Notes
Va segnalato che già Pasolini (Pier Paolo Pasolini, Notizia su Amelia Rosselli, «Il Menabò», giugno 1963, poi anche in Amelia Rosselli, Variazioni belliche, Roma, Fondazione Piazzolla, 1995, pp. 8-10) inseriva nella sua analisi sulla Rosselli i riferimenti ai miti decadenti della Nevrosi, del Mistero e dell’Irrazionale, che sono proprio quelli con i quali la cultura occidentale ha spesso identificato il femminile. Tra le primi indagini in questa direzione si veda poi Nelson Moe, At the Margins of Dominion: The Poetry of Amelia Rosselli («Italica», 69, 2, Summer 1992, pp. 177-195), dove il titolo del saggio dell’intellettuale americano è una citazione tratta dal commento pasoliniano e dove si sottolinea come la singolarità dell’opera di Amelia Rosselli risieda proprio nella sua perspicace analisi dei rapporti di potere operanti nella contemporanea società capitalista, convincente proprio in virtù della sua posizione triplicemente anomala derivante dalla sua formazione straniera, inglese e francese prima che italiana, dal suo essere studiosa di musicologia oltre che letterata e — non ultimo — dall’essere donna in un contesto culturale per lo più maschile. Utile anche Mario Moroni, La presenza complessa: identità e soggettività nelle poetiche del Novecento, Ravenna, Longo, 1998, che dedica un interessante capitolo al soggetto poetico femminile con particolare riferimento alla poesia rosselliana. Su questa linea voglio citare almeno l’acuto saggio di Tatiana Bisanti, La poesia di Amelia Rosselli: il silenzio disturbato, la comunicazione assoluta, in Scrittura femminile, Italienische Autorinnen in 20. Jahrhundert zwischen Historie, Fiktion und Autobiographie, a cura di Irmgard Scharold, Tübingen, Gunter Narr Verlag, 2002, pp. 261-280 e la più recente monografia di Emmanuela Tandello, Amelia Rosselli, La fanciulla e l’Infinito (Roma, Donzelli, 2007), che esamina le figure femminili presenti nell’opera rosselliana. Per ogni ulteriore lettura, nonché per il rinvio agli sviluppi critici più recenti, il riferimento è a Daniela La Penna, “Cercatemi e fuoriuscite”: Biography, Textuality, and Gender in Recent Criticism on Amelia Rosselli, «Italian Studies», 65, 2, July 2010, pp. 278-285.
Amelia Rosselli, Istinto di morte e istinto di piacere, «Nuovi argomenti», 67-68, luglio-dicembre 1980, pp. 175-178. Si veda anche Mariella Bettarini, Per un’intervista inedita ad Amelia Rosselli, in Amelia Rosselli. Un’apolide alla ricerca de linguaggio universale, a cura di Stefano Giovannuzzi, Atti della giornata di studio, Firenze, Gabinetto Vieusseux, 29 maggio 1998, «Quaderni del Circolo Rosselli», 17, Firenze, Giunti, 1999, pp. 82-86: «Il grosso difetto della letteratura femminile o un pochino femminista oggi è quello di essere orgogliosa. È la pecca numero uno del femminismo letterario. Io ho letto insieme a delle femministe dei libri […], non sanno uscire dalla loro vita privata. […] la poesia […] se non sublimano, non esiste.[…] Se il rapporto diventa plurale, si può parlare di un discorso ad un pubblico, se non è al plurale, tanto vale non farlo.»
Aggiungo qui anche il rinvio a Paola Febbraro, Amelia Rosselli: Lezioni e conversazioni (in Daniela Attanasio ed Emmanuela Tandello, Amelia Rosselli, «Galleria», 48, 1-2, gennaio-agosto 1997, p. 201) e Aurelio Andreoli, È possibile far poesia al femminile? Intervista ad Amelia Rosselli («Paese sera», 28 agosto 1980).
Tra i libri della sua biblioteca: Toni Wolff, Structural Forms of the Feminine Psyche (privately printed for the students), Zürich, Association C.G. Jung Institute, July 1956; Luigi De Marchi, Sociologia del sesso, Bari, Laterza, 1963; Reimut Reiche, Sessualità e lotta di classe, Bari, Laterza, 1969; Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel, Milano, Scritti di rivolta femminile, 1970; Kate Millet, Prostituzione. Quartetto per voci femminili, Torino, Einaudi, 1975; Wilhelm Reich, The Function of the Orgasm, Sex-Economic Problems of Biological Energy, London, A Panther Book, 1979; Lorenzo Braibanti e Paride Braibanti, Nascere meglio, Roma, Editori Riuniti, 1980; Adele Cambria, Il Lenin delle donne, dalla castrazione amorosa alla violenza terrorista, (contributi di Nilde Jotti, Rossana Rossanda, Clara Valenziano, Cecilia Castellani), Padova, Mastrogiacomo, Images 70, 1981; Dalle donne la forma delle donne, Carta itinerante, idee, proposte, interrogativi. Documento a cura della sezione femminile della direzione del PCI, Roma, Botteghe Oscure, 1986; Patrizia Violi, L’infinito singolare: considerazioni sulla differenza sessuale nel linguaggio, Verona, Essedue, 1986.
Chiara Carpita, Tre scritti e un acquerello per Ernst Bernhard, in La furia dei venti contrari, Variazioni di Amelia Rosselli. Con testi inediti e dispersi dell’autrice, a cura di Rosaria Lo Russo e Stella Savino, Firenze, Le Lettere, 2008, p. 130. Le parentesi quadre indicano una sezione del testo presente solo in uno (S.3a) dei due testi inediti parzialmente coincidenti presi in considerazione dall’autrice (sigla d’archivio S.3 e S.3a).
María Zambrano, citata da Elena Laurenzi in All’ombra del dio sconosciuto: Antigone, Eloisa, Diotima, a cura e con traduzione di Elena Laurenzi, Milano, Nuove Pratiche Editrice, 1997, p. 19. Su questo tema vedi María Zambrano, Filosofia e poesia, a cura di Pina De Luca, Bologna, Edizioni Pendragon, 1988, che porta in appendice un’utile bibliografia sia dei lavori di Zambrano che della letteratura critica relativa.
María Zambrano, Verso un sapere dell’anima, Milano, Raffaello Cortina, 1996, p. 94.
Maria Pia Ammirati, Amelia Rosselli. Improvvisi/lapsus, in Madamina: il catalogo è questo, Messina, Rubbettino, 1995, p. 108.
Fotobiografia: conversazione con Aldo Rosselli, in Dossier Amelia Rosselli, a cura di Siriana Sgavicchia, «Il Caffè Illustrato», 13-14, luglio-ottobre 2003.
Rocco Scotellaro, Un lago nella memoria, «Trasparenze», numero monografico a cura di Giorgio Devoto ed Emmanuela Tandello, 17-19, 2003, pp. 81-82.
Amelia Rosselli, Le poesie, a cura di Emmanuela Tandello, prefazione di Giovanni Giudici, Milano, Garzanti, 1997, p. 250: di seguito si indicheranno con la sigla PS i Primi scritti inclusi nell’edizione.
La nonna della poetessa, Amelia Pincherle Rosselli (Venezia 1870 – Firenze 1954), dopo essersi separata dal marito nel 1903, allevò da sola i suoi tre figli: Aldo, Carlo e Nello Rosselli. Era piuttosto nota ai suoi contemporanei come scrittrice di teatro e tra le sue opere si possono ricordare il dramma Anima (Torino, Lattes, 1901) di ascendenza ibseniana e le commedie in dialetto veneziano El rèfolo e El socio de papà. Scrisse anche alcune fiabe per bambini. Cominciò la propria collaborazione con la rivista fiorentina «il Marzocco» nel 1904 con un articolo intitolato Discussioni sul femminismo. Nel novembre del 1913 pubblicò sullo stesso giornale l’articolo Propaganda elettorale femminile pronunciandosi in favore del suffragio femminile. Quando Carlo e Nello furono assassinati nel 1937, assieme alle nuore e ai nipoti, iniziò una serie di soggiorni attraverso l’Europa per sfuggire al fascismo e alla minaccia delle leggi razziali: arrivò con la famiglia in America nel 1940 dove restò fino alla fine della guerra. Durante l’esilio americano partecipò alla Women’s Division della Mazzini Society. Nel 1945 pubblico l’articolo Strade vecchie e strade nuove, in «Uguaglianza!» (rivista del Movimento Femminile del Partito d’Azione), partecipando al dibattito ancora in corso sul diritto di voto delle donne. Per approfondimenti si veda il volume Amelia Rosselli, Memorie. I ricordi della mamma dei fratelli Rosselli, a cura di Marina Calloni, Bologna, Il Mulino, 2001, e Amelia Pincherle Rosselli, a cura di Vieri Dolara, «Quaderni del Circolo Rosselli», 3, 2006.
Maria Bianca Viviani Della Robbia, Ricordo di Amelia Rosselli, in Ricordo di Amelia Pincherle Rosselli nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, Atti del Convegno organizzato dal Lyceum Club Internazionale di Firenze e dal Circolo di Cultura politica «Fratelli Rosselli» (4 dicembre 2004), a cura di Patrizia Bulletti, Riccardo Pratesi e Mirka Sandiford, Firenze, Alinea, 2006.
Giustizia e Libertà fu un movimento politico liberal-socialista fondato a Parigi nell’agosto del 1929 da un gruppo di esuli antifascisti, tra cui il padre di Amelia, Carlo Rosselli.
Amelia Rosselli, in Donne in poesia, a cura di Biancamaria Frabotta, Roma, Savelli, 1976.
My clothes to the wind (PS 5-9), October Elizabethans (ottobre 1956) (PS 55-67), A birth (PS 123-129), in Sleep. Poesie in inglese, a cura di Emmanuela Tandello, Milano, Garzanti, 1992 (si indica qui e di seguito con la sigla SL seguita dal numero della pagina). Per tutti i testi citati da Sleep le traduzioni sono della curatrice del volume garzantiano, per i testi inediti le traduzioni sono mie.
Al «Fondo manoscritti» del Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia il materiale relativo alla produzione inglese di Amelia Rosselli è raccolto in cinque cartelle, la maggior parte del materiale è costituita da fogli dattiloscritti, meticolosamente fotocopiati più volte dalla stessa Rosselli e minuziosamente ricontrollati per inserire i dati tecnici circa la pubblicazione in riviste, nonché il numero delle righe di cui si compone ogni testo, che è riportato a mano su ognuno dei fogli riprodotti. Nello specifico SL.1 è la cartella di riferimento per tutte le citazioni successive: contiene una copia dattiloscritta di Sleep che riporta l’annotazione per mano della Rosselli «copia con appunti pubblicazioni» e l’intestazione interna «Amelia Rosselli, Lungotevere Sanzio 5, Roma, Italy» e include anche quelle poesie che sono state escluse e non inserite nell’edizione Garzanti del 1992 e che qui riportano l’indicazione manoscritta a matita «escluso non tradotto»; sui margini dei fogli ci sono indicazioni a matita delle sedi di pubblicazione, a volte dettagliate e a volte più sbrigative; in calce a ogni poesia c’è l’indicazione dell’anno di stesura delle singole poesie. Gli inediti che cito vengono riportati con il numero relativo alla loro posizione tra i testi segnalati con la dicitura «escluso non tradotto»: al momento della consultazione (aprile 2010) i materiali non erano ancora stati riordinati in modo definitivo e i fogli relativi a Joyce a cui ci si riferisce qui erano sparsi all’interno della cartelletta in questione.
Per ogni riferimento alla Cixous, si veda Hélène Cixous, Entre l’écriture, Paris, Des Femmes, 1986 (a p. 32 parla di «languelait») e Il teatro del cuore, Parma, Pratiche, 1992 (edizione originale 1990).
Sulla lingua materna si rinvia a All’inizio di tutto. La lingua materna, a cura di a Eva-Maria Thüne, Torino, Rosenberg & Sellier, 1998 e Jacqueline Amati-Mehler, Simona Argentieri e Jorge Canestri, La babele dell’inconscio. Lingua madre e lingue straniere nella dimensione psicoanalitica, Milano, Raffaelo Cortina, 1990.
Silvio Perrella, Per Amelia Rosselli, «Nuovi argomenti», 12, 1997, pp. 12-13.
Intervista ad Amelia Rosselli, a cura di Marco Caporali, «Poesia», aprile 1990, p. 9.
Si vedano almeno Jacques Lacan, «Dei Nomi-del-Padre» seguito da «Il trionfo della religione», Torino, Einaudi, 2006 e Materia e senso. Pratiche significanti e teoria del linguaggio, Torino, Einaudi, 1980 (edizione originale 1980).
Citato in Maria Calloni, Le due Amelie e le diaspore della lingua m/paterna, in «Se / dalle tue labbra uscisse la verità». Amelia Rosselli a dieci anni dalla scomparsa, Atti del Convegno del Circolo Rosselli dell’8-9 giugno 2006, a cura di Stefano Giovannuzzi, Firenze, Giunti, «Quaderni del Circolo Rosselli, 3», 2007, p. 30.
«I me you the others» è il verso iniziale del trentaquattresimo testo inedito conservato al «Fondo» di Pavia.
Paolo Francesco Pieri, Dizionario junghiano, Torino, Bollati Boringhieri, 1998, pp. 420 ss.
I King: il libro dei mutamenti, traduzione italiana dalla versione tedesca di Richard Wilhelm a cura di Bruno Veneziani e Gaetano Ferrara, confrontata con l’originale cinese da Bruno Veneziani, Roma, Astrolabio, 1950 (Viterbo, Fondo Rosselli).
Carl Gustav Jung e Kàroly Kerényi, Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia, Torino, Bollati Boringhieri, 1999 (edizione originale 1942), p. 116.
Inedito 21.
Inedito 31.
Carl Gustav Jung, La dimensione dell’inconscio, in Opere complete, vol. 10, Torino, Bollati Boringhieri, 1992 (edizione originale 1967), p. 438.
Amelia Rosselli, La fatica di essere autentico, in Una scrittura plurale, a cura di Francesca Caputo, Novara, Interlinea, 2004, p. 130.
Amelia Rosselli, Dal balcone e L’angelo attento, in Una scrittura plurale, cit., pp. 89-90.
Visitando il Fondo di Viterbo, dove è conservato quanto rimane di ciò che era nella biblioteca dell’ultima casa romana della nostra, la sensazione è quella di una casa infestata di spettri: prendere tra le mani i suoi libri, pieni di sottolineature e appunti, rovinati e vissuti, aiuta a capire la vastità delle letture della poetessa e la profondità del suo approccio.
Adriana Cavarero, Nonostante Platone: figure femminili nella filosofia antica, Roma, Editori Riuniti, 1999.
Giacinto Spagnoletti, Intervista ad Amelia Rosselli, in Una scrittura plurale, cit., p. 299.
Didier Anzieu, Il pensare. Dall’io-pelle all’io-pensante, Roma, Borla, 1996, p. 67 (edizione originale 1994).
Amelia Rosselli, in La furia dei venti contrari, cit., p. 73.
Gabriela Caramore, Paesaggio con figure, programma RAI Radio 2; ora in È vostra la vita che ho perso. Conversazioni e interviste 1964-1995, a cura di Monica Venturini e Silvia De March, Firenze, Le Lettere, 2010, pp. 265-319. Il tema del corpo non è stato esclusivo appannaggio del movimento delle donne, ma — è in questa sede la stessa Rosselli a ricordarlo — dalla fine degli anni Cinquanta e soprattutto negli anni Sessanta, era diventato centrale in tutta l’arte e la letteratura come «strategia di resistenza dell’umano», da Pasolini a Pagliarani, da Zanzotto a Sanguineti e a Volponi.
Si veda Gian Maria Annovi, Time can stop (and it does): un inedito da Sleep, in La furia dei venti contrari, cit., pp. 189-190.
Amelia Rosselli e Marina Camboni, Incontro con Amelia Rosselli, «DonnaWomanFemme», 1, 29, gennaio-marzo 1996, p. 71.
Amelia Rosselli, La libellula, Milano, Studio Editoriale, 1985.
Inedito 8, presentato con la traduzione della stessa Amelia Rosselli presente in foglio manoscritto siglato SL.1d presente nella cartella SL1 del Fondo Rosselli di Pavia.
Virginia Woolf, Mrs Dalloway, Oxford, Oxford University Press, 2000, p. 8.
Virginia Woolf, The Diary of Virginia Woolf, 5 voll., a cura di Anne Olivier Bell, London, The Hogarth Press, 1977-1984, pp. 229-30.
Virginia Woolf, The Waves, London, Collector’s Library, 2005, p. 28.
Ibid., p. 37.
Jean Baudrillard, L’altro visto da sé, Genova, Costa & Nolan, 1997 (edizione originale 1987).
Si veda Susan Stanford Friedman, Penelope’s Web: Gender, Modernity, H.D.’s Fiction, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 85.
Si veda Erich Auerbach, Il calzerotto marrone, in Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, vol. II, Torino, Einaudi, 1999 (edizione originale 1946), pp. 305 ss.
Emily Dickinson, Tutte le poesie, a cura e con un saggio di Marisa Bulgheroni, Milano, Mondadori, 1997 (trad. it. di Marisa Bulgheroni, con in appendice traduzioni di Amelia Rosselli, pp. 1660-1667), n. 675.
Nel 1954 la Rosselli si trasferì definitivamente in Italia, a Roma, acquistando una casa a Trastevere, dove rimase fino al 1971.
Niva Lorenzini, La poesia italiana del Novecento, Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 164-165.
Si vedano ad esempio SL 154-155, 166, 173, 179, 187.
Leonardo da Vinci, Pensieri, in Tutti gli scritti, a cura di Augusto Marinoni, Milano, Rizzoli, 1952, p. 59 (Viterbo, Fondo Rosselli). I maiuscoli sono nel testo.
Si veda l’esempio del Diario in tre lingue (1955-1956), in PS 70-122.
Forse tra le righe ci potrebbe essere anche un «altro», il Graham Greene di The Heart of the Matter del 1948, volume presente nella Biblioteca rosselliana nell’edizione del 1950 per i tipi di The Reprint Society.
È la stessa Rosselli a confermare il suo interesse per l’autore inglese in un’intervista rilasciata a una giovane studentessa barese nel 1990: si veda Rossana Inchingolo, Il corpo della poesia, Tesi discussa alla Facoltà di Lingue e letterature straniere, Bari, A.A. 1990-1991, ora in È vostra la vita che ho perso, cit., pp. 132-137.
Uso qui l’edizione Dylan Thomas, Poesie, a cura di Renzo Crivelli con traduzione di Ariodante Marianni, Torino, Einaudi, 2002. Al Fondo Rosselli di Viterbo sono presenti i volumi di Dylan Thomas posseduti dalla Rosselli: Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni, Torino, Einaudi, 1980; Poesie, traduzione, introduzione e note di Roberto Sanesi, Modena, Guanda, 1954; Portrait of the Artist as a Young Dog, London, Dent, 1940, rist. 1958; Quite Early One Morning: Broadcasts, preface by Aneirin Talfan Davies, Paperback ed., London, Dent & Sons, 1967; Under Milk Wood: A Play for Voices, preface by Daniel Jones, London, Dent & Sons, 1962, rist. 1974. Tutti i volumi presentano tracce di lettura e annotazioni a matita o a penna.
Mutuo un’espressione rosselliana: si veda Amelia Rosselli, Appunti sparsi e persi (1966-1977), Roma, Empiria, 1998.
Marco Caporali, Donne che traducono donne: Amelia Rosselli e Sylvia Plath, in La furia dei venti contrari, cit., p. 243 (già in «Reporter», 22 novembre 1985, p. 2).
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