 301646 : di questi, soltanto l’ultimo contiene pure gli scritti di Coricio.

  • 47 Foerster & Richtsteig 1929, XXIV-XXV.
  • 48 Ibid.
  • 49 Ibid., XXV n. 1

27In seguito, nei Prolegomena all’edizione coriciana47, il filologo tedesco ritiene che il Morel si sia servito, per il Patroclus48, del Par. gr. 2988, mentre afferma che non può essere provato, come invece asseriva Boissonade, che il codice utilizzato fosse il Par. gr. 3017, giacché un gran numero di lezioni accolte nel testo dal Morel non trovano riscontro in quest’ultimo manoscritto49.

  • 50 Ved. Morel 1606.

28Comunque sia, che Morel, per la sua edizione, abbia utilizzato più di un codice conservato nell’attuale Bibliothèque nationale de France è certo : egli, infatti, nelle sue observationes et variae curae all’edizione libaniana50, fa spesso riferimento a codici regi più o meno recenti.

  • 51 Per la descrizione del manoscritto, ascrivibile al sec. XV / XVI, ved. Lenz & Behr 1976, (...)
  • 52 Foerster 1909, 198, e Foerster & Richtsteig 1929, XXIII-XXIV.
  • 53 Foerster & Richtsteig 1929, XXII.

29Per individuare gli antigrafi utilizzati dallo studioso, un’attenta analisi delle lezioni del testo edito dal Morel che si discostano da quelle del Foerster evidenzia che, per la maggior parte, esse sono in comune ai manoscritti Par. gr. 296151 e 2988. Mentre quest’ultimo testimone era stato già individuato dal Foerster52 quale fonte del Morel, il 2961 non era stato neppure preso in considerazione dal filologo tedesco : ciò senz’altro perché Foerster non ebbe la possibilità di collazionare il codice, ma solo di ispezionarlo53.

  • 54 Tra le varianti più significative, vanno segnalate le seguenti : p. 449 l. 19 δὴ pro δεῖ (...)
  • 55 Di seguito le varianti in comune ai manoscritti Par. gr. 2961 e Athon. Μον. Ἰβ. 186 : p.  (...)
  • 56 Per la descrizione del manoscritto, dei secc. XV-XVI, si rimanda a Foerster 1904, 228-229 (...)
  • 57 Sul comune antigrafo dei due manoscritti, mi permetto di rinviare ad un mio prossimo (...)
  • 58 Tali le varianti : p. 434 l. 17 θυμούμενον ; αὐτὸν om. ; p. 436 l. 7 ἄγων pro θέλγων ; ὁ (...)

30Eppure, è proprio il Par. gr. 2961 ad essere il manoscritto cui attinge più di sovente Fédéric Morel per la propria edizione. Più della metà delle varianti riportate a testo dal Morel, oppure semplicemente segnalate in margine alla propria edizione, si ritrovano identiche nel Par. gr. 296154, così come più sporadicamente55 nell’Athon. Μον. Ἰβ. 18656, derivante dallo stesso antigrafo del Parigino 296157. A queste, si aggiunge una serie più consistente di varianti in comune, oltre che col Parigino 2961, anche con altri testimoni vari58.

  • 59 Morel 1606, f. fiiiv ([In Declamationes, Emendationes et Notata] Ad Patrocli su (...)
  • 60 Le varianti in comune sono le seguenti : p. 437 l. 11 παραβάλλεις ; l. 14 σχολα (...)

31Che il Morel abbia utilizzato il Par. gr. 2961, lo testimoniano pure le indicazioni lessicali che l’autore fornisce al lettore59 nella prefazione alla sua opera : tutte le varianti che egli dichiara trovare « in recentiore mnsc. », infatti, si riscontrano identiche nel Parigino60.

  • 61 Tali le varianti : p. 435 l. 15 τὸν πάτροκλον post ἕλλησι transp. ; l. 19 (...)
  • 62 Il Par. gr. 2961, che risulta essere in assoluto il manoscritto con cui il testo del More (...)

32Foerster, invece, avendo notato che la maggior parte delle varianti riportate a testo dal Morel si ritrovano identiche nel Parigino 2988, aveva pensato che fosse proprio questo l’antigrafo utilizzato dal filologo francese. Lo studioso tedesco, in realtà, non avendo collazionato il Parigino 2961, non aveva potuto appurare che le medesime varianti ritornano identiche anche in quest’ultimo manoscritto. È sì vero che alcune in comune al testo del Morel e al Par. gr. 298861 non si riscontrano nel Par. gr.. 2961, però tale osservazione consente esclusivamente di affermare che l’editore francese utilizza più manoscritti e, pur prediligendone uno in particolare62, a volte accoglie nel testo anche lezioni presentate da altri testimoni.

  • 63 Ved. supra, n. 35.
  • 64 Ved. D’Alessio 2016, 513-516 ; 520 [praes. 515].

33Quanto poi all’ipotesi di Boissonade, secondo cui il codice utilizzato dal Morel sarebbe stato il Par. gr. 301763, essa è senz’altro da escludere : il manoscritto, infatti, fu donato dall’arcivescovo di Reims, Charles-Maurice Le Tellier, alla Biblioteca Regia parigina solo verso il 170064.

  • 65 Il manoscritto, del sec. XIV, è descritto in Lenz & Behr 1976, LVII ; Foerster & Richtste (...)
  • 66 Tra le lezioni in comune, si segnalano le seguenti : p. 434 l. 4 τῶν ante ἑλλήνων add. ; (...)
  • 67 Per la descrizione del manoscritto, cartaceo del sec. XV, ved. Foerster 1903, 234 ; Foers (...)
  • 68 La dimostrazione della dipendenza diretta del Par. Suppl. gr. 656 dal Par. gr. 3018 sarà trattata (...)
  • 69 Ved. Foerster 1903, 234.
  • 70 Sulle missioni in Oriente di Minoïde Mynas, ved. Omont 1916 ; Dain 1957.

34Le analisi delle varianti portano ad affermare che anche un altro fu probabilmente il manoscritto compulsato da Morel per la propria edizione : il Par. gr. 301865. Talune varianti proprie a questo testimone, ivi comprese aggiunte ed omissioni, si ritrovano nel testo edito dal Morel66. In verità, le medesime varianti si riscontrano pure nel Par. Suppl. gr. 65667, che, stando agli esiti delle mie collazioni, è copia diretta del Parigino 301868. È da escludere, ad ogni modo, una dipendenza del Morel dal Suppl. gr. 656, in quanto esso fu portato a Parigi da Minoïde Mynas (1790-1860)69 non prima degli anni 1840-185570.

  • 71 Ved. supra, n. 43.

35Non è, infine, neppure da escludere, a riprova del fatto che il Morel abbia compulsato per la propria edizione diversi manoscritti, l’utilizzo del Par. gr. 3016, il quale condivide la maggior parte delle varianti esibite dai Parigini greci 2961, 2988 e 3018 e ritenute a testo o semplicemente segnalate da Morel. L’unica lezione in comune soltanto al Parigino 3016 e al testo del Morel (μηκυναίου pro μυκηναίου : p. 455 l. 7 F.-R.) non può essere considerata prova del fatto che il 3016 sia stato tra le fonti manoscritte del Morel. Per Foerster, tuttavia, il manoscritto figurerebbe con certezza tra i testimoni utilizzati da Morel per l’edizione di Libanio71.

36In conclusione, è da ritenere che Fédéric Morel, per la propria edizione del Patroclus coriciano, abbia avuto la possibilità di collazionare più manoscritti parigini di quanti finora indicati dagli studiosi. In particolare, i codici cui Morel attinge la maggior parte delle lezioni per il Patroclus sono da considerare, in ordine di importanza, i Parigini greci 2961, 2988, 3016 e 3018, il primo dei quali così come il terzo mai finora individuati dalla critica.

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Notes

2 Per la descrizione del manoscritto, ved. Miller 1848, 127 ; Revilla 1936, 474-479.

3 Tale il contenuto dei fogli, che riproduce, esattamente nello stesso ordine, quanto risulta nell’edizione del 1517 di Libanio a cura di S. Capsali (vd. n. 4) : Libanio, decl. 46, 22, 42, 31, 7, 8, 37, 38 Foerster ; Coricio, op. XLII F.-R. ; Libanio, decl. 25, 24, 48, 47, 45, 34, 12, 40, 44, 26, 29, 4 Foerster ; or. 1, 3, 5, 6, 14, 15, 61, 12, 56 Foerster ; prog. IX.7, VIII.8, X.5, XII.3, 4, 7, 5, 6, 1, 2 Foerster ; or. 7, 8 Foerster.

4 Si tratta del volume Λιβανίου σοφιστοῦ μελέται λόγοι τε καὶ ἐκφράσεις, edito il 4 agosto 1517 nella tipografia di Giovanni Mazzocchi, a Ferrara, per le cure di Soteriano Capsali.

5 Revilla 1936, 476.

6 Ved. Foerster 1903, 67 ; 69.

7 Nessun riferimento è fatto, invece, al Rhetor di Coricio.

8 Su Antonio Agustín (1517-1586), vescovo di Tarragona, filologo e bibliofilo, la cui ricchissima biblioteca confluì all’Escorial, ved. De Maria & Parada Lopez de Corselas 2014 ; Mayer 1997 ; Revilla 1936, XCV-XCVIII ; Graux 1880, 13-17 ; 280-299 ; Miller 1848, IX-XIV.

9 Ved. Antonii Augustini archiepiscopi Tarraconensis Opera omnia […]. Volumen septimum, Lucae, Typis Josephi Rocchii, 1772, p. 62.

10 Il manoscritto, oltre alle opere di Libanio e di Coricio trascritte dall’edizione di Ferrara, contiene anche i Progimnasmi di Teone (ff. 1-30) e quelli di Libanio (ff. 30v-63v), così come scritti retorici di Giovanni Dossapatre (ff. 297-329). Anche per la prima parte, il manoscritto risulta essere copia di un’edizione a stampa : i Progimnasmi di Teone, infatti, derivano dell’editio princeps Θέωνος σοφιστοῦ προγυμνάσματα. Theonis rhetoris De modo declamandi libellus, curata da Angelo Barbato e pubblicata a Roma nel 1520 (ved. Foerster 1915, 8-9).

11 Su Andronico Nuccio di Corfù, attivo prevalentemente a Venezia, dove trascrisse manoscritti per l’ambasciatore spagnolo Diego Hurtado de Mendoza, ved. Vogel & Gardthausen, 1909, 31 ; Gamillscheg et al. 1981, no 20 ; 1989, no 27 ; 1997, no 32.

12 Resta non ancora identificata la mano che ha copiato i f. 158v l. 8 – f. 295.

13 Ved. Vogel & Gardthausen 1909, 23 ; Gamillscheg et al. 1981, 13 ; 1989, 21 ; 1997, 22. Su Andrea Darmario di Epidauro, che giocò un ruolo importante nella formazione della biblioteca greca di Agustín, ved. Graux 1880, 287-297 ; sul rapporto tra Agustín e Darmario, cfr. Mayer 1997, 266.

14 Per la descrizione del manoscritto, ved. Foerster 1904, 194-195 ; Mercati & Franchi de’ Cavalieri 1923, 292-295.

15 Al sec. XIV rimandano le differenti mani che hanno trascritto i fascicoli componenti il manoscritto ; la maggior parte di esse, compresa quella del copista che ha vergato la sezione più consistente del manoscritto (ff. 55-241), contenente anche il Patroclus, risente di evidenti influssi di Fettaugen-Mode, come mostrano le pance delle lettere α, σ, ο, ω, φ, δ, molto pronunciate. Allo stesso periodo di realizzazione rinviano anche le filigrane. Per la loro identificazione, ved. Bianconi 2005, 41 ; 148-149 ; 153 ; 250 ; tavv. 13-15 ; Irigoin 1999 ; Irigoin 1958, 45-46 ; Mercati & Franchi de’ Cavalieri 1923, 295.

16 Ved. Foerster 1904, 194-195.

17 Ved. D’Alessio 2016, 485 e n. 53.

18 Tale il contenuto del manoscritto : Cleomede, De motu circulari corporum caelestium ; riproduzioni di figure geometriche con didascalie ; Giuseppe Racendita, Synopsis artis rhetoricae ; Anonimo, περὶ μερῶν τοῦ λόγου ; Giorgio Cherobosco, περὶ τρόπων ; tavole di anni ; Luciano, Somnium sive vita Luciani ; De parasito sive artem esse parasiticam ; Adversus indoctum et libros multos ementem ; Calumniae non temere credendum ; Symposium ; Timon ; Icaromenippus ; Vocalium iudicium ; Muscae encomium ; Harmonides ; Phalaris ; Zeuxis ; Pro lapsu inter salutandum ; Apologia ; De mercede conductis potentium familiaribus ; Elio Aristide, or. 16, 34, 18, 22, 19 Keil ; Libanio, decl. 5 Foerster ; or. 64 e 17 Foerster ; Elio Aristide, or. 31 Keil ; Libanio, decl. 46 e 33 Foerster ; Ps.-Luciano, Asinus ; Anonimo, testi di grammatica e metrica ; Manuele Moscopulo, ἀριθμὸς ποδῶν ; Anonimo, 99 versi politici ; significato di alcune parole ; περὶ ἀντωνυμιῶν ; περὶ τῶν ὑπαρκτικῶν ῥημάτων ὅσα ψιλοῦνται ; Manuel Philes, carmen 41 ex cap. 5 Miller ; Anonimo, περὶ συνδέσμων ; versi sul metro giambico ; versi sull’aoristo ; οἱ τοῦ μέτρου πόδες οὗτοι ; Libanio, decl. 42 e 33 Foerster ; Coricio, op. XXXVIII F.-R. ; Libanio, decl. 3 e 22 Foerster ; Epifanio, De XII gemmis ; Ermogene, περὶ ἰδεῶν ; Luciano, Dialogi deorum 1, 21, 2, 5, 3, 4, 6, 7, 9, 8, 10-15, 17, 16, 18-20, 22-24 ; Dialogi marini 1-15 ; Dialogi mortuorum 1-30 ; Menippus sive necyomantia ; Charon sive contemplantes ; Reviviscentes sive piscator ; Vitarum auctio ; Cataplus sive tyrannus ; Dialogi deorum 24-25.

19 Su di lui, ved. Devreesse 1965, 10.

20 Ved. Müntz & Fabre 1887, 339, e Devreesse 1965, 36.

21 Tali gli errori e le varianti proprie del manoscritto : p. 438 l. 1 ἀνελομένην ; l. 13 συναλγοῦντι pro νουσοῦντι ; l. 16 τυφλωτούσης ; ἀνοίας pro διανοίας ; p. 439 l. 1 σοι om. ; l. 13 αὐτοῦ pro ἀφ᾿οὗ ; l. 14 τοῖς pro τῆς ; p. 440 l. 8 ἐλπίσιν (sic !) ante ἐδελέαζες transp. ; p. 441 l. 4 διδόασι (sic !) ; l. 5 ἀχιλέυς ἀνδρία μὲν (sic !) ; l. 10 ἰδία ἐκάστη supra ἐκατέρα scr. ; p. 442 l. 6 μαθητὴς pro φοιτητὴς ; p. 443 l. 4 μέγα pro μεστὸς ; l. 12 παρησία ; l. 15 ἡγοῦμαι dupl. ; l. 17 σκήπτρα (sic !) ; p. 444 l. 7 τρόπους pro πόνους ; l. 17 ἀλλήλους ; p. 445 l. 1 δὲ om. ; 6 πύλεως ; l. 8 δέη pro δέοι ; πιθαρχεῖν (sic !) ; p. 447 l. 2 γὰρ pro δὲ ; l. 10 ὁμιλλήσας (sic !) ; ὃρκον ; l. 14 θεραπεία pro κολακείᾳ ; p. 448 l. 2 παρήχθη pro προήχθη ; l. 5 δ᾿ἂν pro ἂν ; l. 10 εὐσεβίας ; p. 449 l. 10 οὖν om. ; p. 450 l. 7 ἐγχείριμα (sic !) ; p. 451 l. 7 τὸ pro τι ; p. 452 l. 3 ἐκτεῖνοις ; l. 8 ἐτίμησε ; p. 453 l. 5 χαλεπωτέρα (sic !) ; l. 11 θεραπείας pro παρουσίας sed παρρησίας supra lineam corr. ; l. 16 οὐδὲ νοσεῖν om. ; p. 454 l. 4 συμβαίνοντα ; δεινότατα ; l. 5 εἰς om. ; l. 20 παραλείπεις ; p. 455 l. 1 συναγῆσαι pro συναλλαγῆναι ; l. 4 εὐμενοίας ; p. 456 l. 1 τοῦτο om. ; l. 9 ἀνήρεσκε pro συνήρεσκε ; l. 12 ταύτην ; διὰ πεῖραν pro διάπειραν ; p. 457 l. 9 ἐπικουρείαν ; l. 12 βόλομαι (sic !) ; βρισηίδα (sic !) ; l. 13 ὑπάρχον om. ; p. 458 l. 16 οὔτω pro οὗτος ; l. 21 ἐλήρυσσεν (sic !) ; p. 459 l. 5 εὐουλίαν (sic !) ; l. 6 τὸ om. ; p. 460 l. 8 γὰρ pro μέν ; l. 15 τῷ pro τὸ ; l. 17 πρόφασιν δὲ εἶναι λέγει τὸν Ἀγαμέμνονα om. ; l. 18 καὶ ante τῷ add. ; p. 461 l. 5 ἀποδώσοι ; l. 11 αἰσχρῶν ; l. 13 οὖν pro δ᾿οὖν ; l. 17 τὸν ante λόγον add. ; l. 18 ἐννουμένης ; p. 462 l. 2 τῆν ὅλης pro τοῖς πολεμίοι ; l. 4 ποιεῖς pro ποιεῖ ; l. 5 ἀλεξάνδρω (sic !) ; l. 9 ἀπαλάττουσαν ; l. 13 οὐ pro εἰ ante πολέμῳ ; l. 15 γυνὴ μία ; p. 463 l. 1 ζηλώσοι ; l. 3 αὐτὸ τὲ pro αὐτοῖς ; καὶ σωφρονεῖν om. ; l. 4 ἤδη ante τῶν add. ; οἴκοι post ἀχαιῶν transp. ; l. 7 λέλυται pro λύεται ; p. 464 l. 2 χαρίσασθαι ante ψευδομένην add. ; l. 4 εἰ pro οἱ ; διακονήσασθαι ; l. 8 ἀπὸ τῆς Τροίας om. ; l. 9 ἐδέξαντο pro διεδέξαντο ; ἀπουσίαν ; l. 10 καὶ om.; καταφρεύων pro ταφρεύων ; l. 13 διῆλθε (sic !) post Νέστωρ transp. ; l. 14 πρεπούσας pro ἐμπεσούσας ; l. 15 προσφιλῆ τῷ διῒ ; l. 16 πρώτη pro πλείστη ; ἀνάλωτο ; p. 465 l. 13 διάθεσιν pro διάστασιν ; p. 466 l. 1 τῆς om. ; l. 4 τὴν δόξαν om. ; l. 8 καλλίονα pro κανόνα ; l. 11 ἔασαν pro ἔδρασαν ; p. 467 l. 6 ἕλληνας ; p. 468 l. 3 παρ᾿ὃν pro παρὸν ; l. 6 δ᾿ἂν pro γὰρ ἂν ; l. 7 τοῖς ante ἔργοις transp. ; l. 11 ἀποίσει ; p. 469 l. 1 μου om. ; l. 7 πρὸς τῶν pro τὸν ante ἱκέτην ; l. 8 σαυτὸν ; l. 13 ἐπιλαβόμενος ; p. 470 l. 2 τὴν ὑπ᾿ἐκείνου om. ; l. 10 a ἐκεῖνοι usque ad ἕλληνας (l. 15) om. ; p. 471 l. 3 οὐ pro τὸν ; l. 6 ἑκατέροτεν (sic !) ; l. 13 ῥέπει ; p. 473 l. 5 ἐλθειν (sic !) ; l. 12 ἕκτορ ; p. 474 l. 1 τοσοῦτον ὑπὲρ ἑλένης iter. ; l. 2 τοῦτο post ἐπειδὰν transp. ; γένοιται sed γένοιτο supra lineam corr. ; l. 20 κεονιαμένον (sic !) ; p. 475 l. 1 ἔργα ante μελῳδεῖς add. ; l. 2 τερπνότερον om. ; l. 4 θέλξομεν ; l. 6 κεκραμμένη ; l. 10 τοὺς om. ; πατρὶ καὶ pro πατρικαῖς ; l. 13 ἡ δόξα ante καὶ transp. ; l. 15 λύσει pro λήσει ; l. 16 παράγων pro περιάγων ; l. 20 ἴδοι ; p. 476 l. 8 ἐγκλίνων.

22 Per l’individuazione delle famiglie dei manoscritti del Patroclus di Coricio, ved. D’Alessio 2016, 485-486.

23 Ved. lo stemma codicum parziale pubblicato in D’Alessio 2016, 490.

24 Cfr. Morel 1606.

25 Tali, nell’ordine, i progimnasmi : Ι.1-3 ; ΙΙ.1-3 ; IV.1-2 ; V.1 ; VI.1-2 ; VII.1-5 ; VIII.2-3, 1, 4-5, 7, 6, 8 ; IX.1-8 ; X.4, 1-3, 5 ; XI.1-2, 14, 8-9, 11, 19, 21, 3, 12-13, 23-25, 17, 15, 4, 16, 7, 5-6, 10, 20, 18, 22 ; ΧΙΙ.1-2, 6-7, 5, 3, 4 ; ΧΙΙΙ.1 Foerster.

26 Le declamazioni sono le seguenti : Libanio decl. 3-5 Foerster ; Coricio op. XXXVIII F.-R. ; Libanio decl. 6, 26, 28, 30, 12, 31, 29, 35, 19, 22, 21, 23, 18, 11, 13, 9, 10, 7, 8, 24, 25, 14, 42, 44, 1, 45 Foerster ; Coricio op. XLII F.-R. ; Libanio decl. 37-40, 27, 33, 46, 43, 47, 48, 36, 41, 49 Foerster.

27 Le due orazioni sono, nell’ordine : or. 8 ; 6 Foerster.

28 Morel 1606, 256-279 e 700-726.

29 Ved. Boissonade 1846, 239 n. 1. La paternità coriciana del Patroclus viene confermata da Pietsch 1910, 8, a seguito dell’analisi stilistico-lessicale della declamazione. Per uno status quaestionis delle edizioni di Coricio, ved. D’Alessio 2016, 475-481.

30 Cfr. Foerster & Richtsteig 1929, XXIV (altrove abbreviato F.-R.).

31 Ved. D’Alessio 2016, 476 ; 478-479.

32 Ved. Morel 1604.

33 Cfr. Morel 1604, f. a III : « Certe non sine Palladio seu Hermathena Bibliothecae regiae, in cuius peplo Mineruali inuolutum volumen membranarum Dionaearum euoluentes, Venetae editionis maculas plerasque eluimus, & lacunas etiam aliquot repleuimus : ut magna pridem ex parte feceramus, eodem codice Veneto cum veteribus membranis, ex Bibliotheca Patrum Societatis IESV, diligenter collato ; et cum alio MS. cuius copiam benigne nobis fecerat, vir illustriss. vetustate familiae armisque & litteris ornatiss. I. FOXIVS Carmanii Comes μακαρίτης ».

34 Si tratta dei manoscritti Par. gr. 2959 (A), Leid. B.P. gr. 2C (M) e, probabilmente, Par. gr. 3009 (C). Ved. Amato 2011, 70 e nn. 6-9.

35 Boissonade 1846, 259 n. 8.

36 Per la descrizione del manoscritto (sec. XIV / XV), ved. D’Alessio 2016, 513-516.

37 Foerster & Richsteig 1929, XXV, n. 1.

38 Per la descrizione del manoscritto, del sec. XIV, ved. Foerster 1909, 182-183 ; Omont, 1888, 80.

39 Ved. Morel 1606, f. aVII.

40 Ved. Foerster 1903, 68 n. 3.

41 Il manoscritto, del sec. XIII, è attualmente conservato nella Skoklostersamlingen del Riksarkivet di Stoccolma e reca la segnatura E 8996. Per la descrizione, ved. Carlucci 2012, 293 n. 70 ; Foerster 1927, 109-112 ; Graux 1889, 77-78.

42 L’esemplare di Schott fu utilizzato anche da Johann Jakob Reiske e da Richard Foerster. Ved. Carlucci 2012, 298 n. 82.

43 Ved. Foerster 1903, 67-68.

44 Il manoscritto, realizzato nei primi anni del sec. XIV a Tessalonica da un unico scriba, è presentato in Martin & Petit 1979, 71-72 ; Foerster 1903, 20-23 ; Stevenson 1885, 158-159. Per una bibliografia più dettagliata, ved. Mazzucchi & Pasini 2004, 27-28 n. 46.

45 Per la descrizione del manoscritto, del sec. XIV / XV, ved. Portius, Inventarium Graecorum codicum manu scriptorum a Laurentio Portio Scriptore Graeco descriptum, II, p. 534-538.

46 Per la descrizione del manoscritto, un cartaceo del sec. XIV, ved. Jackson 2006, 34 ; 37 ; Martin & Petit 1979, 81-82 ; Foerster & Richtsteig 1929, XXIV ; Foerster 1903, 53-59.

47 Foerster & Richtsteig 1929, XXIV-XXV.

48 Ibid.

49 Ibid., XXV n. 1

50 Ved. Morel 1606.

51 Per la descrizione del manoscritto, ascrivibile al sec. XV / XVI, ved. Lenz & Behr 1976, XXIX ; Foerster & Richtsteig 1929, XXII ; XXVII ; Foerster 1904, 188-190.

52 Foerster 1909, 198, e Foerster & Richtsteig 1929, XXIII-XXIV.

53 Foerster & Richtsteig 1929, XXII.

54 Tra le varianti più significative, vanno segnalate le seguenti : p. 449 l. 19 δὴ pro δεῖ ; p. 463 l. 3 αὐτοὺς pro αὐτοῖς ; p. 466 l. 6 τῶν pro τοὺς ; κατατολμῶντες pro κατατολμῶντας ; l. 16 αὐτοῖς post αἴσθησις transp. ; γέγονεν om. ; p. 467 l. 11 σου pro σοι post εὐκλείας transp. ; γένοιτο ; p. 468 l. 8 ὄνειδος ante φέρουσαν transp. ; l. 9 γενναῖαν ; p. 470 l. 6 τῶν ante θεῶν add. ; p. 470 l. 11 μαρτυροῦσι pro καρτεροῦσι ; p. 472 l. 6 ἴσως ante ἐδόκει add. ; μοι om. ; l. 12 τῶν pro τὰ ; l. 15 συμβάντα pro συμβαίνοντα ; p. 473 l. 18 οἴσει pro οἴσεις ; p. 474 l. 5 τε ante οἰκείους transp.

55 Di seguito le varianti in comune ai manoscritti Par. gr. 2961 e Athon. Μον. Ἰβ. 186 : p. 445 l. 17 τιμῆσαι ante μόνον transp. ; p. 446 l. 13 ὠνεῖται ante τῶν δώρων transp. ; p. 447 l. 1 δὴ pro δηλαδὴ ; l. 14 ἀποδίδωσιν pro δίδωσιν ; εὐλαβείᾳ pro κολακείᾳ ; p. 449 l. 14 παρέσχε pro παρεῖχε ; l. 19 μετασχὼν ante φαίνεται transp. ; p. 450 l. 5 καλὴν pro κάλλος ; καì om. ; l. 11 ἴσως pro τυχὸν ; p. 452 l. 6 οὐχ pro οὗ γὰρ ; l. 16 δεινῶν pro κακῶν ; p. 455 l. 4 εἰς pro πρὸς ; l. 10 μὲν ante ἐστι add. ; p. 456 l. 8 καὶ om. ; ἂν om. ; p. 457 l. 2 δὲ pro τε ; l. 15 βρισείς pro βρισέως ; p. 458 l. 2 μείζω pro μείζονα ; p. 459 l. 1 τοῦ pro τὴν ; τὴν ante ῥώμην add. ; p. 461 l. 17 ἐλάττων ante εἰκότως transp. ; p. 462 l. 9 ἦγεν pro εἶχεν ; p. 465 l. 9 φυγὴν pro γῆν.

56 Per la descrizione del manoscritto, dei secc. XV-XVI, si rimanda a Foerster 1904, 228-229 ; Lambros 1900, 50-51.

57 Sul comune antigrafo dei due manoscritti, mi permetto di rinviare ad un mio prossimo lavoro.

58 Tali le varianti : p. 434 l. 17 θυμούμενον ; αὐτὸν om. ; p. 436 l. 7 ἄγων pro θέλγων ; ὁ ante ἀνὴρ add. ; l. 13 ἔλεον pro λόγον ; p. 437 l. 11 τὸν ὀδυρμὸν ; p. 438 l. 5 ὀχετὸς οὐ pro ᾤχετό σοι ; l. 8 τῆς pro τινὰ ; l. 10 οὔτε pro οὐδὲ ; l. 11 κρίνειν τὰ πράγματα ; l. 14 οἷς pro οἷα ; l. 17 οὗ pro ὅτῳ ; p. 439 l. 1 ὑβρισμένῳ ; p. 440 l. 9 ὀνομάζων ; l. 12 αὐτὴν ; p. 441 l. 2 ἐμὴν om. ; l. 3 ὥσπέρ τινα ; ἐπὶ Τροίαν om. ; συνεκπέμψαι ; l. 4 φημὶ ; l. 7 τὴν ante φρόνησιν add. ; l. 17 γένηται ; p. 442 l. 5 μόνον ; l. 11 σοι pro σου ante θυμοῦ ; l. 12 πολεμίους ; l. 17 παρίδομεν συμβουλεύσαντας ; p. 443 l. 2 καὶ post κήρυκας add. ; τῆς ante βρισηΐδος add. ; l. 6 ἄμφω om. ; l. 9 τίς ; p. 444 l. 1 δὲ om. ; p. 445 l. 2 λίαν om. ; l. 5 διαλλαγῶν ante ὁ νέστωρ transp. ; l. 8 οὐκ εἰ pro οὐδ᾿εἰ ; l. 9 τῷ om. ; l. 18 περὶ pro παρὰ ; l. 20 γὰρ om. ; p. 446 l. 7 ἂν om. ; l. 13 οὔτε ; l. 14 οὔτε ; l. 17 εἴτέ τινα ; l. 19 ἔθετο τῆς σῆς ; p. 447 l. 4 περαιτέρω om. ; l. 12 δοκεῖ pro ὀκνεῖ ; l. 19 ἂν om. ; p. 448 l. 4 καὶ pro σε ; l. 5 τοὺς ante θεοὺς add. ; l. 8 φυλάξαι τὸ pro φυλάξαιτο ; πρὸς pro ἐκ ; l. 18 μὲν om. ; p. 449 l. 1 ῥώμῃ καὶ om. ; l. 10 γέγονεν ; l. 18 τιμωρία ; τὲ ; p. 450 l. 5 τὶ (sic !) ; l. 11 ἧν om. ; l. 14 ἀλλότριος pro ἐλεύθερον ; l. 15 προσθήσω pro περιθήσω ; p. 451 l. 3 χρυσηίδος pro ἐκείνης ; l. 8 στήσασθαι ; τὴν ζημίαν ante καὶ add. ; l. 11 τὴν ante ὀργὴν add. ; σου ante τῆς add. ; p. 452 l. 1 τιμωρίαν pro ζημίαν ; l. 2 διώκοντος λόγος pro κατηγόρου θυμὸς ; l. 6 ἕνεκα τούτου ; l. 8 ἔτισεν ; l. 17 παρὰ pro περὶ ; p. 453 l. 1 ὅπη pro ὅποι ; l. 12 εὕρη ; l. 15 μὲν om. ; p. 454 l. 16 χρυσίου ; p. 455 l. 3 οὖν pro γοῦν ; p. 456 l. 3 ἀναδοθῆναι ; l. 4 ἰούσης pro ἐλθούσης ; l. 5 φονέα post παιδὸς transp. ; p. 457 l. 12 εἰδέναι ante εἰ add. ; l. 13 ὅσον ἐστὶ om. ; p. 458 l. 12 δ᾿εἴ pro δὴ; ἑλένης (sic !) ; l. 15 σοι pro σοῦ ; τὴν ἀτιμίαν δεῖξαι ; l. 17 πρὸς pro εἰς ; l. 21 ἐκήρυσσεν ; p. 459 l. 5 τοῦ om. ; l. 7 φημὶ ; l. 8 ἀλγεῖν εἰς τέλος ; l. 9 τῷ στρατοπέδῳ ; l. 10 παραπλησίαν ; l. 11 λυσιτέλειαν pro συντέλειαν ; l. 14 τινὰ pro τινας ; p. 460 l. 13 δ᾿Ἀπόλλων pro δὲ Ἀπόλλων ; l. 15 καὶ ante μαίνεταί om. ; l. 17 λέγει om. ; l. 20 φέρειν post ἀναβάτην transp. ; p. 461 l. 6 γῆς pro φυγῆς ; p. 462 l. 2 ὅπλοις pro πολεμίοις ; l. 4 πάντας εὔξαιτο ; l. 10 δ᾿ἀπόδειξις ; ἀνανδρείας ; p. 463 l. 6 εἴ τις ἄρα pro εἰ Τροία ; l. 9 δ᾿ om. ; l. 12 ἐφεδρεύει ; l.14 ἑτέρων pro ἑτέρου ante μὲν ; l. 19 ὥστε pro ὥστ᾿εἰ ; p. 464 l. 12 σοὶ om. ; l. 16 ἀνήλωται ; l. 18 ἠτύχησε ; p. 465 l. 4 ὑπὸ pro ἐπὶ ; l. 5 τὴν pro τὸ ; εἶναι τὲ ; πόλιν om. ; l. 9 νεύουσι ; l. 10 αὑτῶν post δειλίαν transp. ; l. 16 φαίνεται ; p. 466 l. 11 τὰ αὐτὰ pro τοσαῦτα ; πρὸς ante τοὺς add. ; l. 13 ἀνδρείας ; p. 467 l. 2 ἐμνήσθην ; l. 7 γὰρ om. ; l. 12 τὶ pro τι ; l. 21 κληρονομεῖς ; p. 468 l. 7 ἔργοις post ἐκείνου transp. ; p. 469 l. 5 κρίσις ; l. 6 σαυτὸν ; l. 13 πάλιν ποτὲ ; l. 16 τι ante ποιεῖν add. ; l. 18 πταίει ; p. 470 l. 7 φὴς pro φησίν ; l. 8 τῆς(1) ante γεγονυίας transp. ; l. 9 πρὸς pro εἰς ; l. 10 εἶναι ante νομοθετεῖς transp. ; l. 15 ταυτὶ pro ταύτῃ ; αὐτοὺς pro ἂν ; l. 17 μὲν anteadd. ; p. 471 l. 1 εἴπῃς om. ; l. 2 μάντεις om. ; l. 9 ἂν om. ; l. 11 τότε pro τοῦτο ; l. 12 ἀνδράσιν (sic !) ante ὁρῶσι transp. ; l. 15 εἰ ante καὶ transp. ; τίς ; p. 472 l. 2 ἀμαρτήσαντος pro πλημμελήσαντος ; l. 3 σωφρονεῖσθαι ; l. 4 αὐτῷ om. ; l. 12 ἐν ante ἑαυτοῖς add. ; l. 16 οὖν pro γοῦν ; p. 473 l. 15 οἷα ; l. 16 ἀνιάσαι (sic !) ; ἐν om. ; p. 474 l. 8 αὐτὴν om. ; l. 20 δὲ om. ; κεκονιαμένον (sic !) ; p. 475 l. 1 καὶ ante ἀρχαίων add. ; l. 4 θέλγωμεν ; l. 13 ὡραιζόμενον pro καλλωπιζόμενον ; ἡ ante δόξα om. ; l. 20 τὸ om.

59 Morel 1606, f. fiiiv ([In Declamationes, Emendationes et Notata] Ad Patrocli suasoriam).

60 Le varianti in comune sono le seguenti : p. 437 l. 11 παραβάλλεις ; l. 14 σχολαιότερον ; p. 438 l. 2 παρά σου pro παρὰ σοι ; l. 6 τοῦ ante Ὀδυσσέως add. ; γλώσσης ; p. 439 l. 3 ἦμεν om. ; l. 9 δακρύσαντι pro δακρύοντι ; l. 15 καταβαλούσης ; l. 19 σου pro σοι ; p. 450 l. 7 τούτῳ om. ; p. 453 l. 16 τι δράσαντας pro ῥαΐσαντας ; p. 467 l. 11 ὁ σὸς ἑταῖρος ; p. 469 l. 7 πρὸς ante τὸν οἰκέτην (sic !) add. ; p. 473 l. 1 συνήχτημεν.

61 Tali le varianti : p. 435 l. 15 τὸν πάτροκλον post ἕλλησι transp. ; l. 19 ποιοῦσαν pro ποιήσουσαν ; p. 436 l. 8 οἷς ὀλοφύρεται τῶν ἑλλήνων τὰ πάθη, ἐρυθριᾶν δὲ ποιῶν om. ; p. 437 l. 1 δυστυχίας pro ἀτυχίας ; l. 11 προβάλλεις pro παραβάλλεις ; l. 14 σχολαίαν pro σχολαίτερον ; p. 438 l. 7 γνώμης pro γλώσσης ; p. 439 l. 15 καταβαλλούσης pro καταβαλούσης ; p. 449 l. 12 γὰρ om. ; p. 450 l. 7 ἐφελκομένων pro ἀφελκομένων ; p. 459 l. 10 τὴν ante ἡλικίαν add. ; p. 461 l. 16 μείζω pro μείζονα ; p. 464 l. 14 ἐκπεσούσας pro ἐμπεσούσας ; p. 466 l. 1 οὐ pro ὁ ; l. 7 ἑκάτερος pro ἕκαστος ; p. 471 l. 1 πολὺ pro πολλοὶ ; l. 9 οἶσθα ; p. 473 l. 1 ἐκείνης pro ἐκείνοις ; p. 474 l. 7 πριάμῳ pro πριάμου.

62 Il Par. gr. 2961, che risulta essere in assoluto il manoscritto con cui il testo del Morel ha più varianti in comune.

63 Ved. supra, n. 35.

64 Ved. D’Alessio 2016, 513-516 ; 520 [praes. 515].

65 Il manoscritto, del sec. XIV, è descritto in Lenz & Behr 1976, LVII ; Foerster & Richtsteig 1929, XXII, XXVIII ; Foerster 1909, 173-175.

66 Tra le lezioni in comune, si segnalano le seguenti : p. 434 l. 4 τῶν ante ἑλλήνων add. ; p. 439 l. 2 πρεσβευσαμένοις pro πρεσβευομένοις ; p. 443 l. 3 καλῶς om. ; l. 14 ἀνδρία pro ἀνδρεία ; l. 15 ἀνδρίαν pro ἀνδρείαν ; p. 448 l. 11 καὶ ante πάλαι add. ; p. 453 l. 1 ἔβλεψε pro βλέψῃ ; p. 462 l. 4 εὔξαιτο pro εὔξοιτο ; p. 467 l. 12 κτήσεται pro κτήσομαι ; p. 475 l. 1 νέων καὶ post νίκας add.

67 Per la descrizione del manoscritto, cartaceo del sec. XV, ved. Foerster 1903, 234 ; Foerster & Richtsteig 1929, XXIV ; Omont 1883, 72.

68 La dimostrazione della dipendenza diretta del Par. Suppl. gr. 656 dal Par. gr. 3018 sarà trattata in un mio prossimo lavoro.

69 Ved. Foerster 1903, 234.

70 Sulle missioni in Oriente di Minoïde Mynas, ved. Omont 1916 ; Dain 1957.

71 Ved. supra, n. 43.

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Pour citer cet article

Référence papier

Paola D’Alessio, « Aspetti della tradizione manoscritta di Coricio di Gaza (IV) »Kentron, 32 | 2016, 199-212.

Référence électronique

Paola D’Alessio, « Aspetti della tradizione manoscritta di Coricio di Gaza (IV) »Kentron [En ligne], 32 | 2016, mis en ligne le 10 mai 2017, consulté le 22 janvier 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/kentron/900 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/kentron.900

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Auteur

Paola D’Alessio

EA 4276 L’AMo, Université de Nantes

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