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II. Recensioni
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João Fábio Bertonha, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la guerra d’Etiopia (1935-1936)

Deborah Paci
Notizia bibliografica:

João Fábio Bertonha, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la guerra d’Etiopia (1935-1936), Milano, Unicopli, 2018, 330 pp.

Testo integrale

João Fábio BERTONHA, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la guerra d’Etiopia (1935-1936), Milano, Unicopli, 2018, 330 pp.Visualizza l'immagine
Credits: João Fábio BERTONHA, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la guerra d’Etiopia (1935-1936), Milano, Unicopli, 2018, 330 pp.
  • 1 BERTONHA, João Fábio, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la Guerra d’Etiopia (1935-1936), (...)
  • 2 ID., Fascismo e antifascismo italianos: ensaios, Caxias do Sul, Editora da Universidade de Caxias d (...)
  • 3 ID., Italianos e austro-húngaros no Brasil: nacionalismos e identidades, Caxias do Sul, Editora da (...)

1Perché studiare un argomento come la Legione Parini? Come sottolinea João Fábio Bertonha – autore di La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la Guerra d’Etiopia (1935-1936)1 e già navigato studioso nel campo degli studi sul fascismo2 e sulle comunità italiane all’estero3 – nelle conclusioni

  • 4 ID., La Legione Parini, cit., pp. 291-292.

Le poche analisi esistenti sulla Legione Parini tendono a risaltare il suo valore militare quasi nullo ed a classificarla come qualcosa tra il ridicolo ed il patetico, un raggruppamento di fanatici e squalificati che andarono in Etiopia senza alcun obiettivo e da lì partirono senza alcun risultato. […] Anche dal punto di vista politico, i risultati non corrisposero all’enorme investimento di tempo, lavoro e denaro. […]. La legione non fu però, unicamente un fallimento. Fu un capitolo importante, nel lungo libro scritto dal fascismo nel suo tentativo di rinforzare i vincoli degli italiani e dei loro figli emigrati con l’Italia. Il semplice fatto di portare in Italia, attraversando l’Atlantico e il Mediterraneo, migliaia di uomini dalle più remote comunità italiane è di per sé un atto impressionante. Il fascismo non avrebbe ottenuto questo risultato, però, se il suo messaggio non avesse avuto alcun eco nelle comunità emigrate. La Legione è un simbolo ed un indizio del fatto che questa eco forse sia stata superiore a quella che immaginiamo oggi4.

  • 5 Ibidem, p. 15.
  • 6 DEL BOCA, Angelo, La conquista dell’impero, 2 voll., Roma – Bari, Laterza, 1979; ID., La caduta del (...)
  • 7 BERTONHA, João Fábio, La Legione Parini, cit., pp. 27-51.
  • 8 Ibidem, pp. 53-83.
  • 9 Ibidem, pp. 19-20.

2La legione Parini, come sottolinea l’autore nell’introduzione5, è un soggetto sovente menzionato e citato, ma mai indagato fino in fondo, con la sola eccezione dei lavori di Angelo Del Boca6. Anche per questa mancanza a Bertonha è stato necessario ricostruire la storia fattuale della legione e la biografia di Piero Parini, compito svolto nei capitoli I7 e II8. L’autore consacra il primo a fornire un quadro d’insieme della divisione Tevere, unità nelle cui fila venne inserita la Legione Parini. Il secondo rappresenta invece un coraggioso e dettagliato tentativo di ricostruire la vicenda umana e politica di Pietro Parini; una sfida di fronte alla quale Bertonha rivela tutto il suo disappunto per non aver potuto visionare le carte di quello che fu il fautore della Legione9, eventualità che avrebbe prodotto tutto un altro orientamento alla sua ricerca. La precisione e il dettaglio della ricerca giungono comunque a ricostruire anche la storia dei rapporti “oscuri” (corruzione, malversazioni, …) di Parini e le protezioni su cui poté contare. Un personaggio, il suo, per come viene tratteggiato da Bertonha prototipico e atipico al contempo:

  • 10 Ibidem, pp.78-79.

Parini fu un gerarca di livello medio, essendo riuscito a rimanere nella struttura del PNF, tra alti e bassi, [per più di] vent’anni […] rimanendo fedele a Mussolini fino alla fine. Fu anche un gerarca tipico, perché mescolava la fede negli ideali fascisti con l’opportunismo e la difesa dei suoi interessi personali. Ma soprattutto fu un esempio tipico di diplomatico italiano nell’epoca del fascismo, per il quale l’imperialismo era la ragion d’essere della politica estera italiana. Tale imperialismo poteva avere vari aspetti, si andava dalla maniera indiretta (come la mobilitazione degli emigrati, della cultura e dei vincoli ideologici come un fattore di potenza italiana) fino alla semplice conquista militare [a seconda] delle convenienze10.

  • 11 Ibidem, p. 123.

3Successivamente l’autore entra nel merito della disamina delle vicende delle legioni 221a e 321a, un’operazione resa complessa dalla natura transnazionale dello studio. Questo approccio introduttivo guida il lettore nell’analisi successiva, che viene sviluppata in due direzioni: l’inquadramento dell’esperienza legionaria all’interno del più ampio processo di interrelazione fra gli emigrati italiani e l’Italia fascista e la mitologia e la memoria della Legione Parini. Questo è il tema della seconda parte del volume, dedicata al mondo dell’emigrazione italiana e alla sua mobilitazione da parte del governo italiano. Il quarto capitolo è infatti dedicato a una trattazione integralmente volta a valutare l’impatto generale della guerra «nelle comunità italiane all’estero, comprese le società che le ospitavano»11. In questo contesto la grande esperienza di ricerca e la profonda conoscenza della bibliografia sul tema di Bertonha consentono al lettore di farsi un quadro generale di un tema complesso per via del vasto scenario che viene coinvolto. Pur traendo considerazioni di ordine generale bisogna sempre osservare che

  • 12 Ibidem, p. 140.

Ci furono differenze circostanziali, congiunturali, che dipendevano soprattutto dal paese. In alcuni luoghi la mobilitazione fu intensa e pare aver coinvolto maggiormente gli italiani lì residenti. In altri ebbe luogo, ma in scala minore e con risultati più modesti. La spiegazione di queste differenze deve essere ricercata nella dinamica interna di ogni comunità italiana e nelle sue relazioni con l’Italia e con il paese ospitante12.

  • 13 Ibidem, p. 153.

4Spiccano in questa ricostruzione alcuni documenti preziosi e particolarmente utili per comprendere il consenso di cui godeva il regime fascista presso una parte delle comunità italiane all’estero, come l’elenco delle fedi in acciaio da spedire nei consolati in giro per il mondo13: queste avrebbero dovuto sostituire le fedi in oro donate dai “sostenitori della patria”. Un buon modo, suggerisce Bertonha, per valutare, incrociando questo dato con quello della consistenza delle comunità italiane all’estero, per ricavare un tasso di mobilitazione degli italiani all’estero.

5Il capitolo successivo approfondisce, invece, i legami delle comunità con la Legione Parini focalizzandosi su alcuni casi particolarmente interessanti. In questo caso l’autore si perita di sottolineare come a differenti contesti corrispondevano diverse situazioni (economiche, pratiche e sociali) che facilitavano o rendevano più difficoltosa l’adesione alla legione.

  • 14 Ibidem, p. 235.

6La terza sezione rappresenta un esercizio di confronto fra il profilo sociologico del legionario emerso dalle ricerche dell’autore e la figura costruita dalla propaganda del regime mussoliniano. Il sesto capitolo è un’analisi sociologica e antropologica dei volontari. Bertonha restituisce così alcune “tipologie” di volontari. Per molti di loro bisogna prendere in considerazione la possibilità offerta agli emigranti attraverso l’avventura coloniale: «[…] gli italiani all’estero erano sempre più identificati come “Pionieri dell’Impero” e venivano menzionate le attività della Commissione Nazionale per il rimpatrio degli italiani all’estero»14. Da ultimo l’autore si sofferma sulla dimensione simbolica, riuscendo a offrire al lettore una serie di piccoli ritratti “locali” che tuttavia restituiscono una dimensione generale del fenomeno dell’adesione alla Legione Parini. Ad esempio, trattando del “rientro” dei volontari, Bertonha sottolinea le finalità esplicite del regime mussoliniano:

  • 15 Ibidem, p. 250.

Dopo l’arrivo nelle loro città d’origine, i volontari ricevono un riconoscimento nel cerimoniale fascista e questo rifletteva, oltre l’entusiasmo sincero di molte comunità, raccomandazioni precise di Piero Parini e del Ministero degli Affari Esteri, che volevano garantire il massimo risultato possibile, in termini propagandistici, dell’esperienza della Legione15.

7Il tema è, per eccellenza, transnazionale e l’autore lo adotta come un vero e proprio approccio che persegue coerentemente nell’arco dell’intero volume. Una particolare attenzione viene dedicata al tema delle fonti che:

  • 16 Ibidem, p. 19.

riflettono questo multiplo sguardo di fronte all’oggetto. Le fonti centrali sono state gli archivi militari e diplomatici italiani, in cui sono disponibili numerosi documenti sull’esperienza militare della legione e sulla storia sociale dei volontari […] fuori dall’Italia, la principale fonte d’informazione utilizzata sono stati i giornali delle comunità italiane, su cui ho realizzato un’intensa ricerca, specialmente in Argentina, in Brasile, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Anche la bibliografia italiana, così come quella internazionale, è stata molto utile, permettendo di situare l’oggetto e, molte volte, di avere accesso indiretto ad altri documenti e fonti16.

  • 17 Ibidem, p. 295.

8La legione Parini, come ricorda l’autore nelle conclusioni, dimostra «[…] quanto fossero importanti gli italiani residenti all’estero nella storia del fascismo e dell’Italia e quanto la storia italiana non fosse ristretta (e, probabilmente, ancora non lo è) alle frontiere italiane, ma fosse diffusa, grazie ai suoi emigrati, per buona parte del mondo»17.

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Note

1 BERTONHA, João Fábio, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la Guerra d’Etiopia (1935-1936), Milano, Unicopli, 2018.

2 ID., Fascismo e antifascismo italianos: ensaios, Caxias do Sul, Editora da Universidade de Caxias do Sul, 2017; ID., O fascismo e os imigrantes italianos no Brasil, Porto Alegre, Editora da Pontíficia Universidade Católica do Rio Grande do Sul, 2017; ID., Fascismo, antifascismo e gli italiani all’estero. Bibliografia orientativa (1922-2015), Viterbo, Sette Città, 2015.

3 ID., Italianos e austro-húngaros no Brasil: nacionalismos e identidades, Caxias do Sul, Editora da Universidade de Caxias do Sul, 2018; ID., Os Italianos, São Paulo, Contexto, 2005; ID., A Imigração Italiana no Brasil, São Paulo, Saraiva, 2004; ID., Sob a sombra de Mussolini: os italianos de São Paulo e a luta contra o fascismo, 1919-1943, São Paulo, AnnaBlume, 1999.

4 ID., La Legione Parini, cit., pp. 291-292.

5 Ibidem, p. 15.

6 DEL BOCA, Angelo, La conquista dell’impero, 2 voll., Roma – Bari, Laterza, 1979; ID., La caduta dell’impero, Roma – Bari, Laterza, 1982.

7 BERTONHA, João Fábio, La Legione Parini, cit., pp. 27-51.

8 Ibidem, pp. 53-83.

9 Ibidem, pp. 19-20.

10 Ibidem, pp.78-79.

11 Ibidem, p. 123.

12 Ibidem, p. 140.

13 Ibidem, p. 153.

14 Ibidem, p. 235.

15 Ibidem, p. 250.

16 Ibidem, p. 19.

17 Ibidem, p. 295.

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Notizia bibliografica digitale

Deborah Paci, «João Fábio Bertonha, La Legione Parini. Gli italiani all’estero e la guerra d’Etiopia (1935-1936)»Diacronie [Online], N° 38, 2 | 2019, documento 11, online dal 19 juillet 2019, consultato il 10 décembre 2024. URL: http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/diacronie/11623; DOI: https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/diacronie.11623

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Autore

Deborah Paci

Deborah Paci nel 2006 ha conseguito la Laurea triennale in «Storia contemporanea» presso l’Università di Bologna; nel 2008 ha ottenuto un doppio titolo di Laurea Specialistica in «Storia d’Europa» e di Master 2 «Histoire et civilisations comparées» presso l’Università di Bologna e l’Université Paris VII – Denis Diderot. Tra il 2009 e il 2011 è stata borsista presso l’Ecole Française de Rome e visiting student presso l’University of Malta. Nel 2013 ha conseguito un dottorato di ricerca in cotutela in «Scienze storiche» presso l’Università di Padova e in «Histoire» presso l’Université de Nice SophiaAntipolis, svolgendo una ricerca sull’irredentismo fascista in Corsica e a Malta negli anni tra le due guerre. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia dove sta conducendo uno studio sulle politiche identitarie e sull’immaginario insulare nelle isole del Mediterraneo e del Baltico durante il XX e il XXI secolo. È autrice del libro Corsica fatal, Malta baluardo di romanità. L’irredentismo fascista nel Mare nostrum (1922-1942) (Firenze, Le Monnier, 2015).
URL: < http://www.studistorici.com/progett/autori/#Paci >

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