Stephen Harrison et Christopher Pelling (éds.), Classical Scholarship and Its History. From the Renaissance to the Present. Essays in Honour of Christopher Stray
Stephen Harrison et Christopher Pelling (éds.), Classical Scholarship and Its History. From the Renaissance to the Present. Essays in Honour of Christopher Stray, Berlin et Boston, De Gruyter, 2021, 428 p. / ISBN 9783110718171, $ 137,99
Texte intégral
1I saggi qui raccolti hanno la loro origine in un convegno tenutosi nell’ottobre 2018 a Oxford per celebrare i 75 anni di Christopher Stray. La realizzazione del volume si deve a due nomi di spicco degli sudi oxoniensi di greco e latino, Christopher Pelling e Stephen Harrison, che firmano anche due contributi al libro. Il festeggiato è un benemerito della storia degli studi classici in area britannica: a Stray, autore del ben noto Classics Transformed: Schools, Universities, and Society in England, 1830-1960 (1998), si devono infatti diverse ricerche di sociologia della cultura, di storia dell’editoria accademica, di ricezione dei classici, oltre che lavori su figure significative di studiosi, come Housman (2009), Murray (2007) e Dodds (2019) (una “Complete List of Publications” figura alle pp. 401-409). Curiosamente, lo stesso Stray ha variamente collaborato con gli autori della raccolta e ha anche firmato l’ultimo saggio, dedicato non a caso a esperienze di lavoro collettivo nell’ambito degli studi classici, dai “porsoniani” di Cambridge all’impresa del Greek-English Lexicon di Liddell e Scott tra gli altri (Working Together: Classical Scholars in Collaboration, pp. 377-399).
2Muovendosi lungo le direzioni percorse negli anni dalle ricerche di Stray, i contributi, organizzati in diverse sezioni, si concentrano prevalentemente su questioni e su personalità di studiosi del mondo degli studi classici britannici e statunitensi. La prima sezione, “Orientation and Origins”, è occupata da un saggio di Lorna Hardwick che si misura con le istanze più attuali con cui i “classics” sono oggi chiamati a misurarsi, dalle questioni di genere alle nuove “decolonizzazioni” (Tracking Classical Scholarship: Myth, Evidence and Epistemology, pp. 9-31). La seconda sezione, “Early Modern”, si apre con un denso articolo di Edith Hall sulla strutturazione dell’educazione classica nella cultura e nella società inglese, tra xvii e xviii secolo, a partire dalla prima apparizione del termine “classics” nella lingua inglese (Classics Invented: Books, Schools, Universities and Society 1679-1742, pp. 35-58). Robert Kaster si muove invece nelle vicende dell’educazione classica seguendo un caso di studio istruttivo, la storia del testo stampato del De beneficiis di Seneca dall’editio princeps al xviii secolo (The Vulgate Text of Seneca’s De beneficiis, 1475-1650, pp. 59-80). Michael Clarke, a sua volta, propone un percorso originale nell’ambito della sconfinata ricezione di Omero attraverso una rilettura del De bello Troiano del poeta medievale Giuseppe Iscano (From Dares Phrygius to Thomas Jefferson, via Joseph of Exeter: A Study in Classical Reception, pp. 81-98). La terza parte del volume riguarda l’età vittoriana, lunga e fondamentale stagione nella storia della cultura greca e latina a Cambridge e Oxford. Su questo più ampio sfondo David Butterfield si occupa di ricostruire con finezza la figura di Richard Shilleto a Cambridge (The Shilleto Phenomenon, pp. 101-130); sempre nel quadro della storia dell’università cantabrigense, è dedicato agli innovativi studi di “comparative philology” il capitolo di James Clackson (Dangerous Lunatics: Comparative Philology in Cambridge and Beyond, pp. 131-154); il contributo dato agli studi di latino a Oxford da John Conington è invece ricostruito da Stephen Harrison (John Conington as Corpus Professor of Latin at Oxford, pp. 155-172). Uno degli ambiti più originali della ricerca di Stray, l’editoria scolastica e accademica dei classici greci e latini, ha ispirato i saggi della quarta parte della miscellanea: “History of the Book/Commentary”. I cinquanta anni di vita dei “Green and Yellow”, la serie greco-latina di Cambridge, così comunemente indicata dai colori delle riconoscibili copertine, sono accuratamente ripercorsi e valutati in relazione alle scelte dei testi e dei curatori da Roy Gibson (Fifty Years of Green and Yellow: The Cambridge Greek and Latin Classics Series 1970-2020, pp. 175-217). Mentre a un “classico” tra i commenti novecenteschi agli autori antichi, il commento di Arnold Wycombe Gomme a Tucidide, è dedicato un penetrante saggio di Christopher Pelling, che restituisce anche tratti importanti della poco nota figura di Gomme stesso (Gomme’s Thucydides and the Idea of the Historical Commentary, pp. 219-247). La fortuna delle edizioni scolastiche statunitensi di Cesare è infine analizzata da Christina Shuttleworth Kraus (‘Pointing the Moral’ or ‘Adorning the Tale?’ Illustrations and Commentary on Caesar’s Bellum Gallicum in 19th and Early 20th-century American Textbooks, pp. 249-274). Alla cultura classica negli Stati Uniti e alla sua principale associazione accademica è dedicato il primo saggio della sezione successiva, “International Connections” (The Founding of the American Philological Association, pp. 277-300). Segue un documentato saggio di Judith Hallett incentrato sulle figure e le carriere di studiose e insegnanti che negli anni Trenta e Quaranta del xx secolo, in fuga dall’Europa controllata e minacciata dal Nazismo, emigrarono in Inghilterra, in Canada e negli Stati Uniti (Gender and the Classical Diaspora, pp. 301-317). In questa sezione trova posto anche un intervento di Jaś Elsner sulla vicenda polemica che ha portato nel 2017 alla ridenominazione di una sala già intitolata a Eduard Fraenkel nel Corpus Christi College di Oxford (Room with a Few: Eduard Fraenkel and the Reception of Reception, pp. 319-347). Questo interessante e ricco volume, che risponde a una consolidata tradizione di omaggio accademico, si conclude con una sezione dedicata alle “Academic Practices”, che, oltre all’articolo di Stray di cui si diceva all’inizio, ospita anche un saggio di Graham Whitaker riguardante proprio la tipologia editoriale in questione (Congratulations and Celebrations: Unwrapping the Classical Festschrift, pp. 351-376). Infine, il lettore sarà felice di trovare in coda al volume un indice dei nomi, necessario in libri di questo genere.
Pour citer cet article
Référence papier
Massimo Pinto, « Stephen Harrison et Christopher Pelling (éds.), Classical Scholarship and Its History. From the Renaissance to the Present. Essays in Honour of Christopher Stray », Anabases, 35 | 2022, 342-344.
Référence électronique
Massimo Pinto, « Stephen Harrison et Christopher Pelling (éds.), Classical Scholarship and Its History. From the Renaissance to the Present. Essays in Honour of Christopher Stray », Anabases [En ligne], 35 | 2022, mis en ligne le 10 avril 2022, consulté le 21 mars 2025. URL : http://0-journals-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/anabases/14155 ; DOI : https://0-doi-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/10.4000/anabases.14155
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