Philip Cooke, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi
Philip Cooke, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi, Roma, Viella, 2015, 382 pp.
Testo integrale
Credits: Philip COOKE, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi, Roma, Viella, 2015, 382 pp.
- 1 COOKE, Philip, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi, Roma, (...)
«Il passato in Italia conta»1.
1In questa breve asserzione si raddensa l’intero senso del ricco studio interdisciplinare che lo storico inglese Philip Cooke, docente di storia e cultura italiana presso l’Università Strathclyde di Glasgow, ha racchiuso nella sua ultima opera, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura e politica dal dopoguerra ad oggi, la cui edizione originale, pubblicata da Palgrave MacMillan nel 2011 con il titolo The Legacy of Italian Resistance, è stata tradotta e pubblicata in Italia da Viella solo lo scorso anno.
- 2 Ibidem, p. 13.
2L’opera, già vincitrice del Premio Flaiano per l’Italianistica nel 2012 e del Book Prize dell’American Association for Italian Studies nel 2011, si presenta come un lungo percorso attraverso il dibattito politico, le manifestazioni culturali e le espressioni ideologiche del secondo dopoguerra italiano afferenti alla lotta di liberazione. A metà tra l’analisi culturale e l’opera storiografica, lo studio si interroga sulla «stupefacente presenza»2 della Resistenza nella memoria storica del paese e nel dibattito politico del dopoguerra, non mancando di valutarne in maniera tutt’altro che oleografica le ricadute sull’immaginario collettivo, sulla produzione culturale e sull’impostazione ideologica degli ultimi settanta anni.
3Il tomo, strutturato in otto capitoli ordinati cronologicamente che seguono grosso modo le decadi che separano la fine della Seconda Guerra Mondiale dal primo decennio del nuovo millennio, non si presenta, infatti, come l’ennesima storiografia del dopoguerra, ma come un’attenta disamina delle interconnessioni tra la trasmissione della memoria della lotta di liberazione e le successive manifestazioni politiche, culturali e sociali.
4L’approccio interdisciplinare adottato infatti dall’autore, il quale non manca di passare in rassegna film, canzoni, documentari, monumenti e romanzi ispirati alla Resistenza e di corredare l’incedere della disamina con un solido apparato iconografico, pone il lettore in una prospettiva del tutto inedita e innovativa, mettendo sotto la lente d’indagine non solo la storia della Resistenza e quella del dopoguerra come elementi in sé definiti e distinti, ma anche gli strascichi che la memoria dei venti mesi di lotta di liberazione ha avuto sulla produzione ideologica, culturale e sociale del secondo dopoguerra.
- 3 GUNDLE, Stephen, «The civic religion of the Italian Resistance», in Modern Italy, 5, 2/2000, pp. 11 (...)
5Al contempo, però, proprio grazie alla prospettiva che l’analisi di tali produzioni e fenomeni permette al lettore, lo studio disvela come la modalità di produzione della memoria e persino l’approccio degli studiosi al passato resistenziale siano stati dominati dalle contingenze politico-ideologiche e dal contesto culturale durante tutto l’arco dei decenni del dopoguerra, sovente deformati o addirittura riplasmati nei loro connotati a seconda della situazione storica. Se è vero, infatti, che la tradizione resistenziale è «sostanzialmente fatta di simboli, riti, commemorazioni, monumenti, immagini e manufatti culturali»3 come teorizzato da Stephen Gundle, è altrettanto vero che questi non sono stati elementi monolitici e omogenei durante l’arco del dopoguerra, ma fedeli espressioni dei tempi e dei climi politici in cui e da cui venivano prodotti.
6Nella disamina di ciò dunque – ed è questo il vero valore dell’opera – la scrupolosa e attenta analisi condotta da Cooke assurge a utile strumento per lo studio della storia dello scorso secolo: nel riuscire a tracciare un filo rosso percorribile in entrambe le direzioni tra l’influenza che la lotta di liberazione ha avuto nelle contingenze politiche del dopoguerra e le modalità di trasmissione della memoria della Resistenza da esse a loro volta condizionate, sta il vero merito dello storico inglese.
- 4 MICCOLI, Giovanni, NEPPI MODONA, Guido, POMBENI, Paolo (a cura di), La grande cesura. La memoria de (...)
- 5 COOKE, Philip, op. cit., p.149.
7In tal senso, si nota lo sforzo dell’autore di ricostruire i mutevoli e ambivalenti atteggiamenti sviluppati dai principali partiti politici e dalle istituzioni repubblicane nel corso del loro progetto di edificazione o di smantellamento della cultura della Resistenza, posto dall’autore all’inizio di ogni capitolo. Dalla «grande cesura»4 dei primi anni del dopoguerra allo «sdoganamento»5 della Resistenza, avvenuto, secondo l’autore, solo a partire dalla crisi istituzionale relativa all’affare Tambroni nel 1960, dal «revival» della Resistenza dei movimenti di protesta degli anni Sessanta e Settanta, all’opposizione dicotomica tra la stessa e il terrorismo durante gli anni di piombo e dalla ridefinizione del concetto di Resistenza nell’immaginario collettivo avvenuta sotto l’egida del presidente partigiano per antonomasia, Sandro Pertini, alla smitizzazione del movimento di liberazione operata da Bettino Craxi in funzione anticomunista, certosino risulta lo sforzo dello storico inglese di incrinare l’impostazione grossolanamente semplicistica dell’individuazione di connessioni monocausali fra alcune manifestazioni della Resistenza e il dibattito politico contingente.
- 6 Ibidem, p. 335.
8Da questo punto di vista, degno di nota è il tentativo dell’autore di ridiscutere il concetto di «ipoteca comunista»6 sulla memoria della Resistenza che per anni non solo ha egemonizzato l’opinione pubblica riguardo alla lotta di liberazione, ma ha anche rappresentato una delle chiavi di lettura preponderanti degli storici sul tema. È di indubbio valore storico, infatti, l’indagine presente nell’opera delle modalità secondo cui non solo il Partito Comunista Italiano, ma anche gli altri partiti politici – dalla Democrazia Cristiana al Movimento Sociale Italiano prima e da Alleanza Nazionale a Rifondazione Comunista poi – hanno utilizzato e, in taluni casi, persino manipolato l’eredità della Resistenza.
9Un altro elemento di interesse del libro è quello di aver passato in rassegna in maniera rapida e assai scorrevole i vari approcci storiografici con i quali il fenomeno resistenziale è stato riletto nell’arco dei decenni, senza trascurare però dibattiti e problematiche e, anzi, illuminandone le sfaccettature e le interconnessioni.
- 7 BATTAGLIA, Roberto, Storia della Resistenza italiana (8 settembre 1943–25 aprile 1945), Torino, Ein (...)
- 8 A tal proposito, si noti il fiorire di opere storiografiche nel quale si perorava tale lettura. A t (...)
- 9 COOKE, Philip, op. cit., p. 172.
- 10 QUAZZA, Guido, Resistenza e storia d’Italia. Problemi e ipotesi di ricerca, Milano, Feltrinelli, 19 (...)
10A partire dalla grandiosa narrazione teleologica proposta da Roberto Battaglia nel suo Storia della Resistenza italiana7 – nel quale si sosteneva il primato comunista nell’organizzazione del movimento resistenziale8 – passando per le numerose opere successive in cui si proponeva il paradigma della Resistenza come secondo Risorgimento, vera «trave portante dell’edificio della memoria resistenziale»9 insieme al topos dell’unità del movimento resistenziale, fino a giungere alla varietà di problematiche, quali l’estensione del campo cronologico di studio, sollevate da Guido Quazza10, e ai nuovi approcci di genere della storiografia degli anni Settanta, l’autore non manca di analizzare in maniera dialettica tutte le teorie storiografiche della Prima Repubblica, riportandone dibattiti e discussioni.
- 11 PAVONE, Claudio, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza, Torino, Bollati (...)
- 12 COOKE, Philip, op. cit., p. 281.
11Un approfondimento ancora più consistente trovano nell’opera lo stravolgimento dei paradigmi precedenti rappresentato dalla trilineare natura – patriottica, civile e di classe – della lotta resistenziale messa in luce da Claudio Pavone in quella che è diventata la più importante opera storiografica sulla Resistenza, Un guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza11 – opera più «commentata che letta»12, come sottolineato da Cooke – e il tuttora attivo dibattito sulla natura della Resistenza ingenerato da questo libro e dalla spesso tendenziosa lettura da parte della pubblicistica revisionista di destra che, attraverso la semplicistica impressione lasciata dal titolo, sostiene il carattere esclusivamente civile della guerra di liberazione perorandone una continua messa in discussione.
- 13 SANTOMASSIMO, Gianpasquale, La memoria pubblica dell’antifascismo, in LUSSANA, Fiamma, MARRAMAO, Gi (...)
- 14 PAVONE, Claudio, op. cit.
12Lo studio di Cooke fa dunque emergere come nel paese il rapporto tra storiografia e memoria pubblica della Resistenza, intesa come l’«intreccio tra politica e storiografia che è frutto di numerosi tradizioni di impegno civile»13, sia stato spesso stretto e sovente abbia marciato su binari paralleli. Al contempo, però, la lettura del volume delinea come numerosi siano gli esempi della dicotomia esistente tra l’analisi monolitica della Resistenza come fenomeno storico, portata avanti durante lunga parte del dopoguerra dalla quasi totalità degli storici, e la percezione della Resistenza nel comune sentire della società italiana. In tal senso, va notato come il carattere non univoco e lineare del fenomeno resistenziale e, più in generale del coinvolgimento del paese nella Seconda Guerra Mondiale, messo ampiamente in luce da Claudio Pavone14, abbia finito per avere un effetto durevole sulla società del dopoguerra, esercitando un’influenza profonda su società, politica e cultura, tanto da aver preparato il terreno per un massiccio uso pubblico della storia della Resistenza da parte delle varie correnti politiche con l’intento di fornire alle loro attività sostegno ideologico.
- 15 A tal proposito si vedano i contributi di Gianpasquale Santomassimo, tra i quali La memoria pubblic (...)
- 16 A titolo esemplificativo si vedano i seguenti lavori: BIANCHINI, Andrea, LOLLI, Francesco (a cura d (...)
13Sebbene il corpus di ricerche relative all’interazione fra storia, cultura e uso pubblico della memoria sia imponente e proprio relativamente alla Resistenza in questi ultimi anni abbia goduto di crescenti fervori15, il volume di Cooke risulta uno strumento utile per chi intenda accostarsi sia allo studio della storiografia della lotta di liberazione, sia alla storia culturale del secondo dopoguerra del nostro paese. Pur avendo, infatti, la cultura della Resistenza goduto di attenzioni notevoli da parte degli storici, stimolando varie ricerche sulla produzione cinematografica e letteraria ad essa ispirata16, fino alla pubblicazione di questo volume mancava un tentativo sistematico di collocare quelle manifestazioni culturali nel contesto storico, storiografico, ideologico e politico in cui essere furono partorite.
- 17 COOKE, Philip, op. cit., p. 15.
14Decifrando la «doppia elica»17 costituita dalla politica italiana e dalla cultura della Resistenza, ma al contempo tenendone insieme i filamenti, i quali, a detta dello storico inglese, finiscono per essere componenti strutturali dell’Italia contemporanea, l’opera assolve pienamente agli obiettivi prefissati dall’autore nella premessa, ossia quello di indagare le varie maniere con cui la Resistenza italiana ha influenzato la politica dal 1945 ai giorni nostri e quello di analizzare le modalità secondo cui l’eredità di quella esperienza è stata trasmessa attraverso i «vettori» della cultura e della politica, denotando notevole coerenza interna e lodevole chiarezza delle tesi esposte e sostenute.
Note
1 COOKE, Philip, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi, Roma, Viella, 2015 [Ed. or.: The Legacy of the Italian Resistance, New York, Palgrave Macmillan, 2011], p. 333.
2 Ibidem, p. 13.
3 GUNDLE, Stephen, «The civic religion of the Italian Resistance», in Modern Italy, 5, 2/2000, pp. 113-132, p. 114.
4 MICCOLI, Giovanni, NEPPI MODONA, Guido, POMBENI, Paolo (a cura di), La grande cesura. La memoria della guerra e della resistenza nella vita europea del dopoguerra, Bologna, Il Mulino, 2001.
5 COOKE, Philip, op. cit., p.149.
6 Ibidem, p. 335.
7 BATTAGLIA, Roberto, Storia della Resistenza italiana (8 settembre 1943–25 aprile 1945), Torino, Einaudi, 1953.
8 A tal proposito, si noti il fiorire di opere storiografiche nel quale si perorava tale lettura. A titolo esemplificativo se ne ricordano due, di poco successive all’opera di Battaglia: SECCHIA, Pietro, I comunisti e l’insurrezione: 1943-1945, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1954; LONGO, Luigi, Sulla via dell’insurrezione nazionale, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1954.
9 COOKE, Philip, op. cit., p. 172.
10 QUAZZA, Guido, Resistenza e storia d’Italia. Problemi e ipotesi di ricerca, Milano, Feltrinelli, 1976.
11 PAVONE, Claudio, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza, Torino, Bollati Boringhieri, 1991.
12 COOKE, Philip, op. cit., p. 281.
13 SANTOMASSIMO, Gianpasquale, La memoria pubblica dell’antifascismo, in LUSSANA, Fiamma, MARRAMAO, Giacomo (a cura di), L’Italia repubblicana nella crisi degli anni Settanta, Vol. 2, Culture, nuovi soggetti, identità, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003, p. 137.
14 PAVONE, Claudio, op. cit.
15 A tal proposito si vedano i contributi di Gianpasquale Santomassimo, tra i quali La memoria pubblica della Resistenza, già pocanzi citato, e la raccolta dei suoi scritti, originariamente apparsi sul quotidiano «Il Manifesto». Cfr. SANTOMASSIMO, Gianpasquale, Antifascismo e dintorni, Roma, Manifestolibri, 2004. Fra gli altri studi che si interrogano sulla stessa tematica si segnalano i seguenti: FOCARDI, Filippo, La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Roma-Bari, Laterza, 2005; QUAZZA, Guido, «L’antifascismo nella storia italiana del Novecento», in Italia contemporanea, 178, 1/1990, pp. 5-16; MICCOLI, Giovanni, NEPPI MODONA, Guido, POMBENI, Paolo (a cura di), op. cit.
16 A titolo esemplificativo si vedano i seguenti lavori: BIANCHINI, Andrea, LOLLI, Francesco (a cura di), Letteratura e Resistenza, Bologna, CLUEB, 1997; CRAINZ, Guido, I programmi televisivi sul fascismo e la Resistenza, in COLLOTTI, Enzo (a cura di), Fascismo e antifascismo. Rimozioni, revisioni, negazioni, Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 463-492; FALASCHI, Giovanni, La resistenza armata nella narrativa italiana, Torino, Einaudi, 1976; FALASCHI, Giovanni (a cura di), La letteratura partigiana in Italia 1943-1945, Roma, Editori Riuniti, 1984; CICOGNETTI, Luisa, SERVETTI, Lorenza, SORLIN, Pierre (a cura di), L’immagine della Resistenza in Europa, 1945-1960, Bologna, Il Nove, 1996; VERCELLI, Claudio, «Cinema resistente. Uno sguardo d’insieme sulla raffigurazione della Resistenza dal dopoguerra ad oggi», in Asti contemporanea, 13, 11/2005, pp. 303-388.
17 COOKE, Philip, op. cit., p. 15.
Torna suPer citare questo articolo
Notizia bibliografica digitale
Simeone Del Prete, «Philip Cooke, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi», Diacronie [Online], N° 29, 1 | 2017, documento 15, online dal 29 mars 2017, consultato il 11 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/5049; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/diacronie.5049
Torna suDiritti d'autore
Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tutti agli altri elementi (illustrazioni, allegati importati) la copia non è autorizzata ("Tutti i diritti riservati").
Torna su