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32 | 2006
semantica e ontologia

In un tentativo di autodifesa che all’epoca apparve ai più come disperato, Bill Clinton ebbe a dire che l’esistenza o meno del suo affaire con Monica Lewinsky dipendeva da quale significato si sarebbe dovuto attibuire alla semplice parole «è». Che il legame tra le parole e la realtà non sia esattamente quello immaginato (o, meglio, sperato) da Clinton dovrebbe essere evidente a tutti: sappiamo con ragionevole certezza che l’esistenza di un gran numero di cose non dipende dal significato che attribuiamo ai termini del nostro linguaggio o dalle cose che diciamo. Ma, dall’altro canto, abbiamo per questo un’immagine chiara di quale sia il rapporto tra linguaggio e realtà?

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