Jean-Luc Marion, Dialogo con l’amore
Jean-Luc Marion, Dialogo con l’amore, a c. di Ugo Perone, Torino, Rosenberg & Sellier, 2007
Testo integrale
1Con il titolo Dialogo con l’amore sono pubblicate le cinque lezioni e la conferenza pubblica che Jean-Luc Marion ha tenuto a Torino nel Novembre 2006 in occasione del primo ciclo seminariale della Scuola di Alta Formazione Filosofica.
2Jean-Luc Marion, professore di Filosofia alla Sorbona di Parigi, ha offerto nell’arco degli ultimi trent’anni contributi originali e spesso controversi nel campo della ricerca teologica e filosofica. Egli si situa lungo quella linea di pensiero inaugurata da Heidegger volta a mettere in discussione la cosiddetta tradizione metafisica e a cercarne un possibile superamento; ma, a differenza di quanto Heidegger stesso e molti suoi seguaci avrebbero creduto, secondo Marion la metafisica non inizia con i greci, con Platone e Aristotele, bensì nell’età moderna ed è legata in modo paradigmatico al nome di Descartes. Nel pensiero di quest’ultimo sono ravvisabili due forme di ciò che Heidegger chiamò “ontoteologia”: l’una legata all’ego come fondamento delle cose in quanto oggetti, dunque quali “enti”; l’altra relativa a Dio considerato come causa di tutto e di ogni cosa: causa sui.
3Entrambe queste forme di ontoteologia sono “finite”, sono cioè legate irrimediabilmente a una prospettiva “umana, troppo umana” (non a caso, Marion polemizza piuttosto aspramente con l’umanesimo, fino ad assumere toni a dir poco sarcastici nei confronti di chi, come Sartre, ha tentato di dare un senso a tale tentativo di impegno esistenziale).
4Una via di uscita da questa sorta di hybris del finito è offerta, secondo Marion, dalla fenomenologia, la quale non pretende di “fondare” i fenomeni, bensì si limita a lasciarli emergere tramite le dovute “riduzioni”. La fenomenologia, come la metafisica, è una pratica propria a quell’ente finito che è l’uomo, ma essa non pretende di porre l’ego a fondamento di quanto accade, né si arroga il diritto di decidere che Dio ne è la causa suprema (solo Dio stesso può decidere se essere causa o meno), bensì permette di giungere a “dati” che, sebbene infondati, restano irrefutabili. Non sorprende, dunque, che Marion individui nel dono (le don) il dato (le donnée) più puro che si possa mai d(on)are (donner). Al di là del calembour, ciò che Marion in sostanza propone è l’abbandono di ogni certezza metafisica o, per meglio dire, l’invito a non badarle troppo e a imparare piuttosto ad accogliere la vita come un dono senza ragione, quantomeno senza ragione umana, finita. Il dono della vita sarebbe la prova di un amore infinito che non può essere compreso con i parametri angusti del finito, ma a cui si può accedere mediante quella che Marion chiama “riduzione erotica”: questa sostituisce alla domanda relativa alla certezza di esistere quella riguardante la “sicurezza” di essere amato. Solo così l’uomo riuscirebbe a scoprirsi effettivo soggetto “in carne e ossa”, dunque principio di libero arbitrio oltre ogni possibile “riduzione epistemica” che lo considerasse come un mero oggetto. La sua libertà si manifesterebbe al massimo grado come amore, in un infinito, incessante e inesauribile tentativo di emulare quell’amore che gli ha donato la vita e l’ha assicurato contro un’inane esistenza.
5Il pregio maggiore di questa pubblicazione consiste nell’essere riuscita a presentare, in uno spazio piuttosto ridotto, il pensiero di Marion in modo vivido ed efficace, permettendo al lettore di osservarne l’articolarsi in actu e di metterne meglio a fuoco tanto i vizi quanto le virtù; utile strumento sia per chi già conosce l’impresa filosofico-teologica di Marion, poiché grazie a questo volume può meglio cogliere il senso e lo sfondo di alcuni suoi “tornanti concettuali”, sia per chi ancora non vi si è confrontato, o lo ha fatto solo in parte, poiché potrà giovarsi di una visione d’insieme degli interessi, dei problemi e delle soluzioni cui il pensiero di Marion può condurre.
Per citare questo articolo
Notizia bibliografica
Andrea Altobrando, «Jean-Luc Marion, Dialogo con l’amore», Rivista di estetica, 42 | 2009, 207-208.
Notizia bibliografica digitale
Andrea Altobrando, «Jean-Luc Marion, Dialogo con l’amore», Rivista di estetica [Online], 42 | 2009, online dal 30 novembre 2015, consultato il 05 octobre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/estetica/1842; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/estetica.1842
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