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58 | 2015
architettura

a cura di Elisabetta Di Stefano e Francesco Vitale

L’architettura fin dalle origini è stata un’arte ancipite tra utile e bello. Nel corso del tempo tale declinazione si è variamente alternata, approdando da un lato alle derivazioni funzionaliste, propugnate in varia misura dai teorici del Movimento Moderno, dall’altro, in casi estremi, a quelle forme di architettura/scultura in cui la destinazione d’uso si annulla nell’esperienza estetica. Qual è il significato della dialettica utile/bello nella cultura architettonica contemporanea? La dimensione estetico-artistica rappresenta ancora una chiave per comprendere l’orizzonte di possibilità dell’architettura o si risolve nella legittimazione di un’architettura auto-referenziale, ordinata a valori puramente commerciali?

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