Navigation – Plan du site

AccueilNuméros35Comptes rendusDino Piovan et Giovanni Giorgini ...

Comptes rendus

Dino Piovan et Giovanni Giorgini (éds.), Brill’s Companion to the Reception of Athenian Democracy. From the Late Middle Ages to the Contemporary Era

Paulo Butti de Lima
p. 352-354
Référence(s) :

Dino Piovan et Giovanni Giorgini (éds.), Brill’s Companion to the Reception of Athenian Democracy. From the Late Middle Ages to the Contemporary Era, Leyde et Boston, Brill, 2021, 536 p. / ISBN 9789004276512, 165 €

Texte intégral

1Questo volume riprende un tema centrale nel campo degli studi sulla fortuna dell’antico: la «ricezione» della democrazia ateniese dalla fine del Medioevo fino all’età contemporanea. L’argomento è divenuto oggetto, negli ultimi decenni, di un’ampia serie di lavori, a cui hanno contribuito alcuni degli autori dei saggi qui raccolti.

2Si possono distinguere i vari ambiti in cui avviene la ricezione della politica antica e, in modo particolare, della demo­crazia ateniese: gli studi storico-antiquari, la trattatistica teorico-politica e la pub­blicistica (ivi compresi gli interventi di natura politico-deliberativa). Prevale, in questo volume, l’interesse per i riferimenti alla democrazia ateniese nella teoria politica moderna e contemporanea. Uno spazio più circoscritto è dedicato allo sviluppo delle conoscenze filologiche e storiografiche relative alla storia di Atene e alla natura della democrazia antica, mentre non sono presi in considerazione, in modo specifico, le allusioni alla città greca nella pubblicistica. In questo caso, non si tratta, però, di una ricezione irrilevante. Giornalisti, uomini politici e oratori hanno sentito il bisogno, in occasioni storiche diverse, di ricordare la democrazia degli ateniesi come parametro per l’immediata attività politica e non solo in occasioni di ricordo e di riflessione. Questo è avvenuto mentre si affermavano nuove realtà democratiche, diverse da quelle antiche, ma denominate allo stesso modo. Si possono menzionare, in particolare, i momenti in cui si è fatto cenno alla democrazia ateniese nei vari dibattiti politici nell’Inghilterra del Seicento, durante l’epoca rivoluzionaria francese o il movimento di indipendenza americana, nel corso delle sollevazioni popolari lungo l’Ottocento o nei movimenti e partiti che da allora si sono rappresentati come «democratici».

3Mogens Herman Hansen, nel saggio di apertura al volume, cerca di descrivere «la natura della democrazia ateniese», riassumendo i risultati dei suoi studi precedenti. Il lettore è così invitato a confrontarsi con una descrizione generale del governo popolare di Atene, prima di dedicarsi al tema delle sue riprese e interpretazioni moderne e contemporanee. Troviamo, in seguito, una serie di contributi distinti per periodi cronologici e aree culturali. Si parte dalla «democrazia ateniese» quando richiamata dagli autori del primo umanesimo e del rinascimento italiano (a cui sono dedicati due saggi di G. Pedullà) e si passa al mondo inglese, visto soprattutto, ma non esclusivamente, sotto le lenti di Hobbes – e, ancora più in particolare, dell’Hobbes traduttore di Tucidide (L. Iori). Il volume prosegue con uno studio di P. Payen sulla ricezione della democrazia ateniese nella cultura francese dall’Illuminismo fino al Secondo Impero, in cui, accanto ai pensatori più noti, sono ora considerate alcune importanti figure di storici, da Charles Rollin a Victor Duruy. In un saggio successivo sono trattati i padri fondatori americani (C.J. Richard), mentre, per l’Ottocento inglese, viene messa in risalto l’opera di George Grote (J. Kierstead). W. Nippel riprende, dal suo precedente volume sulla democrazia ateniese, alcune analisi sul mondo tedesco tra Otto e Novecento. Infine, D. Piovan si occupa del dibattito italiano novecentesco svolto da classicisti e teorici della politica (da De Sanctis a Noberto Bobbio). Da questa divisione per ampi periodi cronologici e aree geografiche sono assenti alcune realtà rilevanti, come, ad esempio, la penisola iberica nell’età moderna (con la ricca trattatistica neoscolastica) e, sempre in questo periodo, il mondo fiammingo e olandese (da Grotius ai fratelli de la Court e altri).

4Nella terza parte del volume, il primo contributo è dedicato a Marx e ad alcuni classicisti influenzati dal marxismo nella seconda metà del Novecento (C. Marcaccini). Seguono dei saggi specifici su tre pensatori del Novecento per i quali il mondo greco e la riflessione politica antica sono particolarmente rilevanti: Leo Strauss (G. Giorgini), Hannah Arendt (O. Guaraldo) e Michel Foucault (G. Leghissa). Non si può negare il ruolo centrale che il mondo greco antico assunse nell’opera di questi autori, mentre resta meno chiara la centralità, per loro, della democrazia ateniese.

5Nell’ultima parte del lavoro, J. Ober e Y. Sintomer parlano della «democrazia» nelle realtà istituzionali e nelle pratiche politiche attuali, e la mettono a confronto con i meccanismi democratici dell’Atene antica. Ober sviluppa una teoria sulla «democrazia epistemica», provando ad applicarla alla realtà ateniese post-clistenica. Per Ober, il sistema democratico ateniese (e non il pensiero degli antichi sulla democrazia) sarebbe un modello ancora utile per il presente. Nell’ultimo saggio, Sintomer prospetta invece una ripresa dei «vecchi ideali della democrazia ateniese». Questi saggi ci permettono di osservare un problema centrale per i lettori di Anabases e che riguarda tutta la ricezione politica dell’antichità classica: il ruolo sempre più marginale degli studi classici nei percorsi di formazione universitaria e l’esigenza, per i classicisti, di dialogare con intellettuali e accademici poco abituati a questi studi (in particolare, in questo caso, i sociologi e i cosiddetti scienziati della politica). Curiosamente, questi lavori conclusivi non fanno riferimento alle tecnologie digitali, che cambiano le modalità di partecipazione politica, la distribuzione delle risorse economiche e, in generale, la dimensione territoriale degli attuali processi politici ed economici. Queste nuove modalità partecipative permettono di rivedere, in una dimensione alterata – sia pure distopica – i rapporti tra techne e praxis tali come discussi dagli autori antichi che si pongono a fondamento della nostra tradizione di pensiero sulla democrazia. La ricezione della democrazia ateniese non può essere interpretata separatamente dalla fortuna dell’opera di quegli ammiratori e critici della democrazia che, per primi, ci hanno parlato del governo di Atene.

Haut de page

Pour citer cet article

Référence papier

Paulo Butti de Lima, « Dino Piovan et Giovanni Giorgini (éds.), Brill’s Companion to the Reception of Athenian Democracy. From the Late Middle Ages to the Contemporary Era »Anabases, 35 | 2022, 352-354.

Référence électronique

Paulo Butti de Lima, « Dino Piovan et Giovanni Giorgini (éds.), Brill’s Companion to the Reception of Athenian Democracy. From the Late Middle Ages to the Contemporary Era »Anabases [En ligne], 35 | 2022, mis en ligne le 10 avril 2022, consulté le 15 mars 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/anabases/14218 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/anabases.14218

Haut de page

Droits d’auteur

CC-BY-NC-ND-4.0

Le texte seul est utilisable sous licence CC BY-NC-ND 4.0. Les autres éléments (illustrations, fichiers annexes importés) sont « Tous droits réservés », sauf mention contraire.

Haut de page
Rechercher dans OpenEdition Search

Vous allez être redirigé vers OpenEdition Search