Notes
R. Ramat, Il Guicciardini e la tragedia d’Italia, Florence, Olschki, 1953.
On lira à ce propos l’intervention de Jean-Claude Zancarini dans ce volume.
F. Guicciardini, Storia d’Italia, E. Mazzali (éd.), Milan, Garzanti, 1988, vol. 1, p. 1 ; B. Varchi, Storia fiorentina, Florence, Salani editore, 1963, vol. 1, p. 59.
M. Escola (éd.), Le tragique, Paris, Flammarion, 2002.
F. Guicciardini, Dialogo del Reggimento, G. M. Anselmi et C. Varotti (éd.), Turin, Bollati Boringhieri, 1994, p. 109.
M. Escola, ouvr. cité, p. 227.
Sur la prédication des années 1483-1485, dont il reste peu de traces, voir G. Cattin, Il primo Savonarola. Poesie e prediche autografe dal Codice Borromeo, Florence, Leo S. Olschki, 1973, p. 105-161.
E. Garin, « L’attesa dell’età nuova e la “renovatio” », dans L’attesa dell’età nuova nella spiritualità della fine del Medioevo (Convegno del Centro di Studi sulla spiritualità medievale, III, 16-19 octobre 1960), Todi, Presso l’Accademia Tubertina, 1962, en particulier p. 12 et 24 ; C. Vasoli, « Notizie su Giorgio Benigno Salviati », dans Id., Profezia e ragione. Studi sulla cultura del Cinquecento e del Seicento, Naples, Morano Editore, 1974, p. 57-58. Sur la prophétie, O. Niccoli, « Profezie in piazza. Note sul profetismo popolare nell’Italia del primo Cinquecento », Quaderni storici, XIV, mai-août 1479, fasc. II, p. 500-539 ; Id., Profeti e popolo nell’Italia del Rinascimento, Rome, Bari, Gius. Laterza & Figlia, 1987. La conjonction astrologique de Saturne et de Jupiter en 1484 avait donné lieu à l’annonce de calamités dans l’ensemble de la péninsule : voir C. Vasoli, « Profezie e profeti nella vita religiosa politica fiorentina », dans Magia, astrologia e religione nel Rinascimento (Convegno polacco-italiano, Varsovie, 25-27 septembre 1972), Wroclaw, Warsawa, Kradow, Gdansk, Ossolineum, 1974, p. 17-19 ; D. Weinstein, Savonarole et Florence. Prophétie et patriotisme à la Renaissance, s. l., Calmann-Lévy, 1973, p. 95-97.
« terra profetica » (S. Toussaint, « Profetare alla fine del Quattrocento », dans G. C. Garfagnini (éd.), Studi savonaroliani. Verso il V centenario, Florence, Sismel Edizioni del Galluzzo, 1996, p. 168).
« Tu sai che più anni fa, innanzi che si sentisse romore o odore alcuno di queste guerre che si veggano ora, mosse dagli oltramontani, che ti furono annunziate gran tribulazioni. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo – Trattato circa el reggimento e governo della città di Firenze, L. Firpo (éd.), Rome, Angelo Belardettti, 1965, I, p. 12.) La traduction provient de l’édition suivante : Savonarole, Sermons, écrits politiques et pièces du procès, trad. J.-L. Fournel et J.-C. Zancarini, Paris, Seuil, 1993.
L. Polizzotto, “The Elect Nation”. The Savonarolan Movement in Florence 1494–1545, Oxford, Clarendon Press, 1994, p. 2.
R. Ridolfi, Vita di Girolamo Savonarola, Florence, Sansoni, 1981, p. 126. On peut lire à ce sujet le témoignage de F. Guicciardini, Storie fiorentine, A. Montevecchi (éd.), Milan, BUR, 1998, p. 218.
D. Weinstein, ouvr. cité, p. 39.
« […] ricordati quando io ti dissi, ora sono tre anni, che verrà uno vento a similitudine di quella figura di Elia e che questo vento concuterìa li monti. Questo vento è venuto e questo è stato la fama che si sparse anno per Italia; e dicevasi di questo re di Francia, e per tutto questa fama volava come il vento e concuteva i monti, cioè e’ prìncipi di Italia, e halli tenuti questo anno commossi in credere e non credere che questo re debbe venire. Ed ecco che è venuto, e tu dicevi: – e’ non verrà, e’ non ha cavalli, egli è il verno –, e io mi ridevo di te che sapevo la cosa come aveva a andare. Ecco che egli è venuto, e Iddio ha fatto del verno state, come allora ti dissi. Ricordati che ancora ti dissi che Iddio andrìa di là da’ monti e che lo pigliarìa per la briglia e menerebbelo di qua, a dispetto e contro alla opinione di ciascuno; ed ecco che è venuto. Ricordati ancora che io ti dissi che non varrebbono niente le gran fortezze e le gran mura; vedi se s’è tutto verificato. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, V. Romano (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1969, III, vol. 1, p. 55-56. Sauf indication contraire, c’est nous qui traduisons.)
« Credimi, Firenze! tu doverresti pure credermi perché, di quello che io t’ho detto, non hai mai veduto fallire uno iota sino a qui, e ancora per l’avvenire non ne vedrai mancare niente. Io predissi, parecchi anni inanzi, la morte di Lorenzo de’ Medici, la morte di Innocenzio Papa. Item, il caso che è stato adesso, qui a Firenze, della mutazione di questo Stato. Item dissi che quello dì, che sarebbe il re di Francia a Pisa, che qui sarìa la renovazione di questo Stato. Io non ho detto queste cose quassù publice, ma le ho dette a quelli che sono qui a questa predica, e ho li testimonii qui a Firenze. » (Ibid., III, vol. 1, p. 59)
Ibid., V, vol. 1, p. 95 ; VII, vol. 1, p. 123 ; XXIV, vol. 2, p. 119 ; G. Savonarola, Prediche sopra Amos e Zaccaria, P. Ghiglieri (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1971, XLVI, vol. 3, p. 336 ; Id., Prediche sopra Ruth e Michea, V. Romano (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1962, XVIII, vol. 1, p. 91 ; Id., Prediche sopra Ezechiele, R. Ridolfi (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1955, XX, vol. 1, p. 258.
J.-L. Fournel, « Le temps de la prophétie dans la Florence savonarolienne (automne 1494-été 1495) », dans A. Redondo (éd.), La prophétie comme arme de guerre des pouvoirs (xve-xviie siècles), Paris, Presses de la Sorbonne Nouvelle, 2000, p. 193.
Voir par exemple G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, IV, vol. 1, p. 81 ; VI, vol. 1, p. 109 ; VI, vol. 1, p. 123 ; XIII, vol. 1, p. 213 ; XXVII, vol. 2, p. 61 ; Id., Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, vol. 2, XXIII, p. 160 ; Id., Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XII, vol. 1, p. 358 et 370 ; XX, vol. 2, p. 164 ; Id., Prediche sopra Ezechiele, ouvr. cité, XIX, vol. 1, p. 248.
« Quante volte lo viddi io in questo tempo piagnere, affermando che vedeva la rovina della città, e ch’e’ Franciosi venivano per comune distruzione! » (F. Vettori, Vita di Piero Vettori l’antico scritta di Francesco suo figliuolo, dans E. Niccolini (éd.), Scritti storici e politici, Bari, Gius. Laterza & Figli, 1972, p. 254.)
« […] per questa passata de’ franciosi, come per una subita tempesta rivoltatasi sottosopra ogni cosa, si roppe e squarciò la unione di Italia ed el pensiero e cura che ciascuno aveva alle cose comuni […]. » (F. Guicciardini, Storie fiorentine…, ouvr. cité, p. 197.)
F. Guicciardini, Estratti savonaroliani, dans R. Palmarocchi (éd.), Scritti autobiografici e rari, Bari, Laterza & Figli, 1936, vol. 5.
G. Guidi (éd.), Discorso I di anonimo sulla riforma dello stato fiorentino l’anno 1494, dans Ciò che accadde al tempo della signoria di novembre dicembre in Firenze l’anno 1494, Florence, Arnaud, 1988, p. 202.
« Dimmi, avete voi mai più veduto guerra a questo modo, pigliare le città in questa forma? » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, VII, p. 123.)
J.-L. Fournel et J.-C. Zancarini, La politique de l’expérience, Alexandrie, Edizioni dell’Orso, 2002, p. 31.
« non in mesi ma in dì ed ore » (F. Guicciardini, Storie fiorentine, ouvr. cité, p. 197).
« corte e grosse » (N. Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, G. Inglese (éd.), Milan, Rizzoli, 1996, II, 6, 5).
G. Savonarola, Compendio di rivelazioni, testo volgare e latino – Dialogus de veritate prophetica, A. Crucitti (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1974, p. 8-9.
« […] Firenze, hai udito con gli orecchi tuoi non me, ma Iddio. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, III, vol. 1, p. 41.)
G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, I, vol. 1, p. 44.
« […] uno iota non mancherà di quello che io v’ho detto. » (G. Savonarola, Prediche sopra Giobbe, R. Ridolfi (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1957, I, vol. 1, p. 15. Voir aussi Id., Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, XXIII, vol. 2, p. 160.)
« Quando io considero tutta la Italia e le città di quella, io non veggo se non tenebre, io non veggo se non tempesta, io non veggo se non le tribulazioni. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, III, p. 58.)
« Tu vedi pure la Italia in che termini ella si truova, che digià è cominciata tutta andare sottosopra. » (G. Savonarola, Prediche sopra Giobbe, ouvr. cité, XIII, vol. 1, p. 238.)
« Dio manda queste tribulazioni e […] Dio è el capo di questi eserciti e […] lui li conduce. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, I, p. 10. Voir aussi Id., Prediche sopra Giobbe, ouvr. cité, I, vol. 1, p. 9.)
« Le città della Italia anderanno a foco e fiamma. Io le farò andare sottosopra, e butterò per terra le tue munizioni e le tue fortezze. Tu ti confidi pure in mura, Italia; io guasterò le tue mura, io butterò giù le tue rocche, e monstrerotti che tu dovevi confidarti in me, e non in cose terrene. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XV, vol. 1, p. 470.)
« Io ti dico che uno barbiere solo non può radere tanta gente. Verrà un altro barbiere. Vedi che, avendoti dette queste cose da quattro anni in qua, e’ sono andate innanzi; doverresti pur credere quello che io ti dico e tu non credi. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, VII, p. 123.)
G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, I, vol. 1, p. 44-45.
« Io ti ho detto: Gladius Domini super terram cito et velociter. Credimi che il coltello di Dio verrà e presto. E non ti fare beffe di questo cito, e non dire che e’ sia uno cito dello Apocalisse, che sta centinara d’anni a venire. Credimi che sia presto: il credere non ti nuoce niente, anzi ti giova, che ti fa tornare a penitenzia e fatti camminare per la via di Dio; a non credere ti può nuocere e non ti giova; però credi che presto è il tempo: a punto non si può dire, perché Iddio non vuole, acciò che li suoi eletti stieno sempre in timore e in fede e in carità, e stieno sempre nella via di Dio. E però non ti ho detto tempo determinato, acciò che tu facci sempre penitenzia e che tu piacci sempre a Dio; perché, verbigrazia, se si dicessi agli uomini: – La tribulazione ha a venire di qui a dieci anni –, ogni uno direbbe: – Io posso indugiarmi ancora un pezzo a convertirmi –, e sarìa quasi un dargli licenzia di fare male in quel mezzo, il che sarìa inconveniente. E però Iddio non vuole che si predichi il tempo determinato. Ma bene ti dico questo, che ora è il tempo della penitenzia; non vi fate beffe di questo cito, ché io vi dico: se non farete quello che io ho detto, guai a Firenze, guai al popolo, guai al piccolo, guai al grande! » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, III, vol. 1, p. 60-61.)
« […] Iddio, capacissimo d’ogni cosa, è eterno e abraccia tutto il tempo; perché ogni cosa a Lui è presente, e ciò che fu e è e sarà a Lui sempre è presente, e intende e vede presente sempre ogni cosa. » (Ibid., III, vol. 1, p. 37)
« Guarda, dico, e’ tuoi tempi passati; ponvi cura e vedrai che, se tu non muti forma, sempre anderai di male in peggio. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, XV, p. 260.)
« ‘l tempo è presso » (G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, VII, vol. 1, p. 207. Voir aussi Id., Prediche sopra l’Esodo, P. G. Ricci (éd.), Rome, Angelo Belardetti, 1955, XVI, vol. 2, p. 116 et 133).
« el tempo è breve » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XIV, vol. 1, p. 429. Voir aussi ibid., XVII, vol. 2, p. 70).
« E sollecitate, ch’el tempo lo ricerca, che tu facci presto; e fatelo, chè, dove bisogna fatti, non bastano le parole. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, XIV, p. 248.)
Voir à ce sujet C. Terreaux-Scotto, « “Mon dire est un faire” : l’art de persuader dans les sermons politiques de Savonarole », Cahiers d’études italiennes (Filigrana), no 2, 2005, p. 89-117.
C. Plantin, Essais sur l’argumentation. Introduction à l’étude linguistique de la parole argumentative, Paris, Kimé, 1990, p. 206.
« […] fate una vera penitenzia […] altramente vi annunzio che [Dio] vi punirà nell’anima, nel corpo e nella vita. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, I, p. 15.)
G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, XXVI, vol. 2, p. 223 ; Id., Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XII, vol. 1, p. 373 ; Id., Prediche sopra l’Esodo, ouvr. cité, XVIII, vol. 2, p. 191.
« […] considera che la guerra di Italia, la pestilenzia, la fame e ogni altra tribulazione di questo mondo sono nulla in comparazione delle pene eterne. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, V, vol. 1, p. 83.)
M. Escola, ouvr. cité, p. 37.
C. Plantin, ouvr. cité, p. 207.
« cose del mondo […] Ponete la vostra speranza in Dio, voltate lo intelletto vostro al lume superiore, questo fa gli uomini gagliardi in ogni cosa » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXVI, vol. 2, p. 189).
« più potente, più ricca e più gloriosa ». Voir par exemple G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, X, p. 166 ; XI, p. 187 ; XV, p. 261 ; XIX, p. 344 ; Id., Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, II, p. 32 ; XIII, p. 213 et XI, p. 179 ; Id., Prediche sopra Giobbe, ouvr. cité, I, vol. 1, p. 14 ; Id., Compendio di rivelazioni…, ouvr. cité, p. 111. Ces récompenses ne sont d’ailleurs pas seulement d’ordre spirituel. Si Florence est la cité élue et si les Florentins doivent accorder plus d’importance au spirituel qu’au temporel (Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXX, vol. 2, p. 235), ils peuvent néanmoins aussi attendre des retombées immédiates et matérielles de leur conversion (ibid., II, vol. 1, p. 32).
« […] tal cognizione si domanda profezia condizionata di commminazione ovvero di promissione, perché bisogna intendere che tal cose prenunziate verranno se non si muterà l’ordine delle cause dalle quale ordinatamente hanno a procedere. » (G. Savonarola, Compendio di rivelazioni…, ouvr. cité, p. 120.)
« Il massimo del significato era il principio di una lettura generale della storia, e delle sue applicazioni politiche, all’interno di un disegno divino di salvezza che presiede alle sorti del mondo. » (G. C. Garfagnini, « Alle origini dell’impegno politico savonaroliano: la profezia », dans Id., Una città e il suo profeta: Firenze di fronte al Savonarola, Florence, Sismel Edizioni del Galluzzo, 1998, p. 104-105.)
« Non ti ricordi tu, Firenze, che negli anni passati dissi che tremerrieno le gran fortezze, e le gran mura, ché le piglierebbono con le meluzze, cioè facilmente, e che Iddio piglierebbe i cavalli per la briglia e menerebbegli drento? Credimi, credimi, che io ti dico che non ti varrà niente essere nelle gran torri e nelle gran rocche. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, II, p. 31.)
« Italia, io ti parlo un’altra volta e dicoti che il flagello tuo è condizionato e io t’ho dichiarata la condizione; e però, se tu farai penitenzia, tu potrai rimediare; ma, se tu non farai penitenzia, senza dubio tu non hai rimedio nessuno. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXVI, vol. 2, p. 178.)
P. Prodi, « Profetismo e utopia nella genesi della democrazia occidentale », dans G. C. Garfagnini (éd.), Savonarola. Democrazia tirannide profezia, Florence, Sismel Edizioni del Galluzzo, 1998, p. 200.
La traduction est de Fournel et Zancarini dans Savonarole, Sermons…, ouvr. cité, p. 84. « O Firenze, se tu farai in questo modo che abbiamo detto, le tue cose anderanno tutte bene. » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, VIII, p. 139.)
Sur le texte de la loi et le contexte dans lequel elle a été votée, voir G. Cadoni, « Leggi costituzionali della repubblica fiorentina dal 1494 al 1512 », Storia e politica, 1980-1984, IV, p. 792-807.
« […] quando era el re di Francia in Firenze, tutti gridavano: – A sacco, a sacco a Firenze: guadagneranno un gran tesoro! – Tu non udivi queste cose, ma io ero in luogo che l’udivo. Quando tornò indrieto, tutti dicevano: – A Firenze, a Firenze –, e Dio onnipotente li sospinse altrove. Dall’altra parte, se non facevi la riforma, andava Firenze a fuoco e fiamme ed eraci più tiranni che prima. Miracolosamente, adunque, ogni cosa s’è fatto, e la pace e l’appello e le altre cose. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXX, p. 229.)
G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XXVI, vol. 2, p. 325-327.
G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, VIII, p. 130.
« […] eleggere e pigliare tutti quelli mezzi che li son necessari a condursi a Dio, el quale non manca mai di dare all’uomo sufficiente adiutorio, purchè voglia pigliarlo. » (Ibid., II, p. 30)
« […] Dio non è obbligato all’uomo nè ha obbligo alcuno con seco, anzi gli ha dato el libero arbitrio: Et posuit eum in manu consilii sui. E hagli mostro la via della salute, se lui la vuole, che la possa pigliare. » (G. Savonarola, Prediche sopra Giobbe, ouvr. cité, IV, vol. 1, p. 62-63.)
« Vengono […] adunque le guerre e li flagelli per el bene degli eletti di Dio, cioè per cavarli dalle mani de’ cattivi e di coloro da chi sono oppressati ed etiam per purgarli e per farli più meritare. » (G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, X, vol. 1, p. 284.)
« Firenze, tu hai gran paura di guerra; io ti dico: non avere paura, lascia far guerra quanto si voglia, chè il Signore è teco, e libereratti da ogni cosa. » (G. Savonarola, Prediche sopra l’Esodo, ouvr. cité, I, p. 32.)
« umbilico » (G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, X, p. 166 ; « core » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi…, ouvr. cité, XXII, p. 87).
« E’ Turchi t’ho detto che s’hanno a battezzare e così sarà; e se non fussi stato la tua incredulità e la tua ingratitudine, io t’arei detto non solamente l’anno, ma il mese, e il dì e l’ora; ma io non te lo posso dire per la tua infidelità; credi che e’ Turchi s’hanno a battezzare e di quelli che sono qui lo vedranno. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXVI, p. 177. Voir aussi ibid., XI, p. 179.)
« Firenze, io ti ho detto molte cose assolute e molte condizionate: el flagello della Italia, la renovazione della Chiesa, la conversione delli turchi. Queste sono tutte assolute, e hanno a venire ad ogni modo e non possono mancare per niente. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ezechiele, ouvr. cité, XXII, vol. 1, p. 288.)
Sur le procès de Savonarole, voir J.-L. Fournel, « Profetismo e dubbi della storia », dans G. C. Garfagnini (éd.), Savonarola. Democrazia..., ouvr. cité, p. 213-229.
B. Mondin, Dizionario enciclopedico del pensiero di san Tommaso d’Aquino, Bologne, Edizioni Studio Domenicano, 2000, ad vocem.
Sur la place de la prophétie dans la vie de Savonarole, voir G. C. Garfagnini, « Profezia e autobiografia: il “caso” Girolamo Savonarola », dans Id., «Questa è la terra tua». Savonarola a Firenze, Florence, Edizioni del Galluzzo, 2000, p. 327-345.
G. C. Garfagnini, « Il messaggio profetico di Savonarola e la sua recezione. Domenico Benivieni e Gianfrancesco Pico », dans Studi savonaroliani…, ouvr. cité, p. 199 ; A. Valerio, « Il profeta e la parola: la predicazione di Domenica da Paradiso nella Firenze post-savonaroliana », dans G. C. Garfagnini, Studi savonaroliani…, ouvr. cité, p. 301. Sur la prophétie chez Thomas et sa réutilisation par Savonarole, G. C. Garfagnini, « Savonarola e la profezia: tra mito e storia », dans Id., «Questa è la terra tua»…, ouvr. cité, p. 47-52.
Sur cette intime conviction, G. C. Garfagnini, « Savonarola e la profezia… », art. cité, p. 44-45.
« El Signore si leverà e mi salverà e defenderà, e condurrà le cose al termine suo. Io non ho paura di niente, anzi ti dico che le cose nostre andranno sempre innanzi. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XIX, vol. 2, p. 127.)
« E vogliamo fare dua cose, l’una combattere, che non cesseremo mai insino alla morte; la seconda, vogliamo vincere, perché le cose di Cristo hanno sempre nel fine vittoria. Non dubitate di niente che, se bene io morisse, non dubitate, dico, che nello ultimo aremo ogni modo vittoria; e sarà questo come l’idra de’ poeti che, tagliato uno capo, ne nasce sette. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXVI, p. 184.)
Voir par exemple G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, XVIII, vol. 2, p. 37-38.
G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XXVI, vol. 2, p. 181 et ibid., XXII, vol. 2, p. 84.
« Non voglio, se non quello che tu hai dato alli tuoi santi: la morte. Uno cappello rosso, uno cappello di sangue: questo desidero. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XIX, p. 126.)
« […] solo voglio la tua croce, Signore. Fammi perseguitare: io ti domando questa grazia, che tu non mi lasci morire in sul letto, ma che io ti renda il sangue come tu hai fatto per me. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ezechiele, ouvr. cité, XXXIX, vol. 2, p. 195-196.)
G. Savonarola, Prediche sopra l’Esodo, ouvr. cité, VI, vol. 1, p. 167.
P. Villari et E. Casanova (éd.), Estratto della Cronaca di Simone Filipepi nuovamente scoperto nell’Archivio Vaticano, dans Scelta di prediche e scritti di fra Girolamo Savonarola con nuovi documenti intorno alla sua vita, Florence, G. C. Sansoni, 1898, p. 505 ; I. Nardi, Istorie della città di Firenze, A. Gelli (éd.), Florence, Successori Le Monnier, 1888, vol. 1, p. 130.
« O Roma, figliuola di Sion, tu se’ el principio de’ peccati; tu se’ la regina di ogni iniquità; tu se’ regina di superbia, di lussuria e di ogni vizio; tu se’ principio e cagione de’ peccati e de gli altri preti e de gli altri cristiani. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, X, vol. 1, p. 302.)
« piangerai più che alcuna altra città » (G. Savonarola, Prediche sopra Amos…, ouvr. cité, XVI, vol. 1, p. 408. Voir aussi ibid., XVII, vol. 1, p. 417 et Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XXVII, vol. 2, p. 210).
« sarà più flagellata delle altre città d’Italia » (G. Savonarola, Prediche sopra Ezechiele, ouvr. cité, XX, vol. 1, p. 258).
« […] e tieni per certo che Dio a ogni modo tornerà; non ti dico Re di Francia o altri, ma Dio a ogni modo tornerà; e questo non ha a mancare, e verrà con molto maggiore esercito. » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XI, vol. 1, p. 325.)
Ibid., XXIII, vol. 2, p. 232.
O. Niccoli, Profeti e popolo nell’Italia del Rinascimento, Rome, Bari, Gius. Laterza & Figli, 1987, en particulier p. 15-46 ; C. Vasoli, « L’attesa della nuova èra in ambienti e gruppi fiorentini del Quattrocento », dans L’attesa dell’età nuova…, ouvr. cité, p. 403 ; Id., « Temi mistici e profetici alla fine del Quattrocento », dans Studi sulla cultura del Rinascimento, Manduria, Lacaita Editore, 1968, p. 215 ; D. Weinstein, ouvr. cité, p. 326-327, 341-342, 345-357 et 360-368.
« Verrà gente estranea, la quale percoterà e ammazzerà […] » (G. Savonarola, Prediche sopra Ruth…, ouvr. cité, XIV, p. 430).
« saranno fatte stalle di cavalli » (ibid., XII, vol. 1, p. 383).
« la Italia e Roma andrà sottosopra » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, XIII, p. 213).
« […] il gonfaloniere e li governatori dello stato mitigavano in parte quelli dolori con la speranza, che su per i pergami era data da un frate di Santa Maria Novella, detto il Foiano, e da un frate di San Marco, detto fra Zaccheria, che interpretando profezie, dicevano fra breve tempo la città dover restare vittoriosa. » (Storia fiorentina di messer Bernardo Segni gentiluomo fiorentino dall’anno MDXXVII al MDLV colla vita di Niccolò Capponi Gonfaloniere della Republica di Firenze, descritta dal medesimo Segni suo nipote, Milan, Dalla Società Tipografica de’ classici italiani, 1805-1806, p. 178-179.)
« […] Firenze è stata piena di peccati […] È stata percossa già più volte da Dio con molte tribolationi: ha avuto la carestia et la pestilentia grande; ora ha la guerra che la trita insino all’ossa: et nondimanco non si converte, non fa penitentia, non ritorna a Dio. » (Cité par S. Genzano, La seconde république florentine (1527-1530). Pensée politique et lectures historiques, thèse de doctorat en études italiennes, sous la direction de Jean-Claude Zancarini, ENS de Lyon, 2010, p. 152-153.)
« […] manda fuori, Signore, la spada tua acuta da ogni parte. Questa è la tua iustitia: cavala fuora contro a’ nimici nostri, et conclude contro di loro, acciocchè non ci possano nuocere. » (Cité par S. Genzano, ouvr. cité, p. 178.) Sur la question de la guerre chez Zaccaria da Lunigiana, voir ses commentaires p. 166-182.
« Italia, tu non hai altro remedio se non correre a Cristo; non ti fidare in squadre né in mura, ché ti becchi el cervello. » (G. Savonarola, Prediche sopra i Salmi, ouvr. cité, VII, p. 123.)
A. Monti, L’assedio di Firenze (1529-1530). Politica, diplomazia e conflitto durante le Guerre d’Italia, thèse de doctorat en histoire (sous la direction de Franco Angiolini), Université de Pise, 2013, p. 201.
« […] Dio, dal quale vi furono aperti gl’occhi miracolosamente al pigliar quest’unico rimedio de’ vostri mali. » (Oratione di Piero Vettori, fatta alla militare ordinanza fiorentina l’anno MDXXIX il dì 5 febbraio, dans R. von Albertini, Firenze dalla repubblica al principato. Storia e coscienza politica, Turin, Einaudi, 1995, p. 421.)
« Questa libertà non è opera umana, tanti anni sono che la fu predetta, et vedesi nata et data a questo popolo miracolosamente; et oggi, per ordine et impulsione di Dio, si fortifica con forze cittadinesche, acciò la maestà di questo imperio sia sicura. » (Oratione di Pier Filippo di Alessandro Pandolfini al Popolo di Firenze nel tempio di San Lorenzo, a dì xxviii di gennaio MDXXVIII, dans Archivio Storico Italiano, « Documenti per servire alla storia della milizia italiana dal XIII secolo al XVI », s. VI, t. XV, 1851, p. 355.)
S. Genzano, ouvr. cité, p. 119-120.
Cité par S. Genzano (ouvr. cité, p. 138), à qui est empruntée la traduction de ce passage : « […] quella repubblica che in Italia sarà la prima a innovar gli antichi ordini militari, sarà quella che darà le leggi a’ suoi vicini. » (F. Parenti, « Orazione a’ soldati della nuova milizia fiorentina », dans P. Dazzi (éd.), Orazioni politiche del secolo XVI, Florence, G. Barbèra, 1866, p. 465.)
C. Roth, L’ultima repubblica fiorentina, Florence, Vallecchi Editore, 1929, p. 78.
G. Savonarola, Prediche sopra Aggeo…, ouvr. cité, XXIII, p. 430.
A. Monti, ouvr. cité, p. 199-200.
« […] non è governata per ragione o consiglio umano […] i Santi acconsentono al conservare la nostra Libertà » (Oratione di Pier Filippo…, ouvr. cité, p. 350).
« Non vi mancavano di quegli […] che, dalle parole mossi delle prediche di fra Girolamo, le quali chiamavano profezie, quanto più i nemici stringevano Firenze, tanto si rallegravano essi maggiormente, avendo per fermo che, quando la città fosse in termine ridotta, ch’ella più rimedio nessuno non avesse nè forza umana potesse in verun modo difenderla, allora finalmente, e non prima, dovessero essere mandati dal cielo in sulle mura gli angioli a liberarla miracolosamente colle spade. » (B. Varchi, ouvr. cité, vol. 2, p. 154. Voir aussi F. Guicciardini, Storia d’Italia…, ouvr. cité, XX, 2, vol. 3, p. 2263-2264.)
La traduction est empruntée à J.-L. Fournel et J.-C. Zancarini dans F. Guichardin, Avertissements politiques (1512-1530), Paris, Cerf, « La nuit surveillée », 1988. « Fede non è altro che credere con openione ferma, e quasi certezza le cose che non sono ragionevole, o, se sono ragionevole, crederle con più resoluzione che non persuadono le ragione. […] Esemplo a’ dì nostri ne è grandissimo questa ostinazione de’ fiorentini che essendosi contro a ogni ragione del mondo messi a aspettare la guerra del papa e imperadore sanza speranza di alcuno soccorso di altri, disuniti e con mille difficultà, hanno sostenuto in sulle mura già sette mesi gli eserciti, e quali non si sarebbe creduto che avessino sostenuto sette dì, e condotto le cose in luogo che, se vincessino, nessuno più se ne maraviglierebbe, dove prima da tutti erano giudicati perduti: e questa ostinazione ha causata in gran parte la fede di non potere perire secondo le predicazione di Fra Ieronimo da Ferrara. » (F. Guicciardini, Ricordi, Milan, BUR, 1995, CI, p. 87-89)
Sur cette question, voir J.-C. Zancarini, « Far guerra con la pace nel cuore. La guerra nelle prediche di Girolamo Savonarola », dans G. C. Garfagnini (éd.), Savonarola. Democrazia…, ouvr. cité, p. 43-51.
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