Risposta a “Riflessioni sulla narrazione storica nelle voci di Wikipedia”
Abstract
Quale rapporto si sta costruendo fra le scienze storiche e Wikipedia? Come bisogna porsi di fronte alle voci di Wikipedia che trattano di storia? Quale potrà essere il ruolo della futura “enciclopedia libera” per lo studio e l’insegnamento della storia? A partire dall’analisi di alcune voci di Wikipedia operata dal gruppo di lavoro “Nicoletta Bourbaki”, sei autori animano una tavola rotonda sul rapporto tra l’enciclopedia libera e il mondo della storia.
Termini di indicizzazione
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Credits: by Angelus via Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0)
leggi l’articolo correlato (URL: < http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/5347 >)
1Egregio Dott. Baldo,
2il suo testo “Riflessioni sulla narrazione storica nelle voci di Wikipedia” è sostanzialmente irritante.
3Ci si può girare intorno ma su Wikipedia l’atteggiamento che la comunità si aspetta da chiunque è che prenda una ramazza e cominci a spazzare. Contribuire a Wikipedia non è correggere il compito in classe di uno studente né valutare gli alunni: chiunque quando è su Wikipedia e comincia a contribuire è semplicemente un wikipediano con la ramazza in mano, non una penna rossa.
4Nella sua riflessione lei si pone di fronte a Wikipedia, quasi lei stesso non ne facesse parte. Purtroppo non funziona così: lei è Wikipedia, noi tutti siamo Wikipedia. Per colpa di quel tasto “modifica”, se Wikipedia negli argomenti di suo interesse e di sua specializzazione non è completa, solida e attendibile è un problema non di altri, ma proprio suo e una sua responsabilità. Fermo restando che non è facile modificare questa enciclopedia online che in teoria “anyone can edit”.
- 1 URL: < https://meta.wikimedia.org/wiki/Research:Wikipedia_Primary_School_SSAJRP_programme/Review [ (...)
5Arrivare su Wikipedia con una penna rossa è certamente il modo che fa ottenere a chiunque una pessima accoglienza. In realtà nell’ambito del progetto di ricerca Wikipedia Primary School1 abbiamo coinvolto dei docenti universitari nel revisionare delle voci di Wikipedia sulle quali sono specializzati e ha funzionato molto bene il sistema della penna rossa. Si produce un pdf di una versione di un articolo, lo si invia allo studioso chiedendogli di correggerlo, si fa rilasciare il testo con la licenza libera (Creative Commons attribuzione condividi allo stesso modo, cc by-sa all), lo si carica su Wikimedia Commons, lo si collega alla pagina di discussione dell’articolo relativo magari anche copiandolo e incollandolo, e le correzioni dello studioso saranno prese in considerazione con interesse e senza conflitti. Questo sistema funziona perché mantiene l’autorialità accademica fuori da Wikipedia. La comunità di Wikipedia riconosce gli esperti (l’importanza delle fonti e la rilevanza data a pubblicazioni tradizionali e articoli scientifici che hanno ricevuto una double blind peer review ne sono testimonianza); la comunità di Wikipedia semplicemente non è l’accademia e il suo funzionamento – in modo estremamente legittimo – funziona diversamente.
6Wikipedia è un posto in cui un numero quasi ingestibile di persone arriva con il semplice obiettivo di parlare di sé, di usare il sito come una vetrina o per vandalizzare, distruggere e screditare. Una delle cinque regole che lei definisce vaga dice in realtà una cosa piuttosto precisa: presumi la buona fede. E questo deve valere per tutti: per i wikipediani che sognano contributori che vengono a migliorare gli articoli senza avere l’obiettivo di parlare di sé, della propria azienda, della propria setta o del proprio gruppo musicale; e per gli esperti che devono avere fiducia che magari gli errori su Wikipedia ci sono perché nessuno li ha ancora corretti.
- 2 JENSEN, Richard, «History on the Electronic Frontier: Wikipedia Fights the War of 1812», in The Jou (...)
7In effetti il problema non è che ci siano degli errori su Wikipedia, ma è trovare il modo in cui chi ha la competenza e l’interesse a correggerli riesca ad interagire con la più importante fonte di sapere contemporanea. Perché Wikipedia ha già vinto: con il suoi 500 milioni di lettori in 280 versioni linguistiche è inutile disquisire sulla sua autorialità; quello che bisogna affrontare è come migliorarla non citando noi stessi (con le varie declinazioni del “voi non sapete chi sono io”) né i nostri articoli, ma garantendo che le voci di Wikipedia citino quelli di altri studiosi. E mi permetta di dire che questo stesso suo articolo presenta esattamente lo stesso peccato (tra l’altro non apprezzato nemmeno nel mondo accademico): cita pochissimi altri autori (De Luna; Talia; Filipaz, 2016; Bourbaki, 2016 tra l’altro citata come collaboratrice nell’articolo) e nessuna ricerca internazionale. Il sito http://wikipapers.referata.com offre molto materiale sulle pubblicazioni che analizzano Wikipedia e credo che possa essere utile per arricchire questo articolo fare riferimento alle analisi comparative sulle voci di Wikipedia (particolarmente interessanti rispetto al suo caso le divergenze tra articoli in diverse lingue), sul funzionamento della comunità di Wikipedia e in particolare sulle comunità interessate alla storia e alla storia militare. Consiglio in particolare l’articolo di Richard Jensen del 20122 che è interessante per il coinvolgimento attivo dell’autore stesso rispetto all’articolo che analizza e per la cristallina analisi delle fonti e dell’approccio ai temi, in sintonia con le osservazioni del suo testo.
- 3 URL: < https://outreach.wikimedia.org/wiki/Education > [consultato il 14 marzo 2017].
8Concordo perfettamente che Wikipedia sia un ottimo terreno per attività didattiche basate sull’analisi delle criticità contenute nelle voci ed è già uno strumento ampiamente usato nelle scuola proprio per questo motivo. Non c’è poi come scrivere una voce di Wikipedia per capirne il funzionamento e per diventarne dei lettori molto più coscienti: per questo in moltissimi paesi del mondo gli insegnanti coinvolgono i loro studenti nella redazione di articoli (tra l’altro spesso letti da milioni di persone)3.
9La nostra conoscenza è sempre piena di errori. Un tempo misuravamo i crani degli esseri umani per catalogarli: ci sbagliavamo e ricordarci continuamente che le nostre fonti di conoscenza (anche le più autorevoli) sono fallaci ci fa bene. Il bello di Wikipedia è che sappiamo che può contenere errori, ci permette di correggerli e ognuno di noi ne è responsabile. Si può correggere un pdf e caricarlo su Wikimedia Commons, può scrivere un articolo per commentare una voce, si può diventare un wikipediano: sono diversi i modi per contribuire a migliorare Wikipedia, ma credo che l’obiettivo non sia denunciarne il malfunzionamento e gli errori, ma continuare a trovare il modo per correggerli.
Note
1 URL: < https://meta.wikimedia.org/wiki/Research:Wikipedia_Primary_School_SSAJRP_programme/Review > [consultato il 14 marzo 2017].
2 JENSEN, Richard, «History on the Electronic Frontier: Wikipedia Fights the War of 1812», in The Journal of Military History, 76, 4/2012, pp. 523-556, URL: < http://wikipapers.referata.com/wiki/Military_History_on_the_Electronic_Frontier:_Wikipedia_Fights_the_War_of_1812 > [consultato il 14 marzo 2017]; URL: < http://www.americanhistoryprojects.com/downloads/JMH1812.PDF > [consultato il 15 marzo 2017].
3 URL: < https://outreach.wikimedia.org/wiki/Education > [consultato il 14 marzo 2017].
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Notizia bibliografica digitale
Iolanda Pensa, «Risposta a “Riflessioni sulla narrazione storica nelle voci di Wikipedia”», Diacronie [Online], N° 29, 1 | 2017, documento 9, online dal 29 mars 2017, consultato il 09 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/5430; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/diacronie.5430
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