Navigazione – Mappa del sito

HomeNumeriN° 13, 1IV. RecensioniCesare Vetter, Marco Marin, La fe...

IV. Recensioni
14

Cesare Vetter, Marco Marin, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese

Luca Zuccolo
Notizia bibliografica:

Cesare Vetter, Marco Marin, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, Tomo II, Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2013, 731 pp.

Testo integrale

Cesare VETTER, Marco MARIN, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, Tomo II, Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2013, 731 pp.Visualizza l'immagine
Credits: Cesare VETTER, Marco MARIN, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, Tomo II, Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2013, 731 pp.

1Lessicologia e lessicometria sono due delle parole chiave più appropriate che si possono utilizzare per indicizzare il dettagliato lavoro sui lessemi della Rivoluzione Francese di Cesare Vetter e di Marco Marin.

  • 1 VETTER, Cesare, Il dispotismo della Libertà. Dittatura e rivoluzione dell’Illuminismo al 1848, Mila (...)

2Cesare Vetter, docente di Storia della Francia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e autore del saggio Il dispotismo della Libertà. Dittatura e rivoluzione dall’Illuminismo al 18481 e Marco Marin, giovane dottore di ricerca in storia contemporanea presso il SUM – Istituto Italiano di Scienze Umane – hanno presentato, con la collaborazione di Elisabetta Gon, esperta di tecniche di analisi del discorso e collaboratrice di Cesare Vetter, un nuovo e interessante strumento di analisi storiografica.

  • 2 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della ri (...)

3Questo secondo volume de La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, seguito del primo tomo, edito a Trieste nel 20052, si propone come un degno complemento del lavoro precedente e come un approfondimento e un ampliamento del corpus fino ad ora studiato dai due studiosi italiani. Filo conduttore dell’opera è consentire al lettore:

  • 3 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della ri (...)

di testare attraverso evidenze lessicologiche e lessicometriche i più recenti e importanti dibattiti sulle questioni attinenti alla Rivoluzione Francese3.

  • 4 È già prevista l’uscita di un terzo tomo a completamento dei due precedenti.
  • 5 GENET, Jean-Philippe, «Histoire, Informatique, Mesure» in Histoire & Mesure, 1, 1/1986, pp. 7-18.

4La novità di questa ricerca, come già era evidente nel primo tomo4, è soprattutto legata alla metodologia e agli strumenti informatici di ricerca usati per interrogare il tema ampiamente studiato della Rivoluzione francese. Sebbene le fonti siano, se così si può dire, dei documenti di tipo classico, molto innovativo e di notevole interesse è l’approccio con cui sono trattati e studiati questi documenti, che permette di costituire una nuova tipologia di fonti, quelle che Jean-Philippe Genet chiama metafonti5. Essi, infatti, non sono solo letti e interpretati, ma vengono anche passati al vaglio di alcuni software al fine di proporne una lettura lessicologica e lessicometrica in grado di evidenziare quali siano state le “parole chiave” utilizzate dai protagonisti della Rivoluzione Francese.

  • 6 Si veda il numero monografico sulla Digital History presentato dalla rivista on-line Diacronie. Stu (...)

5L’utilizzo di software, quali Lexico 3, Concordance, Treetagger e Bruco, e strumenti informatici per lo studio della Storia inserisce questo volume nel più ampio panorama della digital history, una corrente che sta recentemente acquisendo sempre più spessore e dinamicità6. L’uso dei software lessicometrici, infatti, come ricordano gli autori del volume qui presentato, permette allo storico di indagare i documenti da una nuova prospettiva e, quindi, di sviluppare e verificare nuove ipotesi e strutture teoriche in grado di riconsiderare periodi o tematiche storiche molto complesse come la Rivoluzione francese.

6Il volume è aperto dall’introduzione metodologica e storiografica di Vetter, in cui è descritto innanzitutto il corpus di testi esaminato e la sua formazione, e in secondo luogo, è spiegato come le parole indicizzate siano funzionali al dibattito storiografico corrente sulla Rivoluzione francese. La parte metodologica comprende, quindi, una descrizione degli attuali sforzi d’implementazione e digitalizzazione del corpus che, a partire dagli scritti di Robespierre si è arricchito e continua ad arricchirsi di importanti documenti rivoluzionari. La difficoltà maggiore di questo lavoro di digitalizzazione è principalmente, come ricorda più volte lo stesso Vetter, rendere compatibili i testi raccolti con i software di analisi lessicologica. Molte delle digitalizzazioni attualmente disponibili, infatti, non hanno una completa compatibilità con i software utilizzati dagli autori e per questo è stato necessario un lungo lavoro di redazione dei testi in formato .txt al fine di garantirne la fruibilità. Al contrario, la sezione storiografica propone un excursus sugli attuali dibattiti riguardanti la Rivoluzione francese e li mette in rapporto con alcune parole chiave ritenute di estrema rilevanza dagli autori e fulcro dell’analisi lessicologica di questo volume. Tra le principali si ricordino: felicité, bonheur, sans-culottes.

  • 7 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, op. cit., p. 27.

Attraverso il lessico un fatto diventa evento: il lessico dei protagonisti, il lessico della costruzione memoriale, il lessico dell’interpretazione. In questo quadro lo storico deve riuscire a trovare un equilibrio tra il lessico della storia vissuta, il lessico della storia ricordata e il lessico della storia raccontata e tematizzata7.

7Infatti:

  • 8 Ibidem, p. 25.

gli uomini fanno la storia ma non sanno la storia che fanno8.

8Lo studio lessicologico proposto dagli autori, come rileva Vetter, ha consentito di valutare il peso, la frequenza e la contingenza di queste parole all’interno dei discorsi rivoluzionari dell’anno II (1793-1794) permettendo in questo modo di capovolgere alcuni approcci storiografici sulla Rivoluzione.

9In conformità a quanto detto nell’introduzione la prima parte di questo volume, redatta da Elisabetta Gon, presenta i risultati dell’analisi lessicologica e lessicometrica operate su un vasto corpus di opere della Rivoluzione Francese, tra cui quelle di Robespierre, Marat, Saint Just e Hébert.

10Gon descrive innanzitutto la formazione del corpus di testi e la loro progressiva digitalizzazione; in seguito, descrive metodologicamente l’analisi lessicologica che ha operato sui documenti, attraverso software come Concordance, Lexico 3 e Treetagger, spiegando nel dettaglio la tipologia di dati emersi dal suo studio e come questi siano stati raccolti in tabelle e grafici e, conseguentemente, studiati.

11Questa prima parte è stata suddivisa – secondo una logica autoriale – in quattro sezioni, che rappresentano rispettivamente lo studio dei corpus di Robespierre, Marat, Saint Just e Hébert. Questa suddivisione consente una migliore comprensione della diversa occorrenza e del diverso uso che questi autori hanno fatto delle parole indicizzate, comprensione che sarebbe stata sicuramente minore qualora si fosse optato per una suddivisione tematica per lessemi.

12Ogni parte è poi suddivisa in due sezioni. Nella prima è presentata la frequenza assoluta e relativa delle prime 100 parole “piene” di alcuni testi espressivi dei diversi autori; mentre nella seconda parte, quella più interessante e rilevante per i lettori e per gli storici, è proposto un indice dettagliato dei lessemi oggetto d’analisi a cominciare, naturalmente, da Bonheur. Per ogni lessema viene segnalato il numero di occorrenze e la frequenza relativa normalizzata e di seguito vengono riportati tutti i brani in cui quel lessema compare. In questo modo i lettori sono in grado, non solo di ritrovare agevolmente la parola “chiave” in esame, ma anche di contestualizzarla all’interno dell’opera più ampia dei singoli autori e, quindi, del singolo periodo storico.

13La seconda parte del volume, curata da Marco Marin, si concentra su di un corpus di testi differente dal primo, ma non meno importante nell’economia dei discorsi rivoluzionari e sulla Rivoluzione Francese: i Catéchismes révolutionnaires.

14Nella sua introduzione Marin spiega innanzitutto cos’è un catechismo, partendo dalla definizione che né da Luciano Guerci:

  • 9 GUERCI, Luciano, Istruire nelle verità repubblicane. La letteratura politica per il popolo nell’Ita (...)

considero catechismi tanto gli scritti che, quali che siano i procedimenti espositivi, portano il titolo “catechismo”, quanto gli scritti che seguono lo schema per così dire classico del catechismo, cioè lo schema a domande e risposte9.

15In secondo luogo, Marin spiega quali siano stati i criteri che hanno guidato la scelta dei documenti da inserire nel corpus e da digitalizzare. Stabilite queste linee guida, Marin descrive il suo corpus e ne spiega i pregi e i limiti, questi ultimi dovuti soprattutto alla scarsa reperibilità di alcune serie documentarie. Infine, come già fatto nella prima parte da Elisabetta Gon, spiega la sua metodologia di analisi e i software utilizzati. La differenza tra i due approcci si evidenzia principalmente su questo punto: mentre Elisabetta Gon propone un’analisi basata sul concetto di parole “piene” e parole “vuote” – come testimoniano le tabelle relative alla frequenza assoluta e relativa delle prime 100 parole dei testi da lei analizzati – Marin, al contrario – non concordando sulla distinzione di parole “piene” e parole “vuote” e mettendo in discussione lo stesso concetto di parola “piena” – propone un’analisi delle prime 100 parole con significato socio-politico. Quest’approccio consente quindi a Marin di operare un’analisi più mirata del lessico dei catechismi e di riconsiderarli sotto nuovi punti di vista.

16A questa parte introduttiva e metodologica segue – come nella sezione curata da Elisabetta Gon – l’indicizzazione delle occorrenze, cui è fatto seguire anche l’indice delle edizioni utilizzate per la formazione del corpus informatico, che in questo caso differisce da quello generale dei catechismi.

17Il volume termina con una terza parte, co-curata da Marco Marin ed Elisabetta Gon, in cui è analizzato il testo di J. M. Lequinio, Du Bonheur, il più famoso testo sulla felicità del periodo rivoluzionario.

18Dopo una breve introduzione in cui gli autori mettono in luce la figura di Lequinio e contestualizzano storiograficamente il testo, viene proposta una fedele trascrizione dello stesso, a cui fa seguito l’analisi lessicometrica. La tag claude finale dimostra in modo visivo quali siano le parole dominanti nel testo analizzato e come attraverso di esse si possa capire quale fosse la posizione di Lequinio su religione, felicità e patria.

19Il volume è corredato da una serie di tabelle sui rapporti lessicometrici e sulle lessie ricercate che non presentano alcuna occorrenza.

20Questo secondo tomo de La felicità è un’idea nuova in Europa, arricchisce senza dubbio il panorama storiografico non solo della Rivoluzione francese, aprendo nuove prospettive d’indagine, ma arricchisce e fornisce nuove prospettive anche alla ricerca storica in generale grazie alle nuove metodologie e ai nuovi strumenti informatici utilizzati. Unica pecca, se così si può dire, è la disposizione delle note al testo, le quali, sebbene molto utili e complete, trovandosi alla fine dei singoli saggi, risultano di difficile consultazione soprattutto nella versione in pdf scaricabile on-line10.

Torna su

Note

1 VETTER, Cesare, Il dispotismo della Libertà. Dittatura e rivoluzione dell’Illuminismo al 1848, Milano, Franco Angeli, 1993.

2 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, tomo I, Trieste, EUT, 2005.

3 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese, tomo II, Trieste, EUT, 2013, p. 13.

4 È già prevista l’uscita di un terzo tomo a completamento dei due precedenti.

5 GENET, Jean-Philippe, «Histoire, Informatique, Mesure» in Histoire & Mesure, 1, 1/1986, pp. 7-18.

6 Si veda il numero monografico sulla Digital History presentato dalla rivista on-line Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, GRANDI, Elisa, PACI, Deborah, RUIZ, Émilien, (a cura di), «Digital History, La storia nell’era dell’accesso», in Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, 10, 2/2012, URL: <http://www.studistorici.com/dossier/n-10-giugno-2012/> [consultato il 26 febbraio 2013].

7 VETTER, Cesare, MARIN, Marco, op. cit., p. 27.

8 Ibidem, p. 25.

9 GUERCI, Luciano, Istruire nelle verità repubblicane. La letteratura politica per il popolo nell’Italia in rivoluzione (1796-1799), Bologna, Il Mulino, 1999, p. 82, citato in VETTER, Cesare, MARIN, Marco, op. cit., p. 455.

10 Il testo di questo volume si può reperire on-line al seguente indirizzo: URL: <http://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/8286> [consultato il 18 febbraio 2013].

Torna su

Per citare questo articolo

Notizia bibliografica digitale

Luca Zuccolo, «Cesare Vetter, Marco Marin, La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese»Diacronie [Online], N° 13, 1 | 2013, documento 14, online dal 01 avril 2013, consultato il 09 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/789; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/diacronie.789

Torna su

Autore

Luca Zuccolo

Dottorando (PhD student) in Storia Contemporanea presso il SUM (Istituto Italiano di Scienze Umane) di Napoli dove sta sviluppando una ricerca sulla stampa francofona ottomana e la sua rappresentazione dell’Impero d’Oriente. Già dottore magistrale in Storia d’Europa (Bologna, 2008), il suo campo di ricerca si rivolge allo sviluppo della modernità durante l’ultimo secolo dell’Impero Ottomano, al confronto/scontro tra modernità e tradizione in un contesto cosmopolita e allo sviluppo dei movimenti sociali che hanno preparato l’avvento della società turca contemporanea. Luca Zuccolo è il referente di Diacronie per la storia turca e ottomana.

Articoli dello stesso autore

Torna su

Diritti d'autore

CC-BY-NC-ND-4.0

Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tutti agli altri elementi (illustrazioni, allegati importati) la copia non è autorizzata ("Tutti i diritti riservati").

Torna su
Cerca su OpenEdition Search

Sarai reindirizzato su OpenEdition Search