52 | 2013
aura
A partire dalle riflessioni di Walter Benjamin si pone la questione se sia ancora possibile parlare di “opere d’arte” o se nell’epoca delle immagini tecnicamente riproducibili l’arte sia qualcosa di irrimediabilmente “passato”, priva ormai di un suo autentico compito. La posta in gioco è la funzione “critica” dell’arte come manifestazione di un’irriducibile alterità in un mondo globalizzato che tende a trasformare ogni prodotto in merce scambiabile e sostituibile e dove sempre più prevalgono le istanze idolatriche e simulacrali. La riproducibilità tecnica mette così in luce un problema forse ancora più radicale: la trasformazione dell’esperienza percettiva. Domandarsi, allora, se sia ancora possibile parlare di “aura” significa non solo chiedersi quale sia lo status dell’arte oggi, ma significa anche e soprattutto ripensare l’orizzonte di un’esperienza estetica.
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aura
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Aura, sguardo e intersoggettività [Testo integrale]
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Peregrinazioni dell’aura: Tre forme di vita postuma [Testo integrale]
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Lo slittamento dell’aura nell’arte contemporanea [Testo integrale]
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Aura ex machina [Testo integrale]
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Possibilità dell’aura tra arte e musica. Appunti su Benjamin e Adorno [Testo integrale]
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L'esperienza estetica al supermarket dell’aura [Testo integrale]
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Opera d’aura [Testo integrale]
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Aura, simbolo e metafisica dei corpi [Testo integrale]
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Nimbus. Nota sulla questione dell’«aura» in Ludwig Klages [Testo integrale]
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Sindrome cinese. Benjamin e la soglia auratica dell’immagine [Testo integrale]
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Dall’hic et nunc all’ubique et semper? [Testo integrale]
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Aura o Non aura: l’opera d’arte tra choc ed emozioni [Testo integrale]
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Aura e libero gioco [Testo integrale]
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La questione dell’aura tra Benjamin e Adorno [Testo integrale]
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varia
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Ripensando l’Arte e lo scetticismo postmoderno dopo Documenta 13 [Testo integrale]
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recensioni
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Stefano Velotti, La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare [Testo integrale]
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