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AccueilNuméros14AnnexeCronologia degli anni ’80 in Italia

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1980

  • 1 I libri citati nella Bibliografia anni Ottanta. Il caso italiano costituiscono le fonti di questa c (...)

1– 6 gennaio: viene ucciso a Palermo dalla mafia Piersanti Mattarella, presidente della Regione: aveva fatto sapere di voler prendere le distanze dagli interessi della criminalità organizzata.

2– 19 febbraio: il capocolonna delle Brigate rosse, Patrizio Peci, è arrestato a Torino dai nuclei speciali dei carabinieri comandati dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

328 febbraio: il quotidiano la Repubblica pubblica un’intervista di Paolo Guzzanti al Ministro dell’Industria Franco Evangelisti, uomo di fiducia di Giulio Andreotti, sullo scandalo Italcasse. Che ha portato alla luce ingenti e occulte tangenti a partiti e correnti. Fra i finanziatori vi sono due costruttori romani, i fratelli Caltagirone.

– Ministro, Lei ha preso dei soldi dai Caltagirone?
Sì, da Gaetano.
– Quanti soldi?
E chi se lo ricorda, ci conosciamo da vent’anni ed ogni volta che ci vedevamo lui mi diceva «a Fra’, che te serve?»
– Così? Caltagirone tirava fuori e scriveva?
Sì così, e senza nessuna malizia. Chi ci pensava a questi scandali? Chi ci pensava di fare qualcosa di male? Non le pare?

4– 19 marzo: Guido Galli, giudice istruttore, viene ucciso a Milano da Prima Linea. Aveva condotto un’inchiesta sul terrorismo comunista a Milano.

5– 23 marzo: al termine delle partite domenicali del campionato di calcio vengono arrestati numerosi giocatori e alcuni dirigenti importanti. Si tratta del primo grande scandalo che scuote il mondo del pallone: otto partite in dodici giornate del campionato in corso sono state truccate. Il centravanti della Nazionale Paolo Rossi sarà squalificato per 2 anni, tornerà a giocare nella primavera del 1982, in tempo per essere convocato per il campionato del Mondo in Spagna.

6– 28 marzo: su indicazione di Patrizio Peci, il quale è diventato il primo pentito del terrorismo italiano, i nuclei speciali dei carabinieri di Dalla Chiesa fanno irruzione, alle 4 di mattina, nel covo delle Brigate rosse in via Fracchia 12 a Genova. Quattro terroristi vengono uccisi. È la prima azione di questo tipo compiuta dallo Stato italiano. Enrico Deaglio l’ha definita la “prima vera azione di guerra” della storia della Repubblica.

7– 29 aprile: viene arrestato il dirigente di Prima Linea Roberto Sandalo. Anche lui si pente rapidamente e rivela agli inquirenti gran parte dei nomi dell’organizzazione. Tra i quali quello di Marco Donat Cattin, figlio del Ministro democristiano Carlo, che è costretto a dimettersi.

8– 8 maggio: la Fiat annuncia un piano di ristrutturazione industriale che prevede la cassa integrazione a rotazione per 78.000 lavoratori. Iniziano le trattative con i sindacati e il governo.

9– 28 maggio: Marco Barbone e Paolo Morandini, due esponenti di Prima Linea, uccidono a Milano il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi.

10– 27 giugno: l’aereo DC 9-Itavia 870, in volo tra Bologna e Palermo, è abbattuto vicino all’isola di Ustica. A bordo ci sono 77 passeggeri e 4 uomini d’equipaggio. In 32 anni la ricerca della verità si è scontrata contro un muro di gomma. Gli indizi più verosimili portano all’ipotesi che si sia ritrovato, senza volerlo, in mezzo a un’operazione di guerra contro il colonello libico Gheddafi.

11– 2 agosto: alle 10.25 una bomba esplode alla stazione di Bologna uccidendo 86 persone e ferendone più di trecento. Per questo attentato verranno condannati due terroristi di destra, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, i quali hanno sempre rivendicato la loro innocenza. Il contesto interno e internazionale della fine degli anni ’70 è tale da far ritenere che probabilmente dietro questa tragedia vi siano trame più complicate, le quali porterebbero al coinvolgimento dei servizi segreti e della P2 di Licio Gelli. Si tratta di collegamenti non provati dalle indagini giudiziarie, concluse comunque con la condanna in via definitiva di Licio Gelli e del generale del SISMI Pietro Musumeci per il tentativo di depistaggio delle indagini sulla strage.

12– 6 agosto: il procuratore Gaetano Costa, il quale ha appena concluso in solitudine un’inchiesta su sessanta dirigenti di Cosa Nostra (i suoi sostituti procuratori hanno rifiutato di firmare i mandati di cattura), viene ucciso in pieno centro di Palermo da due killer alle dipendenze dei capi mafia Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo.

13– 10 settembre: la Fiat annuncia che il suo piano di ristrutturazione industriale prevede la cassa integrazione per 23.000 lavoratori e il licenziamento per altri 14.469.

14– 26 settembre: il segretario del PCI, Enrico Berlinguer, visita le fabbriche in lotta di Torino. Alla domanda di un operaio su quale sarebbe l’atteggiamento del PCI se le fabbriche fossero occupate, Berlinguer risponde che le forme di lotte devono essere decise dai lavoratori e dai sindacati e non dal PCI. Nel caso in cui fossero scelte delle forme di lotta più dure il Partito comunista non farebbe mancare il sostegno politico e di idee.

15– 27 settembre: cade il governo presieduto dal democristiano Francesco Cossiga, colpito in Parlamento dai franchi tiratori. La Fiat ritira i licenziamenti e propone la cassa integrazione a zero ore per 23 mila lavoratori: nelle liste rese pubbliche risultano esserci i delegati e i lavoratori più impegnati nelle lotte, molte donne, tutti gli inidonei e gli invalidi. I sindacati ritirano lo sciopero generale, ma gli operai reagiscono occupando Mirafiori.

16– 30 settembre: iniziano le emissioni di Canale 5, la rete televisiva di proprietà di Silvio Berlusconi.

17– 14 ottobre: i “capi” e i quadri intermedi della Fiat sono convocati, dalla direzione dell’azienda, a un’assemblea al Teatro Nuovo di Torino. Chiedono la fine dell’occupazione delle fabbriche e danno vita a un corteo che attraversa il centro cittadino, passato alla storia come la marcia dei 40.000 (anche se in realtà non erano più di 20.000). A Roma i dirigenti sindacali decidono di firmare l’accordo alle condizioni proposte dalla Fiat. Nei giorni successivi lo fanno approvare dai lavoratori, in un clima di grande tensione.

18– 23 novembre: terremoto in Irpinia (Campania e Basilicata) che provoca quasi 3.000 morti. Il Presidente della Repubblica, il socialista Sandro Pertini, denuncia il ritardo e la disorganizzazione degli aiuti. Negli anni successivi, i fondi inviati per la ricostruzione saranno utilizzati dal potere politico locale per estendere la propria rete di clientelismo e saranno in gran parte assegnati a delle aziende legate alla camorra.

1981

19– 17 marzo: gli agenti della Guardia di Finanza di Milano perquisiscono 4 indirizzi di Licio Gelli annotati su un’agenda del banchiere Michele Sindona – accusato di bancarotta – sequestrata dalla polizia statunitense: in uno di essi, gli uffici di una fabbrica d’abbigliamento, la Gioie di Castiglion Fibocchi, vengono ritrovati e consegnati ai magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone i documenti riservati della più segreta loggia massonica italiana, detta Propaganda Due, o P2. Ne fanno parte 43 membri del Parlamento (ma nessun esponente dei partiti di opposizione), 120 banchieri e alcuni ministri delle finanze e del Tesoro, 36 alti ufficiali della Guardia di Finanza, i capi dei servizi segreti, il proprietario (insieme all’amministratore delegato e al direttore) del Corriere della Sera, il banchiere Michele Sindona (al centro di uno dei più inquietanti intrecci tra politica, mafia, Vaticano e finanza), il presidente del Banco ambrosiano Roberto Calvi. Ma anche il presentatore televisivo Maurizio Costanzo – l’unico che si pentirà pubblicamente della sua affiliazione alla loggia –, il cantante Claudio Villa e un giovane imprenditore in cerca di finanziamenti, Silvio Berlusconi.

20– 4 aprile: viene arrestato Mario Moretti, il capo delle Brigate rosse. Il criminologo Giovanni Senzani prende il suo posto alla testa dell’organizzazione terroristica.

21– 23 aprile: gli uomini di Salvatore Riina, i corleonesi, uccidono il boss Stefano Bontate. È in corso una guerra all’interno di Cosa Nostra per assicurarsi il controllo dell’organizzazione nei prossimi decenni.

22– 27 aprile: le Brigate rosse sequestrano a Napoli Ciro Cirillo, assessore regionale democristiano, uccidendo due uomini della sua scorta. Il suo partito decide di trattare con i terroristi e lo fa utilizzando la mediazione di Raffaele Cutolo, il capo della Nuova camorra organizzata, detenuto nel carcere di Ascoli Piceno, il quale richiede e ottiene le seguenti condizioni: il trasferimento dei suoi uomini in prigioni da lui scelte, una promessa di liberazione negli anni successivi, tra i tre e sette miliardi da spartire con le Brigate rosse. Queste a loro volta s’impegnano a non rendere pubblici i verbali dell’interrogatorio di Cirillo, ottenendo in cambio una lista di nomi di poliziotti e funzionari dello stato che possono uccidere e che in parte effettivamente uccideranno. Cirillo sarà liberato il 25 luglio e prima di vedere i magistrati incontrerà il capo della Democrazia cristiana napoletana Antonio Gava, grande artefice della trattativa e futuro ministro degli Interni e di Grazia e giustizia. Cutolo e gli imprenditori che hanno contribuito a raccogliere i soldi per il suo rilascio saranno premiati con la partecipazione delle loro aziende alla ricostruzione dell’Irpinia. Quando il giudice Carlo Alemi, nel 1988, riuscirà a ricostruire la vicenda – benché molti dei protagonisti fossero stati nel frattempo uccisi – verrà accusato dal potere politico di tramare contro l’ordine democratico e subirà un’indagine disciplinare. L’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito il caso Cirillo: «una delle pagine più nere dell’esercizio del potere nell’Italia democratica»2.

23– 11 maggio: continua la guerra di mafia. Salvatore Inzerillo è ucciso dai corleonesi. Salvatore Riina si afferma come il capo di Cosa Nostra.

24– 13 maggio: un killer professionista turco Ali Agca spara a Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro. Karol Wojtyla, gravemente ferito, si salverà.

25– 17 maggio: si vota per diversi referendum: la maggioranza degli italiani respingono i due referendum per restringere (proposto da Movimento per la vita) o allargare (promosso dai radicali) i casi in cui è lecito ricorrere all’aborto; vengono respinti anche i referendum che chiedono l’abolizione dell’ergastolo, il cambiamento della regolamentazione del porto d’armi e la modifica delle leggi di emergenza contro il terrorismo.

26– 20 maggio: viene arrestato Roberto Calvi, il presidente della più importante banca privata italiana, il Banco ambrosiano. Viene accusato di esportazione illecita di capitali. Ammetterà finanziamenti illeciti al PSI di Craxi e al PCI, attraverso il quotidiano Paese Sera. Rilasciato su cauzione il 22 luglio Calvi sarà incapace di gestire la bancarotta fraudolenta del suo istituto, in cui sono in gioco interessi economici dello Ior, la banca del Vaticano, della P2 e di Cosa Nostra, che vi ha investito enormi depositi.

27– 10 giugno: a Vermicino, in provincia di Roma, Alfredino Rampi, un bambino di sei anni, cade in un pozzo artesiano profondo 80 metri. La Rai, per la prima volta nella sua storia, decide di trasmettere in diretta la tragedia seguendo a reti unificate i vani tentativi di salvataggio. Nasce la televisione del dolore.

28Lo stesso giorno, le Brigate rosse rapiscono, a San Benedetto del Tronto, Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio. Purtroppo nessuna misura di precauzione è stata presa nei suoi riguardi dopo che il fratello ha iniziato a collaborare con la giustizia. La lettura della sua condanna a morte è filmata dai terroristi e il video viene fatto pervenire alle televisioni. Il corpo di Roberto Peci viene ritrovato il 3 agosto.

29– 28 giugno: nasce il governo presieduto dal repubblicano Giovanni Spadolini. Per la prima volta nella storia della Repubblica l’esecutivo non è guidato da un esponente democristiano. Si tratta di una scelta del Presidente della Repubblica Sandro Pertini dopo lo scandalo della P2 e le resistenze del precedente Presidente del Consiglio, Arnaldo Forlani, a rendere pubblica la lista dei nomi degli affiliati alla loggia di Licio Gelli, tra i quali c’erano quelli di due ministri del suo governo e del suo direttore di gabinetto. Il governo Spadolini è il primo governo fondato sull’alleanza di cinque partiti (DC, PSI, PRI, PLI, PSDI), il cosiddetto pentapartito. Alleanza di governo che durerà sino alla fine degli anni Ottanta, ma che, a causa di un’accesa litigiosità interna, procurerà il succedersi di nove governi.

30– 24 ottobre: 300.000 persone partecipano a Roma alla manifestazione del Movimento per la pace contro la decisione di installare a Comiso, in Sicilia, 112 missili Cruise a testata nucleare.

  • 3 Archivio Rai, video della Tribuna politica di Enrico Berlinguer, 15 dicembre 1981.

31– 15 dicembre: il segretario del PCI, Enrico Berlinguer, in televisione durante una Tribuna Politica dichiara che «la capacità propulsiva, di rinnovamento delle società, o almeno di alcune delle società che si sono create nell’Est europeo, è venuta esaurendosi»3. Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre il generale Jaruzelski, anticipando un intervento già deciso dalle truppe del Patto di Varsavia, aveva proclamato lo stato d’assedio in Polonia e aveva revocato le libertà politiche e sindacali.

1982

32– 31 marzo: si apre a Rimini con un’introduzione del vicesegretario Claudio Martelli la conferenza programmatica del Partito socialista. Il titolo è “governare il cambiamento” e la proposta socialista si fonda sulla definizione di un nuovo rapporto tra meriti e bisogni e su una grande riforma istituzionale. Numerosi e autorevoli studiosi delle diverse scienze sociali forniscono rilevanti contributi per un programma di governo nel segno della modernizzazione.

33– 4 aprile: il segretario regionale del Partito comunista siciliano, Pio La Torre, organizza a Comiso una manifestazione contro il progetto di costruzione della base militare dotata di missili nucleari. La Torre è convinto che saranno le aziende controllate dalla mafia a gestirne la costruzione. Nel 1980, La Torre aveva presentato un’importante proposta di legge per fare finalmente introdurre nel diritto penale italiano la definizione della mafia come «un’associazione a delinquere» e avviare la confisca da parte dello Stato dei beni dei mafiosi.

34– 27 aprile: Roberto Rosoni, vicepresidente del Banco Ambrosiano, dirige l’istituto dopo l’arresto di Roberto Calvi e sta cercando di mettere ordine nei conti della banca. È gravemente ferito, la mattina, all’uscita di casa, da un killer che viene ucciso, a sua volta, da una guardia giurata. Si scopre che il killer è Danilo Abbrucciati, uno dei capi della banda della Magliana, la più potente banda criminale di Roma, strettamente legata con la mafia e con i servizi segreti.

35– 30 aprile: Pio La Torre e il suo amico e autista Rosario Lo Salvo sono uccisi dai killer di Salvatore Riina nel quartiere Zisa di Palermo. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, appena nominato prefetto della città, assiste ai suoi funerali. Prima di lasciare Roma ha incontrato Giulio Andreotti, all’epoca presidente della Commissione esteri della Camera, per informarlo che non avrà riguardi per la sua corrente politica.

36– 6 maggio: Ciriaco De Mita è eletto segretario politico della Democrazia cristiana. De Mita riapre, in parte, il dialogo con i comunisti sul tema delle riforme istituzionali. Ma, soprattutto, annuncia una svolta neoliberista, che ponga fine agli sprechi dell’intervento dello Stato in economia, colpendo anche le degenerazioni clientelistiche dei partiti, soprattutto al Sud. Si tratta di un programma destinato a trovare decise resistenze all’interno del suo stesso partito.

37– 5 giugno: 200.000 persone partecipano a Roma alla marcia per la pace in occasione della visita di Stato del Presidente statunitense Ronald Reagan.

38– 18 giugno: il corpo di Roberto Calvi è trovato a Londra, sotto il ponte dei Frati Neri. Calvi sembra essersi suicidato con una corda al collo. Nel 2007 l’ultimo dei processi sulla sua morte ha stabilito che è stato ucciso. I responsabili non sono mai stati identificati. Il giorno prima, il 17 giugno, il Banco ambrosiano era stato messo in liquidazione.

39– 11 luglio: La nazionale italiana di calcio, a Madrid, sconfigge in finale la Germania dell’Ovest e vince la terza Coppa del Mondo della sua storia. È un successo del tutto inaspettato, in Italia centinaia di migliaia di persone invadono i centri storici delle città sventolando con orgoglio la bandiera nazionale.

40– 3 settembre: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e un agente della scorta vengono uccisi di sera, a Palermo, mentre stanno tornando alla loro abitazione. Il 10 agosto il quotidiano La Repubblica aveva pubblicato un’intervista di Giorgio Bocca a Dalla Chiesa, in cui il generale aveva raccontato quanto aveva scoperto nel corso delle sue indagini: il potere dei costruttori edili di Catania, l’organizzazione di Cosa Nostra, i legami con la politica. Dalla Chiesa sottolineava l’importanza di una rapida approvazione della legge La Torre. Lo scrittore Leonardo Sciascia si chiederà come mai girasse per Palermo senza una macchina blindata. Alcuni osservatori avanzeranno l’ipotesi che sia stato ucciso anche a causa delle informazioni di cui era a conoscenza sull’affare Moro.

41– 13 settembre: viene arrestato Licio Gelli e lo stesso giorno viene finalmente approvata la legge La Torre, a cui il Ministro degli Interni Virginio Rognoni aggiunge il suo nome. Per la prima volta il fenomeno mafioso ha una sua definizione nel codice penale.

42– 24 settembre: inizia la spedizione militare italiana in Libano, la quale durerà sino al 6 marzo 1984. Il governo libanese aveva chiesto l’invio di una forza multinazionale d’interposizione dopo l’attacco di Israele contro i palestinesi in Libano del 16 e 17 settembre. È la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale che l’esercito italiano partecipa a una missione all’estero, con l’impiego di più di 2.000 uomini.

43– 9 ottobre: viene compiuta una strage di fronte alla Sinagoga di Roma: nove attentatori di origine giordana uccidono un bambino e feriscono 35 persone. L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina condanna l’attentato.

44– 30 novembre: Silvio Berlusconi acquista dall’editore Edilio Rusconi la rete televisiva Italia 1.

1983

45– 2 marzo: a Torino vengono arrestati degli esponenti socialisti e comunisti accusati di avere richiesto delle tangenti per favorire alcune aziende nelle gare di appalto. Lo scandalo colpisce la giunta di sinistra guidata dal 1975 dal comunista Diego Novelli, il quale, informato della vicenda, ha invitato le persone coinvolte a rivolgersi alla magistratura. Novelli ne esce rinforzato ma la stagione delle giunte rosse sta per concludersi, anche alla luce delle divisioni nazionali tra i comunisti e i socialisti.

46– 14 giugno: arresto di Alberto Teardo, ex-presidente socialista della Regione Liguria, accusato di corruzione e concussione.

47– 25-26 giugno: si svolgono le elezioni politiche. La Democrazia cristiana subisce una grave sconfitta, perde il 6% dei voti e scende al 32%. Il Partito socialista sale, di poco, all’11,4%. Risultato ritenuto deludente dallo stesso Bettino Craxi, il quale però è ormai riuscito a far diventare il suo partito l’ago della bilancia, conquistando uno spazio di azione al centro del sistema politico sproporzionato rispetto alla sua effettiva forza elettorale. Il Partito repubblicano sale oltre il 5%. Il Partito comunista resta stabile intorno al 30%, anche grazie all’alleanza elettorale con il PdUP di Lucio Magri. Crescono le astensioni e le schede bianche. In Veneto, storico feudo elettorale della Democrazia cristiana, la DC perde il 7% dei voti e un nuovo movimento autonomista, la Liga Veneta ottiene il 4%.

48– 29 luglio: Rocco Chinnici, capo dell’Ufficio istruzione di Palermo, è ucciso a Palermo con un’autobomba parcheggiata sotto casa sua. Il telecomando è azionato da Pino Greco, colui che aveva sparato al generale Dalla Chiesa. Chinnici viene sostituito dal giudice Antonino Caponneto, il quale chiede il trasferimento a Palermo dalla sede di Firenze; Caponneto, sulla base di un’intuizione di Chinnici, decide di fondare il pool antimafia, composto da un gruppo di magistrati che mettano in comune i risultati delle loro indagini. In questo modo, se uno di loro sarà ucciso, gli altri potranno continuare il suo lavoro senza perdere tempo prezioso. Del pool fanno parte: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Leonardo Guarnotta, Giuseppe Di Lello.

49– 4 agosto: Bettino Craxi diviene il primo socialista nella storia della Repubblica a essere nominato Presidente del Consiglio.

50– 22 ottobre: si svolge a Roma, contro l’installazione dei missili nucleari a Comiso, un’altra manifestazione per la pace: vi partecipano 1.000.000 di persone.

1984

51– 5 gennaio: il giornalista Pippo Fava è ucciso all’uscita dalla sede della sua rivista I siciliani. Era stato l’unico a denunciare la presenza della mafia a Catania. A ordinare la sua morte è stato il boss padrone della città Nitto Santapaola, il quale, poco tempo prima, aveva fatto recapitare a Fava delle bottiglie di champagne e della ricotta. Il giornalista aveva capito il senso mafioso del messaggio: brinderemo con dello champagne quando ti avremo ridotto come della ricotta.

5214 febbraio: il governo Craxi promulga un decreto che sopprime l’indicizzazione automatica dei salari all’aumento del costo della vita, con il taglio di tre punti della scala mobile (il meccanismo che appunto adattava gli stipendi all’inflazione). Dato il contesto di calo dell’inflazione e di miglioramento della situazione economica, non si tratta di un intervento troppo oneroso per i lavoratori. Il valore simbolico della decisione è però forte e il PCI e la componente comunista della CGIL reagiscono duramente.

53– 18 febbraio: nuovo Concordato tra la Chiesa e lo Stato, che sostituisce quello firmato da Mussolini nel 1929. L’insegnamento della religione cattolica (l’ora di religione) non è più obbligatorio.

54– 24 marzo: 600.000 persone partecipano alla manifestazione nazionale a Roma contro il decreto sulla scala mobile.

55– 12 aprile: viene costituito il movimento autonomista Lega Lombarda.

56– 11 giugno: muore Enrico Berlinguer. Il segretario comunista era stato colpito da un ictus a Padova, il 7 giugno, durante un comizio elettorale in vista delle elezioni europee. L’emozione nel paese, ma anche fuori dall’Italia, è grandissima. Il 13 giugno a Roma circa due milioni di persone assistono al suo funerale.

5712 giugno: si conclude il processo 7 aprile contro Toni Negri e gli altri capi dell’Autonomia Operaia. Tutti gli imputati sono condannati.

58– 17 giugno: si svolgono le elezioni europee. Il PCI con il 33,32% è il primo partito.

59– 24 giugno: Antonio Bisaglia muore affogato a Portofino, malgrado sia un buon nuotatore. Leader potentissimo della Democrazia cristiana, si è fatto da parte dalla scena politica dopo essere stato coinvolto nello scandalo dei petroli. Il 17 agosto 1992, suo fratello, don Mario Bisaglia, che non aveva mai creduto alla tesi dell’incidente, sarà ritrovato annegato nel lago di Centro del Cadore. È ormai certo che sia stato ucciso. Stessa sorte capiterà al segretario particolare di Antonio Bisaglia, Gino Mazzolato, ritrovato morto nel fiume Adige il 30 aprile 1993. Il mare, il lago e il fiume: l’acqua è l’elemento che domina uno dei tanti, inquietanti, misteri italiani.

60– 26 giugno: Alessandro Natta è eletto segretario del Partito comunista.

61– 31 luglio: il governo vota la riforma fiscale voluta dal ministro repubblicano Bruno Visentini per combattere lo scandalo dell’evasione fiscale. Riforma che scatenerà l’opposizione delle categorie dei lavoratori autonomi e la proclamazione di una giornata di sciopero dei dipendenti pubblici per sostenerla. La legge troverà forti resistenze tra gli altri partiti della maggioranza e sarà approvata con l’astensione del PCI.

62– 27 agosto: Silvio Berlusconi acquista il controllo di Rete 4 e dispone ormai di tre reti televisive come la Rai.

63– 29 settembre: sulla base delle dichiarazioni del primo pentito di Cosa Nostra, Tommaso Buscetta, la Procura di Palermo invia 366 mandati di arresto.

64– 16 ottobre: in osservanza delle sentenze della Corte Costituzionale che consentono solo alla Rai di trasmettere su tutto il territorio nazionale, i pretori di Roma, Torino e Pescara ordinano di oscurare le reti televisive di Berlusconi. Spontaneamente alcune centinaia di persone scendono in piazza per protestare contro questa decisione. La televisione diventa un tema politico.

65– 20 ottobre: il presidente del Consiglio Bettino Craxi presenta d’urgenza un decreto che consente alle reti televisive di Berlusconi, in assenza di una legge sull’emittenza, di riprendere le trasmissioni. Il 28 novembre la Camera dei deputati dichiara incostituzionale questo decreto. Il governo ne ripropone immediatamente un altro, battezzato Berlusconi bis, che il 4 febbraio 1985 sarà convertito in legge anche grazie ai voti del Movimento Sociale Italiano.

66– 23 dicembre: la risposta della mafia all’azione della magistratura palermitana non si fa attendere. Pippo Calò, il boss che gestisce gli affari economici di casa Nostra a Roma, organizza un attentato sul treno Napoli-Milano che provoca 15 morti e 130 feriti.

1985

67– 24 gennaio: Walter Reder, criminale nazista responsabile della strage di Marzabotto (1944), ottiene la grazia del governo italiano e ritorna in Austria.

68– 27 marzo: le Brigate rosse uccidono all’Università di Roma l’economista Ezio Tarantelli, accusato di essere l’ispiratore del decreto sulla scala mobile.

69– 28 maggio: una cordata d’industriali promossa da Silvio Berlusconi presenta all’ultimo momento una proposta per acquistare lo Sme, la sigla pubblica dietro la quale si nasconde gran parte dell’industria alimentare italiana, che il governo ha deciso di privatizzare. Carlo De Benedetti, proprietario dell’azienda della pasta Buitoni, ha fatto un’offerta di 467 miliardi ma non gode di buoni rapporti politici con Craxi, che ha sollecitato l’iniziativa della cordata guidata da Berlusconi per potere bloccare il processo di vendita a De Benedetti. Gli aspetti oscuri della vicenda saranno al centro di una delle più importanti inchieste dei magistrati di Milano dieci anni dopo.

70– 29 maggio 1985: a Bruxelles, in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool, muoiono 39 tifosi italiani a causa del crollo di una tribuna dove si erano rifugiati per sfuggire ad una carica degli hooligans inglesi.

71– 9–10 giugno: il referendum abrogativo del decreto sulla scala mobile è respinto con il 54,3% dei voti. Il 45,7% che ha votato per il è certamente superiore alla base elettorale del partito comunista (circa il 30%); ma la sconfitta è particolarmente netta al Nord, cioè nella parte più sviluppata del paese. Si tratta del secondo risultato negativo per i comunisti dopo l’insuccesso alle elezioni amministrative del 12 e 13 maggio.

72– 24 giugno: il democristiano Francesco Cossiga viene eletto Presidente della Repubblica con una larghissima maggioranza.

73– 19 luglio: Venerdì nero della lira. Il cambio con il dollaro passa a 2200 lire. Il comitato monetario della Cee decide la svalutazione della moneta italiana dell’8%. Lo stesso giorno il crollo delle discariche della miniera di Prestavel, in Val di Stava (in provincia di Trento), provoca una frana che uccide 260 persone.

74– 1 agosto: la corte di Appello di Bari assolve tutti gli imputati per la strage di Piazza Fontana (Milano 1969).

75– 6 agosto: vengono uccisi dalla mafia il vicecapo questore di Palermo Antonino Cassarà e l’agente Roberto Antiochia.

76– 19 settembre: a 62 anni lo scrittore Italo Calvino muore colpito da ictus nella sua casa di Castiglione della Pescaia.

77– 7 ottobre: quattro terroristi dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina sequestrano la motonave italiana Achille Lauro. A bordo per partecipare a una crociera ci sono 700 persone. I terroristi uccidono un turista americano di religione ebraica. Dopo una lunga trattativa, i terroristi ottengono l’utilizzo di un aeroplano per potersi rifugiare in un paese arabo. Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre giungono in aereo alla base militare siciliana di Sigonella dove i marines americani sono pronti a intervenire per arrestarli, ma Craxi si oppone rivendicando il principio della sovranità nazionale. Si tratta di una delle crisi più gravi nei rapporti italo-americani.

78– 8 novembre: rinvio a giudizio da parte del pool antimafia di Palermo di 707 persone sospettate di appartenere a Cosa Nostra.

79– 27 dicembre: all’aeroporto Fiumicino di Roma, la cellula del gruppo palestinese Abu Nidal compie un attentato ai danni della compagnia di bandiera israeliana El Al e dell’americana TWA, che provoca 13 morti e 70 feriti.

1986

8030 gennaio: si conclude il secondo processo d’appello per il caso 7 aprile. I principali accusati sono assolti dalle accuse più gravi e i giudici riducono considerevolmente le pene.

81– 10 febbraio: nell’aula bunker dell’Ucciardone, costruita per l’occasione, si apre a Palermo il maxiprocesso contro Cosa Nostra.

82– 18 marzo: il Tribunale di Milano condanna all’ergastolo Michele Sindona quale mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli (1979), curatore fallimentare della Banca Privata Italiana. Il 20 marzo, nel carcere di Voghera, Sindona muore avvelenato dopo aver bevuto un caffè al cianuro. Per la magistratura si è trattato di un suicidio con simulazione di omicidio.

83– 4 aprile: Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma. È la prima volta – e per ora unica – nella storia della Chiesa cattolica.

1987

84– 11 aprile: a Torino muore suicida lo scrittore Primo Levi buttandosi dal terzo piano nella tromba delle scale del palazzo in cui abita.

85– 23 maggio: 40.000 insegnanti aderiscono a una manifestazione organizzata dai Comitati di base (Cobas).

86– 14 giugno: si svolgono le elezioni legislative: i partiti della maggioranza di pentapartito ottengono dei buoni risultati. Il partito socialista sale al 14,3%. Grave sconfitta del Partito comunista che scende al 26,6%. La Lega Lombarda, partito regionalista, ottiene un sorprendente 1,8% dei voti. Il suo fondatore, Umberto Bossi, viene eletto senatore.

87– 28 luglio: un’alluvione in Valtellina provoca 53 morti.

88– 20 settembre: per la procura di Palermo, sulla base delle dichiarazioni dei pentiti, è il giorno in cui Giulio Andreotti avrebbe incontrato Salvatore Riina. Dopo un lungo processo durato dal 1993 al 2003 la sentenza finale assolverà Andreotti, ma ricorderà che sino al 1980 avrebbe avuto rapporti con la mafia.

89– 31 ottobre: a Ravenna viene trafugata dalla cappella di famiglia la tomba di Serafino Ferruzzi, il fondatore dell’impero finanziario Ferruzzi-Gardini. I ravennati sono il più grande gruppo di calcestruzzo italiano e alla fine del 1986 avevano accettato di fare entrare nella loro società la famiglia Buscemi di Palermo (esponenti di primo piano della mafia siciliana). Quando il magistrato palermitano Giovanni Falcone, colui che ha raccolto la testimonianza di Tommaso Buscetta, l’ha saputo ha capito che la mafia era riuscita ad entrare in Borsa. Gli eredi di Serafino Ferruzzi si rendono subito conto che il furto della bara è legato all’arrivo dei nuovi soci siciliani e che nulla in futuro sarà come prima.

90– 8 novembre: voto su tre referendum proposti dal partito radicale per la sospensione della costruzione delle centrali nucleari e per l’abbandono di questa tecnologia in futuro. Più del 70% degli elettori votano .

91– 14 dicembre: Gianfranco Fini succede a Giorgio Almirante alla direzione del Movimento Sociale Italiano.

92– 16 dicembre: finisce il maxiprocesso contro la mafia. La corte convalida l’impianto accusatorio del pool diretto da Caponneto. 19 boss vengono condannati all’ergastolo. Vi sono altre 342 condanne e 114 assoluzioni.

1988

93– 19 gennaio: il Consiglio superiore della Magistratura nomina Antonino Meli al posto di capo dei giudici istruttori di Palermo in sostituzione di Antonino Caponneto, andato in pensione. Meli sconfigge Giovanni Falcone: è la fine dell’esperienza del pool antimafia.

94– 26 marzo: a Roma 200.000 donne manifestano per chiedere una nuova legge contro la violenza sessuale.

95– 13 aprile: Ciriaco De Mita diviene il nuovo Presidente del Consiglio.

96– 16 aprile: le Brigate rosse uccidono il senatore democristiano Roberto Ruffilli, esperto di questioni internazionali.

9721 giugno: Achille Occhetto viene eletto segretario politico del partito comunista.

98– 14 luglio: La Fininvest di Silvio Berlusconi acquista dalla Montedison di Raul Gardini la proprietà della catena dei supermercati Standa. La paga mille miliardi, esattamente la stessa cifra “investita” da Raul Gardini (capo dell’impero finanziario dei Ferruzzi) nelle tangenti alla classe politica per non avere ostacoli nella realizzazione del suo sogno, unire l’Eni e la Montedison (l’Enimont) e controllare tutta l’industria chimica italiana.

99– 28 luglio: sulla base delle dichiarazioni di Leonardo Marino, ex militante di Lotta continua, vengono arrestati tre ex dirigenti dell’organizzazione: Adriano Sofri (che ne era stato il leader), Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi. Secondo la ricostruzione di Marino, sarebbero stati lui e Bompressi – su ordine di Sofri e Pietrostefani – a uccidere il 17 maggio 1972 il commissario Luigi Calabresi, accusato della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Inizia un lungo iter processuale, che provocherà molte polemiche e dubbi e che si concluderà nel 2000 con la condanna definitiva degli imputati.

100– 17 agosto: nel pieno della stagione estiva le coste adriatiche sono invase dalla mucillagine. La questione ambientale inizia a essere sentita come un’emergenza.

101– 26 settembre: a Trapani, in Sicilia, viene ucciso Mauro Rostagno, anche lui ex-leader di Lotta continua e uno dei protagonisti della contestazione studentesca del 1968 a Trento. Da qualche anno lavorava in una comunità di recupero di tossicodipendenti e alcolisti. Collaborava anche a una televisione locale e aveva denunciato i nomi dei mafiosi che controllano la città.

102– 25 novembre: in seguito allo scandalo detto delle lenzuola d’oro, l’intero consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato presieduto da Ludovico Ligato è costretto a dimettersi.

1989

103– 22 febbraio: Arnaldo Forlani è eletto segretario politico della Democrazia cristiana. La sua elezione rientra nel cosiddetto accordo del CAF dalle iniziali di Craxi, Andreotti e appunto Forlani. Andreotti sarà eletto Presidente del Consiglio il 23 luglio.

104– 10 marzo: si conclude il processo per la strage di Piazza della Loggia (Brescia, 1974): tutti gli imputati vengono assolti.

105– 18 giugno: si svolgono le elezioni europee. In una situazione di sostanziale immobilismo elettorale, il PCI, malgrado le polemiche seguite al massacro degli studenti cinesi sulla Piazza Tien An Men di Pechino del 4 giugno, aumenta di poco i voti rispetto al 1987. Il decennio si chiude senza che sia avvenuto il riequilibrio elettorale tra i due partiti della sinistra a lungo teorizzato da Craxi, il quale si stringe sempre più nell’alleanza con la destra democristiana.

106– 21 giugno: viene ritrovato un borsone abbandonato sugli scogli che circondano la villa dell’Addaura, sotto il Monte Pellegrino, in Sicilia, che il giudice Falcone ha affittato per l’estate. Dentro ci sono 58 candelotti di esplosivo collegati a un telecomando che avrebbe dovuto essere attivato il giorno prima quando erano ospiti di Falcone due colleghi svizzeri, Carla Del Ponte e Claudio Lehman. Tutti e tre stanno indagando sul riciclaggio internazionale dei soldi della droga. Per loro fortuna non sono scesi al mare a fare un bagno. Falcone commenta: «Menti raffinatissime»4, a Palermo si fa circolare la voce che sia stata una messa in scena per farsi della pubblicità.

107– 25 agosto: l’immigrato clandestino sudafricano Jerry Maslo è ucciso durante una rapina a Villa Literno, vicino a Caserta. Profugo, in Italia viveva senza diritti in una zona controllata dalla camorra perché l’asilo politico è riconosciuto solo per chi proviene dai paesi dell’Est. La sua morte attira l’attenzione dell’opinione pubblica su questo nuovo fenomeno e il 7 ottobre si svolge a Roma la prima grande manifestazione per il riconoscimento dei diritti a tutti gli immigrati presenti in Italia.

10824 ottobre: viene approvato il nuovo codice di procedura penale: vengono introdotti il rito abbreviato e, parzialmente, il rito accusatorio al posto di quello inquisitorio.

109– 12 novembre: in un discorso a Bologna a una riunione di ex partigiani, Achille Occhetto annuncia che il PCI è disposto a cambiare il proprio nome di fronte alla novità della caduta del muro di Berlino.

110– 20 novembre: muore a 68 anni lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia.

111– 24 novembre: la maggioranza dei membri del Comitato Centrale approva la proposta di Occhetto di avviare una fase costituente per la formazione di un nuovo partito della sinistra italiana, erede del PCI. Si forma però una forte componente di opposizione guidata da Pietro Ingrao, Aldo Tortorella e Lucio Magri. Anche la corrente filo-sovietica di Armando Cossutta vota contro la proposta di Occhetto.

112– 4 dicembre: viene costituita la Lega Nord, con la fusione della Lega Lombarda con altri movimenti autonomistici.

113– 30 dicembre: viene approvato il decreto Martelli, dal nome del Ministro socialista Claudio Martelli, che regola il fenomeno dell’immigrazione in Italia. Il decreto estende il diritto all’asilo politico, prevede una sanatoria per gli immigrati già presenti sul territorio italiano e quote d’ingresso per il futuro.

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Notes

1 I libri citati nella Bibliografia anni Ottanta. Il caso italiano costituiscono le fonti di questa cronologia. In particolare i manuali di storia generale e il volume di E. Deaglio, Patria 1978-2008, Milano, Il Saggiatore, 2009.

2 Dal sito della Rai <http://www.lastoriasiamonoi.it>, presentazione del dossier «Il caso Cirillo».

3 Archivio Rai, video della Tribuna politica di Enrico Berlinguer, 15 dicembre 1981.

4 Dal sito Rai <http://www.lastoriasiamonoi.it>, dossier «Giovanni Falcone».

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Pour citer cet article

Référence papier

Leonardo Casalino, « Cronologia degli anni ’80 in Italia »Cahiers d’études italiennes, 14 | 2012, 257-272.

Référence électronique

Leonardo Casalino, « Cronologia degli anni ’80 in Italia »Cahiers d’études italiennes [En ligne], 14 | 2012, mis en ligne le 15 septembre 2013, consulté le 11 décembre 2024. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/cei/588 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/cei.588

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Auteur

Leonardo Casalino

Université Stendhal - Grenoble 3

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