Carlo Modesti Pauer, Romani all’opera. I negotia nell’immaginario cinematografico
Carlo Modesti Pauer, Romani all’opera. I negotia nell’immaginario cinematografico, Rome, Edizioni Quasar, 2009, 156 p.
12,90 euros / isbn-13 978 88 71 40412 7.
Texte intégral
1L’elemento che caratterizza il volume è l’estesa raccolta di materiale iconografico tratto dalla produzione cinematografica mondiale a partire dai prodromi ottocenteschi fino agli esiti contemporanei. L’autore ha operato una selezione dei fotogrammi utili allo studio della rappresentazione moderna delle attività professionali svolte nel mondo antico attraverso un’attenta ricerca sui film, per il cinema e per la televisione, di ambientazione romana : tra le oltre 500 pellicole censite ne sono state selezionate 32 che « presentavano i requisiti per poter comparire nel percorso fotografico » (p. 77). La visione delle 226 immagini, riunite nelle tre parti del volume e presentate in bianco e nero per contenerne il costo, permette di percepire quanto il nostro immaginario relativo all’antichità sia influenzato dalle rappresentazioni su schermo anche per gli aspetti più quotidiani.
2Nella prima parte (p. 7-56) le immagini (49) sono funzionali alla trattazione storica in merito alla presenza del mondo romano nella cinematografia. Tra gli elementi notevoli di questa ricostruzione occorre segnalare non solo l’orizzonte internazionale della ricerca, ma anche la capacità dell’autore di storicizzare i fenomeni e la conseguente attenzione per la periodizzazione. Se da un lato i film di ambientazione greco-romana sono sempre inseriti in un più ampio contesto storico-cinematografico, dall’altro lato non si rinuncia ad individuare elementi di lungo periodo. Interessanti sono anche le analisi e le interpretazioni delle componenti ideologiche della produzione cinematografica, come quella di Stati Uniti, Germania e Italia nel periodo tra le due guerre mondiali oppure le realizzazioni contemporanee per la televisione. Oltre ad attribuire uno spazio significativo al rapporto tra tecnologia e rappresentazione, dai primi esperimenti ottocenteschi al technicolor, dal cinemascope alla grafica digitale, l’autore è attento a incrociare i giudizi della critica con quelli degli antichisti e approfondisce in modo opportuno i generi minori, come il peplum (p. 36-39) e i film per la televisione (p. 41-48, 52-56).
3Nella seconda parte (p. 57-76, 46 immagini) l’indagine riguarda le origini dell’immaginario storico presente nel cinema, esplorate attraverso il confronto con l’iconografia pittorica ottocentesca e, in particolare, con le opere di J.-L. Gérôme e C. Alma-Tadema, fino a proporre una perlustrazione generale sul tema del lavoro e dei mestieri. La terza parte (p. 79-143) assume la forma di un’appendice con 131 fotogrammi forniti di didascalie esplicative, che raccolgono importanti riflessioni o semplici curiosità da cinefili. Tale rassegna è organizzata a seconda degli assai numerosi mestieri, rappresentati in modo più o meno verosimile, con alcune rarità come « l’unica scena […] dove si vede un soffiatore all’opera in una bottega di vetraio (vitrarius) » (p. 96), oppure una bancarella di calzature, che costituisce « l’unica apparizione di questa attività nell’intera cinematografia di genere storico-romano » (p. 104).
Pour citer cet article
Référence papier
Amedeo Alessandro Raschieri, « Carlo Modesti Pauer, Romani all’opera. I negotia nell’immaginario cinematografico », Anabases, 13 | 2011, 307.
Référence électronique
Amedeo Alessandro Raschieri, « Carlo Modesti Pauer, Romani all’opera. I negotia nell’immaginario cinematografico », Anabases [En ligne], 13 | 2011, mis en ligne le 01 novembre 2011, consulté le 19 février 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/anabases/2107 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/anabases.2107
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