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41 | 2009
convenzioni

a cura di Elena Casetta e Achille C. Varzi

«Molto approssimativamente, la nota dominante della convenzionalità è una certa indifferenza: per quanto ci riguarda, la sillaba ‘sì’ avrebbe potuto significare ‘no’, la luce rossa avrebbe potuto significare ‘avanti’, e le cravatte nere avrebbero potuto esser considerate meno formali di quelle di fantasia». Con queste parole, W.V.O. Quine introduceva la tesi di dottorato del suo allievo David Lewis, che nel 1969 viene pubblicata con il titolo Convention. A Philosophical Study e che diventerà il testo di riferimento per la maggior parte della riflessione successiva sul tema delle convenzioni. Un tema importante, spesso sottostimato, le cui ramificazioni si estendono in quasi tutti i settori della nostra riflessione filosofica sul mondo e sulle immagini che ce ne facciamo.

Il presente numero della Rivista di Estetica costituisce il primo lavoro, in lingua italiana, interamente dedicato a questo tema. Nell’esaminare a fondo il ruolo e la natura delle convenzioni, i testi qui raccolti offrono un contributo la cui rilevanza si estende oltre i casi specifici esaminati e va a toccare dibattiti di ampio respiro che attraversano l’intera storia della filosofia: dalla distinzione naturale/artificiale ai fondamenti della matematica e della comunicazione linguistica sino al dibattito sul realismo che tanto ha scosso la metafisica e la filosofia della scienza contemporanea.
 

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