Andrea Sacchetti, La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalismo e anarchismo
Andrea SACCHETTI, La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalismo e anarchismo, Firenze, Firenze University Press, 2019, 234 pp.
Testo integrale
Credits: (C) Firenze University Press
- 1 BERNERI, Camillo, Anarchia e società aperta. Scritti editi ed inediti, a cura di Pietro ADAMO, Mila (...)
Art. 1 – L’Italia è una repubblica federale tendente a realizzare il massimo possibile di libertà e di giustizia. I suoi organi amministrativi, politici e giuridici emanano dal popolo, che ne controlla il funzionamento. La Repubblica è il complesso degli organi nazionali, regionali e municipali1.
- 2 Cfr. DE MARIA, Carlo, Camillo Berneri. Tra anarchismo e liberalismo, Milano, Franco Angeli, 2004; C (...)
1È l’incipit di questo libro, articolo uno di un progetto costituzionale, datato 1935, enunciazione laconica che però ci fornisce ratio giuridica e senso politico dell’impianto teorico di chi l’ha concepito: Camillo Berneri (1897-1937), anarchico sui generis, intellettuale antifascista vittima dello stalinismo2.
2L’interesse per la sua figura e il suo pensiero, eretico e complesso, hanno compiuto notevoli passi in avanti. Merito del favorevole contesto indotto dal pervicace innovativo movimento storiografico sviluppatosi in Italia negli ultimi decenni, nonché della contestuale crescita qualitativa degli anarchist studies, anche a livello internazionale. Questo volume (pdf liberamente scaricabile dal sito della Firenze University Press) ne costituisce senz’altro una valida prova e si segnala per originalità dell’impostazione, per chiarezza espositiva e ricchezza documentaria. Il lavoro – cui fra l’altro è stato conferito il Premio tesi di dottorato 2018 all’università di Firenze – si propone di analizzare le ragioni politiche, culturali e strategiche che hanno portato l’anarchico lodigiano a concepire e redigere, nel 1935 da esiliato, un documento denominato «Costituzione della Federazione Italiana Comuni Socialisti».
3Si tratta di un ardito progetto costituzionale che non ha precedenti nella storia del movimento, che conferma la natura pragmatica e duttile del corpus teorico berneriano e che, non a caso, è rimasto a lungo sottotraccia e misconosciuto persino tra gli studiosi specialisti. L’autore ne focalizza gli aspetti salienti individuandone le matrici di pensiero, collocandolo quale esito di un’articolata elaborazione di idee intorno al federalismo libertario e di un percorso, al tempo stesso diacronico e sincronico, caratterizzato da innumerevoli lasciti e contaminazioni mutuate da differenti apporti, non ultimi il concretismo e l’approccio problemista di Gaetano Salvemini, maestro di Berneri in tutti i sensi. Certo si deve tener conto che la maturazione ideologica del nostro protagonista avviene durante la sua breve ma intensa esperienza di vita, che si perfeziona nel suo percorso esistenziale, con l’esilio e la guerra di Spagna, prendendo origine dalla sua formazione culturale in una famiglia dalla forte impronta risorgimentale. La scelta di un’alleanza, strategica per gli anarchici, con l’area liberalsocialista e mazziniana, scelta contestuale a quel progetto di “Costituzione”, non è altro che il risultato complessivo, e finale, di tutti questi fattori. In Francia Berneri era andato ad ingrossare la schiera dei fuoriusciti italiani antifascisti diventando una figura di primo piano nel movimento anarchico internazionale. Interessante il confronto che si stabilisce con Giustizia e Libertà, unico raggruppamento nella sinistra a condividere insieme agli anarchici la necessità di azioni dirette e spettacolari contro il fascismo in Italia. GL dimostra molta disponibilità su questo terreno di comuni iniziative.
- 3 Cfr. CHESSA, Aurelio (a cura di), Convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa (Fr (...)
4Ed è necessario notare come il progetto di costituzione sia presentato in un importante convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa, tenutosi a Sartrouville (Parigi) nell’ottobre 1935, e che nel medesimo contesto si deliberi la strategia delle alleanze sopra citata e l’approntamento degli strumenti organizzativi necessari a intensificare la battaglia antifascista. Berneri risulterà certo molto influente nel determinare gli orientamenti del movimento anarchico italiano, circa la delicata questione delle alleanze a sinistra, a partire dagli anni Trenta. L’accostamento dell’Unione Sovietica alle potenze democratiche induce un certo cambiamento strategico nel sistema delle intese fra le forze politiche. Comunisti e socialisti, certo in ossequio alle nuove direttive di Mosca, firmano nell’estate 1934 un patto d’unità e d’azione. Dal canto suo Giustizia e Libertà stabilisce un’intensa collaborazione con l’Alleanza Socialista Repubblicana. Per quanto concerne la parola d’ordine del «Fronte unico» antifascista gli anarchici la intenderebbero come unione dal basso e, soprattutto, ispirata all’azione diretta popolare fuori da ogni condizionamento autoritario dei partiti politici. Contraria per questioni di principio a qualsiasi entrismo nelle organizzazioni di massa del regime (la cosiddetta «strategia del lavoro legale» lanciata dal PCd’I), la pubblicistica libertaria, orientata più che altro all’impegno nella cospirazione armata, esprime anche un netto rifiuto della proposta unitaria lanciata da riformisti e comunisti «bisognosi di gregge». In quel convegno del 1935 si ratifica una scelta di campo irreversibile per quanto riguarda i possibili compagni di strada. Si tratta di una delimitazione ex post di spazi politici già interdetti. Così, mentre già da tempo si era delineata nel movimento la consapevolezza sulla natura effettiva della Russia sovietica date le notizie sulle repressioni in atto, si rafforza la constatazione della incompatibilità della prassi anarchica con il comunismo bolscevico. Nel contempo si prende invece in esame l’eventualità di una «libera intesa», appunto, con sindacalisti, GL, repubblicani, e con la dissidenza di sinistra in genere. Sono scelte, queste, che rimarranno vigenti anche per il successivo decennio. Il rapporto con i giellisti non sarà tuttavia privo di qualche asprezza e di diffidenze mentre si paventano pericoli d’annessione. Propensi alla più stretta collaborazione antifascista, Berneri e compagni intendono però mantenere integro il corpus teorico dell’anarchismo, insieme alla loro identità. Nessuno s’illuda insomma; mai avrebbero svolto «la parte che il rosmarino fa nell’arrosto». Allo stesso modo con i repubblicani di sinistra, specie con i giovani, si cercano occasioni per fattive convergenze che superino gli antichi ostacoli posti dalla teologia mazziniana e dalle influenze massoniche nel PRI, richiamando piuttosto la tradizione sociale e popolare del repubblicanesimo italiano. È così che le forze politiche «strategicamente affini» sono valutate in base all’antitesi «tra comunismo dispotico centralizzatore o socialismo federalista liberale», non più secondo il vecchio schema primonovecentesco riformisti / rivoluzionari3.
- 4 SACCHETTI, Andrea, La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalism (...)
- 5 BERNERI, Camillo, Anarchia e società aperta, cit.
5La “costituzione” berneriana, risultante contestuale di questo percorso, viene opportunamente passata ai raggi X dall’autore. Che ne racconta innanzitutto le curiose vicissitudini. Prima custodita «in gran segreto»4 dalla vedova Giovanna Caleffi, morta nel 1962, e poi da Aurelio Chessa, curatore dell’Archivio Berneri, pubblicata infine da Pietro Adamo nel 20015. Le ragioni della tardiva divulgazione sono da una parte, con tutta evidenza, frutto dei tempi (parliamo dell’ultimo scorcio di Novecento), del comprensibile concentrarsi dell’attenzione militante sul tema del martirologio, ma dall’altra anche della scarsa attitudine del vecchio milieu accademico italiano e della tradizionale storiografia sul movimento operaio ad aprire discussioni e confronti su temi così ostici e lontani dai propri orticelli.
6Il volume, risultato di un intenso e lungo lavoro di ricerca, si articola in un saggio introduttivo e in tre corposi capitoli: Il sentimento e l’impegno: la gioventù e la formazione politica di Camillo Berneri; Il federalismo per realizzare l’avvenire anarchico: la maturazione del pensiero politico di Camillo Berneri; L’esilio senza requie e la costituente libertaria.
7Di notevole caratura la bibliografia in appendice, che tiene conto degli “incroci” tra le differenti culture politiche che afferiscono alla riflessione revisionista berneriana. Tra le fonti compulsate a fondo emerge l’importanza e la centralità dell’Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa di Reggio Emilia.
- 6 SACCHETTI, Andrea, La costituente libertaria, cit., pp. 16-17.
L’anarchico lodigiano, come già il suo professore [Salvemini] prima di lui, svolge una battaglia per abbandonare l’attaccamento a formule ed astrattezze ideologiche e per avviare lo studio dei problemi sociali, economici e politici attraverso cui elaborare soluzioni concrete e praticabili, privilegiando la tattica degli obiettivi minimi rispetto alla presa di veder realizzare immediatamente le proprie aspettative massime. Questo atteggiamento intellettuale viene riletto da Berneri in chiave rivoluzionaria e agitato con coerenza all’interno del movimento anarchico6.
8Il progetto per l’Italia di Berneri sarà bruscamente interrotto a Barcellona nelle tragiche giornate del maggio 1937.
- 7 Ibidem, p. 206.
L’esperienza spagnola forse avrebbe offerto a Berneri nuove e numerose suggestioni, probabilmente lo avrebbe portato a sviluppare ulteriormente le sue idee federaliste e comunaliste libertarie alla luce di quello che è stato con ogni probabilità il frangente rivoluzionario in cui il movimento anarchico è riuscito a tradurre maggiormente in pratica i propri postulati cardinali7.
Note
1 BERNERI, Camillo, Anarchia e società aperta. Scritti editi ed inediti, a cura di Pietro ADAMO, Milano, M&B Publishing, 2001, p. 207.
2 Cfr. DE MARIA, Carlo, Camillo Berneri. Tra anarchismo e liberalismo, Milano, Franco Angeli, 2004; Camillo Berneri, singolare/plurale. Atti della giornata di studi, Reggio Emilia, 28 maggio 2005, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi e Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa, 2007; D’ERRICO, Stefano, Anarchismo e politica. Nel problemismo e nella critica dell’anarchismo del ventesimo secolo, il “programma minimo” dei libertari del terzo millennio. Rilettura antologica e biografica di Camillo Berneri, Milano, Mimesis, 2007; BERTI, Giampietro, SACCHETTI, Giorgio (a cura di), Un libertario in Europa. Camillo Berneri: fra totalitarismi e democrazia. Atti del convegno di studi storici, Arezzo, 5 maggio 2007, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi e Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa, 2010; STRAMBI, Claudio, L’inquieta attitudine: Camillo Berneri e la vicenda politica dell’anarchismo in Italia, 2 voll., Pisa, edizioni Kronstadt, 2015-2017; PECHAR, Saverio Werther, Il caso Berneri. Antifascisti italiani nella Spagna rivoluzionaria (1936-1937), Roma, ANPPIA, 2017.
3 Cfr. CHESSA, Aurelio (a cura di), Convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa (Francia-Belgio-Svizzera), Parigi / ottobre 1935, Pistoia, Archivio Famiglia Berneri, 1980; SACCHETTI, Giorgio, Compagni di strada. Gli anarchici italiani e la questione delle alleanze (1914-1944), in ANTONELLI, Tiziano et al., L’Unione Anarchica Italiana. Tra rivoluzione europea e reazione fascista, Milano, Zero in condotta, 2006, pp. 111-126.
4 SACCHETTI, Andrea, La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalismo e anarchismo, Firenze, Firenze University Press, 2019, p. 11.
5 BERNERI, Camillo, Anarchia e società aperta, cit.
6 SACCHETTI, Andrea, La costituente libertaria, cit., pp. 16-17.
7 Ibidem, p. 206.
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Notizia bibliografica digitale
Giorgio Sacchetti, «Andrea Sacchetti, La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalismo e anarchismo», Diacronie [Online], N° 44, 4 | 2020, documento 19, online dal 29 décembre 2020, consultato il 09 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/15462; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/12fgw
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